Skip to main content

“Appare evidente come ancora non sia chiaro ai nostri politici che senza protezione delle infrastrutture non c’è evoluzione tecnologica”. A sostenerlo, intervistato da Formiche.net, è Stefano Mele, partner dello studio legale Carnelutti e presidente della Commissione cibernetica del Comitato atlantico italiano. 

Mele sfoglia il rapporto sugli investimenti in tema di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi pubblicato ieri dall’Agenzia dell’Unione europea per la cybersecurity (Enisa) sulla base di un’indagine che ha coinvolto 251 organizzazioni pubbliche e private di diversi Paesi, tra cui Italia, Germania, Spagna, Francia e Polonia.

Dal via libera alla direttiva Nis “sono passati quattro anni e mezzo”, continua Mele. “Un lungo periodo in cui, per giunta, la tecnologia ha compiuto balzi da gigante e la nostra società ha fatto sempre più affidamento sulle infrastrutture tecnologiche per la crescita economica, per l’erogazione di servizi essenziali e per molto altro”. Ma dal 2016 la percentuale di investimenti in information security da parte degli operatori di servizi essenziali e dei fornitori di sevizi digitali è rimasta pressoché invariata, attorno al 6%, si legge nel rapporto. “Non si può fare affidamento sulle infrastrutture tecnologiche rinunciando all’information security”, avverte Mele. “Le due cose non possono essere separate: se punti sulla digitalizzazione devi contestualmente e inevitabilmente investire anche sulla information security e sulla cybersecurity”.

Dal rapporto si evidenzia un ulteriore dato: gli investimenti pianificati nell’Unione europea in questo settore strategico sono il 41% in meno rispetto agli Stati Uniti. Ma secondo Mele è un errore soffermarsi troppo su questo paragone: “Sicuramente l’Unione europea deve aspirare a diventare un grande attore come gli Stati Uniti. Ma non siamo gli Stati Uniti d’Europa, o almeno non lo siamo ancora: l’Unione europea ha preso sul serio la materia della cybersecurity e la creazione di un mercato unico digitale soltanto con la Cyber strategy del 2017. È normale che siamo quindi molto al di sotto degli Stati Uniti d’America”, spiega. E a queste considerazioni ne somma altre due: l’Unione europea produce “pochissima tecnologia se paragonata agli Stati Uniti ma anche ad altre nazioni più piccole come Israele”; “negli Stati membri c’è ancora moltissima ignoranza da parte della politica sulla enorme esigenza di cybersecurity che deve accompagnare qualsiasi investimento tecnologico”. Quelle “lacune culturali e impedimenti di varia natura” all’implementazione della direttiva Nis di cui ha parlato Juhan Lepassaar, direttore esecutivo dell’Enisa, presentando il rapporto.

Non sembra dunque un caso che per ospitare lo European Cybersecurity Competence Centre, l’agenzia che coordinerà gli sforzi europei in materia di sicurezza delle reti e gestirà i fondi comunitari, sia stata scelta la Romania. Paese che sugli investimenti e sulla sua attrattività molto ho scommesso per la sua candidatura (oltre che sul criterio di ripartizione geografica, come spiegato da Formiche.net). “Senza investimenti in digitalizzazione e sicurezza si perdono occasioni importanti”, continua Mele. “Come quella dello European Cybersecurity Competence Centre”, che ieri ha ricevuto il via libera del trilogo europeo Parlamento-Consiglio-Commissione e “che significa posti di lavoro, finanziamenti, attenzione e rilevanza a livello europeo”.

Non c’era nessuna città italiana tra le sette finalista per ospitare il nuovo polo cyber europeo. Ma la sua creazione richiede l’attivazione di una rete di analoghi centri nazionali. “Tra gli obiettivi dell’Istituto italiano di cybersicurezza (stralciato dal bilancio dopo un braccio di ferro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Partito democratico e Movimento 5 stelle, ndr) c’era l’apertura del Competence Centre al suo interno. Ora, al netto delle discussioni politiche, l’Italia deve allinearsi a quanto richiesto dall’Unione europea, cioè creare la sede italiana dello European Cybersecurity Competence Centre. E l’Istituto italiano di cybersicurezza potrebbe essere la sua sede naturale, caratterizzandosi come un vero e proprio fondo di venture capital in ambito tecnologico”.

