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Le misure urgenti del Decreto “Riaperture”, pubblicate in Gazzetta Ufficiale lo scorso 22 aprile, rappresentano la scommessa più importante di questi primi due mesi che il Governo Draghi prova a vincere per sostenere la ripresa economica e rilanciare le tantissime attività economiche piegate dalla terza ondata dell’epidemia da Covid-19.

Una scommessa che in rete, almeno per il momento, non accende gli entusiasmi degli utenti, forse in parte delusi dai molteplici annunci sulla rapidità e sull’accessibilità effettiva ai ristori precedenti che alla prova dei fatti hanno evidenziato ampie lacune.

Il dato è abbastanza chiaro, negli ultimi sette giorni, dal 18 al 24 aprile 2021, utilizzando la keyword “riaperture” e grazie allo strumento LiveInsight di Blogmeter, la rete ci restituisce tutta la diffidenza dei cittadini.

Il mood è per due terzi negativo, con un valore percentuale del 59,15% a fronte di un atteggiamento positivo che si ferma invece al 28,41%.

  

Eppure il tema della riapertura delle attività commerciali e il possibile ritorno a una vita sociale all’insegna della normalità è riuscito a produrre in una sola settimana oltre 23.190 menzioni in più di 1.000 fonti e un engagement complessivo, dato dalla somma di tutte le interazioni degli utenti sui singoli post, inclusi i commenti, di 1.970.000 a riprova dell’elevata attenzione e, in particolare, della diffusa attesa degli utenti sull’argomento.

A trascinare irreversibilmente l’ago del mood verso il segno meno sono stati più 10.000 commenti, 10.240 per la precisione, che hanno più che doppiato quelli invece che sono stati pubblicati con un tono di voce positiva, fermi a 4.920, a fronte dei commenti classificati come neutri, che in termini percentuali sono stati il 12,44%, pari a 2.150 commenti.

Il picco delle menzioni in rete è stato raggiunto il 22 aprile, giorno di pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, con 3.980, ma, questo aspetto quantitativo non ci fornisce ancora la chiave interpretativa per indagare sui perché di un mood così strutturalmente negativo.

Allora, è opportuno soffermarsi innanzi tutto sugli hashtag utilizzati in rete dagli utenti nei loro post e commenti e poi provare a incrociarli con principali autori e le fonti più seguite.

Se i primi tre hashtag sono stati “riaperture” (318 volte), “covid” (255 volte) e “coprifuoco” (235 volte), che hanno una natura comunque più neutra rispetto alla polarizzazione effettiva delle discussioni, è interessante sottolineare che gli unici due esponenti politici che sono riusciti a trovare spazio e ascolto sono stati, passivamente, il presidente del Consiglio, Mario Draghi con 232 citazioni e il leader della Lega, #Salvini che ha raccolto 126 citazioni alle quali è opportuno sommare le 83 con #Lega.  Ben più distanti e quasi del tutto assenti, se pensiamo al volume complessivo delle menzioni, il Partito Democratico, Italia Viva e il Movimento Cinque Stelle, che hanno ottenuto rispettivamente 19 citazioni a testa, le stesse peraltro che ha incassato anche l’hashtag salvinipremier.

Questo dato numerico già di per sé indicativo può trovare un ulteriore lettura qualitativa, considerato l’atteggiamento ostativo assunto dal segretario della Lega nei confronti delle misure varate dal Governo di cui la Lega rimane azionista, se messo in relazione alla classifica degli autori che in questa settimana sono riusciti a generare con i loro post un significativo engagement.

La fanpage Facebook di Matteo Salvini ha pubblicato a raffica utilizzando per ben 339 volte la keyword “riaperture” riuscendo a generare tra gli utenti un engagement complessivo pari a 20.310. Le pubblicazioni sulla pagina social di Salvini sono state rimbalzate da diversi esponenti della Lega e in particolare dalla fanpage ufficiale del movimento leghista, LegaSalviniPremier che nella settimana dal 18 al 24 aprile ha utilizzato l‘hashtag #riaperture ben 138 volte con un engagement di oltre 14.000.

Adesso, non è possibile sostenere un rapporto direttamente proporzionale tra l’atteggiamento di contrarietà pubblica espresso del leader leghista e rilanciato sui canali ufficiali da parte di numerosi esponenti della Lega, però è evidente vista la capacità di Salvini di dettare l’agenda di esser riuscito a influenzare in maniera non marginale il sentiment della rete e degli utenti nei confronti delle misure contenute nel Decreto.

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