Skip to main content

Claudio Petruccioli, osserva la politica da un’angolatura che profuma di antica saggezza. Difficile strappargli un commento sulle facezie che caratterizzano la vita pubblica italiana, piuttosto disegna spazi di ragionamento. Ex parlamentare, già presidente della Rai, Petruccioli nella sua conversazione con Formiche.net parte da un dato di contesto: “In questo momento, più che di politica, parlerei di assenza della politica italiana”.

Partiamo dalla vexata quaestio delle candidature dei leader dei partiti alle elezioni Europee. Lei che idea si è fatto? Conviene?

Il fatto che questo tema abbia assunto così tanta rilevanza nel dibattito pubblico è appunto indice di una totale assenza della politica a mio modo di vedere. Tanto a destra quanto a sinistra. Non solo. È evidente che sia la coalizione che governa, sia il centrosinistra presentano molte divaricazioni. Gli equilibri sono estremamente precari. A questo si aggiunge l’assenza di leadership.

Anche l’assenza di leadership è un tema trasversale?

Certo. Di merito e di metodo. C’è innanzitutto un problema di regole. La sinistra aveva stabilito come metodo per designare il proprio leader le primarie, mentre il centrodestra nel solco di una lunga tradizione, ha stabilito che il leader è colui che, all’esito delle urne, è alla guida del partito più votato della coalizione. Questo alimenta una continua conflittualità interna. Ma poi, il banco di prova di una leadership, resta la politica.

Ricorrono, nella storia, diversi esempi in cui in assenza di un leader che coagulasse le sensibilità, un progetto politico potenzialmente positivo e ampio è finito poi per deflagrare. 

Proprio quest’anno ricorrono i trent’anni dalle elezioni del 1994. La sinistra e il centro, in quel momento, ottennero molti più voti rispetto al centrodestra. Ma l’assenza di un leader e il fatto di essersi presentati divisi non trasformò quell’agglomerato di forze in una vera coalizione.

A proposito di coalizione, qual è secondo lei il rapporto tra il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte e il Pd guidato da Elly Schlein?

Fin ora non mi pare di aver registrato, da parte di entrambi, la forza federativa per creare il cosiddetto campo largo. Al contrario, vedo piuttosto – a partire dalla politica estera – la volontà di accentuare gli elementi di divaricazione e di contrasto. Mi pare che tra Pd e Movimento 5 Stelle e dunque tra i rispettivi leader ci sia una forte vis competitiva.

La scelta del ritiro a Gubbio del Pd, nel resort di lusso?

Non capisco il senso di questo tipo di incontro. Se il Pd avesse voluto affrontare i temi legati ai lavori parlamentari avrebbe per lo meno dovuto coinvolgere anche il gruppo dei senatori.

A breve pare che verrà fissata la data del confronto televisivo tra la segretaria del Pd e il presidente del Consiglio. Come ci si prepara a un incontro del genere?

Mi ricorda il confronto televisivo tra Romano Prodi e Silvio Berlusconi, in occasione della campagna elettorale del 2006. All’epoca ero presidente della Rai e ricordo diverse riunioni con gli staff dei due candidati per realizzare la puntata. L’elemento essenziale è che ci siano regole e procedure ben definite. Poi, sul confronto, vincerà la migliore.

Non è facile sostenere un faccia a faccia di questo tipo. 

Pensi che nei primi anni ’60, quando la Rai decise di introdurre le tribune politiche televisive, a Botteghe Oscure il partito organizzò un esperimento interessante. Nei sotterranei, venne realizzato uno studio televisivo nel quale, con l’aiuto di alcuni registi, operatori e giornalisti, si esercitava Palmiro Togliatti.

Secondo lei, tornando all’oggi, chi parte favorita tra Schlein e Meloni?

Possono vincere bene o perdere molto male entrambe. Dipenderà molto anche dai temi che verranno trattati. A ogni modo, e qui torno al discorso della leadership, questo confronto servirà sia a Schlein che a Meloni per legittimarsi come guide dei rispettivi schieramenti. Paradossalmente, nel pieno della campagna elettorale per le europee, Schlein “duellerà” non per ottenere più voti di Meloni ma per ottenere più voti rispetto al pentastellato Conte. Allo stesso modo, Meloni combatterà per affermarsi elettoralmente non sullo schieramento opposto, ma sul suo competitor interno Matteo Salvini.