Perché a Ue e Italia servono investimenti in cybersecurity. Parla l’avv. Mele

L’Ue non spende abbastanza in cybersecurity: la percentuale degli investimenti è ferma da quasi cinque anni, spiega l’Enisa. L’avvocato Mele avverte: “Senza protezione delle infrastrutture non c’è evoluzione tecnologica”. E l’Italia è ancora indietro sul Competence Centre

Ecco perché l’Italia aderisce a EastMed (che è molto più di un gasdotto)

L’intreccio tra Egitto e Italia svolgerà un ruolo primario nei lavori del Forum anche alla luce del rafforzamento del sistema di sicurezza energetica nel Mediterraneo, strategico per gli equilibri geopolitici nell’intera macro area che va da Gibilterra agli Urali

Il futuro? É giovane. Parola di Carlo Messina (Intesa Sanpaolo)

Di Carlo Messina

Il futuro è dei giovani. Ma serve la giusta formazione per vincere le sfide della competitività, della crescita e persino del debito pubblico. Per questo è nata la scuola politica Vivere nella comunità, anche grazie al sostegno di Intesa SanPaolo. Ecco l’intervento integrale di Carlo Messina, consigliere delegato e ceo della banca

Perché il governo non trova la quadra. Il commento di Reina

Il premier Conte non può inventarsi dalla notte al giorno una cosiddetta task force, dove c’entrano solo alcuni suoi esperti di fiducia per gestire la crisi sanitaria. Sul tavolo, se non fosse chiaro, c’è in gioco la gestione di un fondo assegnato dall’Ue all’Italia per fronteggiare la pandemia. L’opinione di Reina

Manfredi sanità

La sanità del futuro passa per il digitale. Parla il ministro Manfredi

Risposte visionarie e coraggiose per far fronte alle nuove sfide della sanità. Questo l’auspicio del ministro dell’Università e della ricerca Gaetano Manfredi alla presentazione del comitato Healthcare, nato in seno ad AmCham per supportare le istituzioni nella gestione della sanità del domani. “Pandemia – ha sottolineato il ministro – grande acceleratore di cambiamento”.

Pa, digitale e green. Il Recovery Fund per l'Italia nelle istruzioni di Paganetto

Trovato l’accordo in Ue, ora è il momento dell’Italia e della sua classe dirigente. Serve una riforma della Pubblica amministrazione ampia e profonda, che non si limiti a rimuovere gli ostacoli a chi fa impresa. E poi tanto green, digitale e istruzione. Ma non solo. Intervista all’economista, vicepresidente di Cdp e a capo della Fondazione Economia Tor Vergata

Ecco come avanzano le ecomafie in Italia

La fotografia del Rapporto Ecomafia 2020. Le storie e i numeri della ambientale in Italia, realizzato come ogni anni da Legambiente sui dati delle attività svolte dalle forze dell’ordine, Capitanerie di porto, magistratura, in collaborazione con l’Ispra, le Agenzie regionali dell’ambiente e dell’Agenzia delle dogane

Kim Ki-duk muore d'inverno. Le stagioni del suo cinema secondo Ciccotti

È venuto a mancare improvvisamente, per Covid-19, Kim-Ki-duk, il noto regista sudcoreano conosciuto in tutto il mondo per film quali L’isola (2000), Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera (2003), Ferro3 (2004), Pietà (2021), Il prigioniero coreano (2016). Un regista dallo stile innovativo, a metà strada tra Akira Kurosawa e Clint Eastwood. Un ricordo personale di Eusebio Ciccotti

Cosa (non) ha capito Conte della sfida Ue. Parla Scotti

La politica non si può commissariare a suon di task force. Vincenzo Scotti, volto storico della Dc e più volte ministro, spiega perché il governo non ha capito la portata della sfida europea post Covid-19. Conte? Ascolti il Parlamento, con i tecnici e i commissari non si va lontano

Conte, il Movimento e il contratto con Rousseau. Parla D'Uva (M5S)

Di Federico Di Bisceglie

Un contratto per gestire i rapporti fra Movimento Cinque Stelle e Rousseau. E un patto di maggioranza per presentarsi tutti interi alla sfida del Next generation Eu. Francesco D’Uva, deputato e già capogruppo alla Camera del M5S, spiega come il governo arriverà al traguardo. E su Conte…

×

Iscriviti alla newsletter