Skip to main content

La Vera Storia è un’opera in due atti di Luciano Berio, con un libretto di Italo Calvino, che ebbe il debutto alla Scala nel 1982 e che da allora è stata vista ed ascoltata in tutto il mondo. Il titolo è ripreso da un verso del primo atto del Trovatore di Giuseppe Verdi; il tema è la speranza di un futuro migliore. Tema molto attuale di questi tempi.

Ma non è di musica che il vostro croniqueur vuole trattare. Si intende, invece, cercare di capire il “pasticciaccio brutto” della campagna vaccinale che il primo febbraio ha innescato due pesanti articoli del Corriere della Sera e un intervento al telegiornale de La7 nei confronti del commissario straordinario all’emergenza. Cerchiamo di capire La Vera Storia succintamente e sine ira et studio. E soprattutto senza sparare sulla Croce Rossa.

Il primo nodo dei ritardi nella campagna vaccinale in Europa continentale risiede nella decisione di avere affidato l’incarico dell’acquisto alla Commissione europea. L’intenzione era buona: un maxi appalto avrebbe fatto comprare i vaccini alle condizioni migliori. Ma – secondo un proverbio – di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’Inferno. Non si è tenuto conto che la missione della Commissione europea non è quella di fare grandi appalti internazionali, specialmente per prodotti ancora in fase di preparazione e in un mercato essenzialmente oligopolistico dominato da un numero di aziende inferiore a quello delle dita di una mano. La Commissione ha dimestichezza di appalti per i propri uffici, anche la costruzione di grandi palazzi a Bruxelles, e per monitorare appalti che Stati membri e associati fanno per iniziative su finanziamento dell’Unione europea (Ue). Punto e basta.

Di conseguenza, ha stipulato contratti “segretati” molto semplicemente perché si vergogna di farli vedere. La Pubblica amministrazione britannica – che di grandi appalti ha dimestichezza (si pensi al tunnel sotto la Manica) – è andata per conto suo e ha una campagna vaccinale ben in fase attuativa, come spiega un articolo analitico sulla prima pagina del New York Times International, sempre del primo febbraio. Anche la Germania (e altri Stati dell’Ue) sono andati in parte per conto loro. L’Italia non ha voluto accedere ai finanziamenti dello “sportello sanitario” del Meccanismo europeo di stabilità ed è, quindi, “in braghe di tela”: assiste ai dati sui decessi che vengono pubblicati ogni sera, potendo fare unicamente geremiadi e novene.

Al “pasticcio europeo”, e conseguenti ritardi nelle consegne del vaccino, si aggiunge quello italiano con confusione su dosi, fiale e siringhe, e senza la messa a punto, e pubblicazione, di un calendario in modo che ciascun cittadino sappia oggi – come avviene in altri Paesi – quando e dove lo si attende per la vaccinazione. Senza dubbio, la distinzione di competenze tra Stato e Regioni complica le cose. Ma come ha spiegato Sabino Cassese (che conosce bene la Costituzione), nelle circostanze attuali il diritto italiano (dalla Carta a tante leggi) ha tutti gli strumenti per superare questo nodo. Un commissario straordinario che avesse conquistato i propri galloni alla guida di grandi aziende operanti sul mercato internazionale (non – come dicono i maligni – nelle anticamere delle segreterie dei partiti) avrebbe potuto fare la voce grossa e fare applicare la normativa esistente, facendo leva sul fatto che altrimenti avrebbe alzato i tacchi e sbattuto la porta. Mi auguro che lo faccia al più presto perché i ritardi sono fatali.

L’ultima chicca è il finanziamento da parte dei contribuenti italiani di ReiThera, tramite Invitalia, di un vaccino che ancora non c’é. “Ha senso – si chiede il prof. Alberto Mingardi – che il contribuente italiano metta quattrini su un vaccino che non esiste, anziché usarli per avere quante più dosi possibili del vaccino che c’è?”.