A cosa servirà (davvero) il confronto Tv tra Meloni e Schlein. Parla Petruccioli

Giorgia Meloni ed Elly Schlein sono in procinto di affrontare il confronto televisivo. O vincono o perdono entrambe. In ogni caso sarà un modo per affermare la loro leadership non rispetto all’avversario, ma tra gli alleati dei due schieramenti in vista delle europee. Le candidature delle leader a Bruxelles? Assenza di politica. Conversazione con Claudio Petruccioli, già presidente Rai e parlamentare

Colpa del Pil. I fondi stranieri mollano (ancora) il Dragone

Nelle prime tre settimane dell’anno gli investitori hanno portato via altri 4,6 miliardi di dollari, dopo aver quasi praticamente azzerato la loro esposizione con Pechino a ridosso del Natale. E lo stesso vale per le imprese

La Civiltà Cattolica, la Russia e le benedizioni. La riflessione di Cristiano

L’incontro felice degli articoli di padre Pachkov e di padre Sale mi ha fatto capire meglio la complessità e le ricadute di schematismi “bianco o nero” che seguendo i conflitti possono favorire la creazione di un mondo fratturato. È quello che un progetto editoriale produce. Il nuovo corso de La Civiltà Cattolica letto da Riccardo Cristiano

Tre ragioni per cui oggi il Pd non celebrerà Bettino Craxi

Non lo faranno neanche come ringraziamento postumo per aver consentito, nel ‘92, l’ingresso del Pds nell’Internazionale socialista, permettendo così ai post comunisti di liberarsi del passato senza traumi né giustificazioni. La riconoscenza, si sa, non appartiene alle categoria della politica. Il corsivo di Andrea Cangini

Conti russa. E il Cremlino continua a usare le gang ransomware

Google rivela le nuove tecniche dei servizi segreti russi

Gli hacker del Center 18, unità dell’Fsb, hanno messo a punto un sistema per bucare i dispositivi di obiettivi nei Paesi della Nato e in Ucraina inviando alle vittime file Pdf compromessi. Ecco i dettagli dell’operazione

Fermare lo spionaggio cinese si può? Report Atlantic Council

Brown, ex Pentagono e intelligence, fa il punto sul caso Zhao suggerendo tre mosse ai servizi segreti americani. Fondamentale, anche, una maggiore condivisione con gli alleati di informazioni su tecniche e metodi di Pechino

Gli auguri a Meloni, lo stivale di Giorgetti, l'abbraccio di Renzi. Queste le avete viste?

Qualcuno scia, qualcuno presenta libri, qualcuno partecipa a summit internazionali sulle sorti dell’economia globale. E poi il compleanno della presidente del Consiglio, celebrato con i suoi parlamentari. La rubrica fotografica degli ultimi sette giorni

Export della difesa. Oltre l’ideologia, serve una riflessione politica. L'opinione del gen. Tricarico

Sulla legge 185/90 manca un dibattito pubblico e una consapevolezza, e quindi cultura, dei temi collegati. Serve, invece avviare una revisione seria della 185/90 che tenga conto delle rivoluzioni occorse nelle relazioni internazionali e negli equilibri geopolitici Pubblichiamo l’opinione del generale Leonardo Tricarico, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e presidente della Fondazione Icsa

Come governare l'IA per non restarne vittime. Parla Maurizio Mensi

L’Intelligenza Artificiale presenta tante opportunità quanti rischi e sempre più attori chiedono una regolamentazione elaborata affinché le prime possano superare di gran lunga i secondi. Formiche.net ne ha parlato con Maurizio Mensi, professore di Diritto dell’economia alla Scuola nazionale dell’amministrazione e direttore del Laboratorio LawLab Luiss

I credenti musulmani europei sono liberi di essere politicamente corretti? L'intervento di Pallavicini

Da come l’Unione europea saprà gestire le relazioni di formazione alla cultura politica inclusiva e sviluppare il processo di pacificazione in Medio Oriente, si determinerà anche la salute della politica democratica e della libertà del pluralismo delle autentiche e degne rappresentanze religiose in Europa. L’intervento dell’imam Yahya Pallavicini, presidente di Coreis, Comunità religiosa islamica, in occasione della riunione annuale con i leader religiosi europei svoltasi alla Commissione Europea

×

Iscriviti alla newsletter