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Potere di Mario Draghi, quando il suo governo non è ancora formato. L’argomento è un po’ sempre quello, la grande fiducia nell’ex presidente della Bce che i mercati internazionali stanno dimostrando dal giorno del suo incarico, ricevuto al Quirinale. Anche oggi lo spread Btp/Bund è ai minimi da sei anni, 94 punti base e rendimenti sul titolo decennale (il benchmark del mercato italiano) inchiodato allo 0,5%.

Tutto questo, come raccontato nei giorni scorsi da Formiche.net, significa che ancora oggi per l’Italia è quasi più conveniente chiedere soldi ai mercati piuttosto che prenderli in prestito dal Mes. In apertura di scambi, questa mattina e tanto per la cronaca, il differenziale era a 92 punti base.

E pensare che si potrebbe andare ancora oltre, molto al di sotto dei 90 punti base. Carlo Messina, a capo della prima banca italiana e tra le più grandi in Ue, fresca di conti 2020 record (qui l’articolo con tutti i dettagli) non fa mistero della sua grande fiducia in Mario Draghi. Al punto da paventare, in un’intervista a Bloomberg, una ulteriore discesa dello spread. “Un governo Draghi può accelerare la crescita del nostro Paese e portare lo spread a 50-60 punti”, ha spiegato Messina, secondo cui questo sarà molto positivo per l’Europa intera, non solo per l’Italia, e anche per il comparto bancario.

“Siamo un Paese molto forte, con fondamentali solidi. Le imprese sono sane e hanno retto alla crisi pandemica ma ci serve una crescita del Pil per creare nuova occupazione. Fondamentale sarà saper beneficiare del programma Next generation Eu e servono riforme. Ci serve una crescita inclusiva, un esecutivo che affronti i problemi sociali, questa è la priorità. Le imprese, poi, devono avere un supporto strutturale”.

Se le previsioni di Messina si avverassero, l’Italia si ritroverebbe a risparmiare decine di milioni di euro in termini di costo del proprio debito pubblico. Lo dicono i numeri. Da martedì 2 febbraio, da quando cioè è emerso il nome di Draghi come capo di un nuovo governo, il calo dei rendimenti del Btp si è tradotto in una risparmio teorico di quasi un miliardo per le casse dello Stato. Nel confronto col rendimento della prima metà di gennaio il risparmio annuale è invece di 100 milioni di euro.

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