Speriamo si tratti di un refuso o di un malinteso che verrà chiarito quando si conoscerà tutta “La Vera Storia”.

vaccino covid-19

La Vera storia dei vaccini (o come la vedo io). Scrive Pennisi

Ritardi nelle consegne del vaccino in Europa e in Italia. Confusione su dosi, fiale e siringhe ma anche mancanza di un calendario per le vaccinazioni rivolto al cittadino. Tutte le questioni aperte che in questo momento riguardano i vaccini sotto la lente del prof. Giuseppe Pennisi

A Difesa dell'Europa. Video in diretta

Claudio Graziano, Federica Mogherini, Rolando Mosca Moschini, Romano Prodi e Alessandro Profumo. Sono loro i protagonisti del live talk organizzato dalle riviste Formiche e Airpress “A Difesa dell’Europa, i vent’anni del Comitato militare dell’Ue”. La diretta martedì 2 febbraio alle 17:30

Enrico Vanin: il vero sognatore non ha paura di fallire

Spesso si definisce un’organizzazione o un’azienda innovativa solo perché opera in settori nuovi, o considerati tali dai media. Ma è un errore perché anche in tanti settori ‘tradizionali’ ci sono aziende e organizzazioni che fanno innovazioni di processo, di prodotto o dell’offerta. E dietro a tutte queste innovazioni, ci sono donne e uomini che amano il proprio lavoro. Persone che…

Accordi di Abramo. Il dibattito tra ambasciatori in Italia alla Fondazione Einaudi

Ecco cosa si è detto durante l’evento sugli Accordi di Abramo organizzato dalla Fondazione Einaudi. Sono intervenuti gli ambasciatori in Italia di Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Israele e Marocco. E, tra gli altri, il consigliere per la politica estera di Netanyahu e l’ex presidente del Parlamento europeo Tajani

Derivati, si riparte. La Cassazione salva Morgan Stanley. Ma non il Mef

La suprema Corte ribalta in parte le precedenti decisioni. Per le operazioni sui derivati tra il 2011 e il 2012 con la banca americana la Corte dei conti dovrà rifare da capo il processo agli ex dirigenti del ministero dell’Economia. Mentre Morgan Stanley esce definitivamente di scena

Il golpe in Myanmar è un nuovo 11 settembre (cileno)

Santiago, Kabul, Varsavia. Il golpe in Myanmar, con l’arresto del Premio Nobel Aung San Suu Kyi e migliaia di militari scesi in strada, fa riaffiorare le pagine più buie del ‘900. Ma in Europa e Italia troppi rimangono in silenzio. Il commento di Marco Mayer

In Polonia si accende la protesta delle donne, ma l'Europa chiude gli occhi

Di Giulia Koss

Sta nascendo una nuova Solidarnosc, a sfondo rosa, pronta a puntare il dito contro la timidezza dell’Unione Europea, che si limita a pronunciare parole di solidarietà, mentre dialoga con un governo che rappresenta l’antitesi dei suoi valori. La situazione polacca vista da Giulia Koss, consulente di Lewica, partito politico polacco di orientamento socialdemocratico, socialista ed europeista

Come e perché Israele e Kosovo si parlano (grazie agli Usa)

L’avvio dei rapporti bilaterali porta benefici a Tel Aviv tanto quanto a Pristina, e Washington DC si congratula per un altro tassello del puzzle della stabilizzazione della regione allargata che va dal Medio Oriente al Mediterraneo

Conservatori e liberali? Si può. Giubilei sussurra al centrodestra

Conservatori e liberali, le due anime possono convivere nel centrodestra italiano. A patto che esca dallo stallo della pandemia e realizzi che indietro non si torna. Il commento di Francesco Giubilei, presidente della Fondazione Tatarella

La Difesa nel Recovery Fund. Il rilancio dell'economia secondo Tofalo

I 209 miliardi del programma Next Generation Eu sono un’opportunità unica per la ripresa dell’economia, da sfruttare nel modo migliore. Per questo ci sono anche Spazio e Cyber, che vedono l’industria della Difesa come uno dei maggiori propulsori economici del Paese. Il punto di Angelo Tofalo, sottosegretario di Stato alla Difesa

×

Iscriviti alla newsletter