Skip to main content

“I tempi del vaffa sono finiti”. Marcello Sorgi, editorialista e già direttore de La Stampa, mette le mani avanti, “guardate che non sono un esperto del Movimento Cinque Stelle”. Anche per un giornalista navigato è difficile navigare le acque in tempesta dei grillini, fra scissioni consumate (Dibba&Co) e altre in divenire.

Luigi Di Maio chiama il Movimento “moderato” e “liberale”.

È sempre stata la sua idea, Di Maio veste da una vita i panni dell’anima moderata dei Cinque Stelle. C’è solo un problema.

Sarebbe?

Questa è la sua idea di Movimento, non so chi altro la pensi così. Grillo vuole fare un super-movimento verde per cavalcare l’onda green in Ue e gestire il ministero di Cingolani. Di Battista vuole tornare al vaffa delle origini.

Difficile trovare la quadra…

Soprattutto se manca una sede e un metodo per discutere di quale linea debba prevalere. I tanto vituperati partiti almeno avevano i congressi, le assemblee, le direzioni. Loro hanno convocato gli Stati generali il 16 novembre, non se ne sa nulla. Ad ogni vertice di governo si presentano in cinque, sei persone.

Ora la svolta “liberale”. Come Salvini un paio di mesi fa…

Se gli ex populisti adesso si dicono liberali e moderati è perché alla Casa Bianca c’è un signore chiamato Joe Biden e non più la loro vera figura di riferimento, Donald Trump. La svolta è stata più veloce di quanto si potesse immaginare.

Adesso sono tutti “governisti”.

Salvini più di tutti ha capito che se vuole diventare premier deve spogliarsi dei vecchi abiti antieuropei, antiamericani, filorussi. Nella tessitura della sua tela con Draghi il leader della lega è più realista e concreto di quanto non sembri. Perfino la Meloni, che ha fatto una scelta opposta, porta avanti un’opposizione dialogante, interlocutoria, pronta a votare i singoli provvedimenti.

Torniamo al Movimento. Che ne sarà dei ribelli?

Anche qui c’è un capo-popolo che si muove, Di Battista, ma non sappiamo quanti saranno a seguirlo. È una galassia difficile da interpretare, accomunata da un grande equivoco: non c’è più uno spazio politico per l’Italexit, per la prescrizione senza termini, per la protesta e il vaffa. Perfino Grillo lo ha capito. Somigliano ai monarchici che si sono appesi alla corona per anni dopo il referendum.

Giuseppe Conte ha la stoffa del leader?

Io credo di sì. In questo magma ribollente può diventare il timoniere, anche temporaneo. Fra chi aspira al direttorio nessuno ha le sue chances. Perché, ancora una volta, Conte è un leader calato dall’alto, cioè da Grillo, e in un movimento diventato sempre più verticale i leader dall’alto hanno la meglio.

Prima o poi bisognerà scegliere: o lui o Di Maio.

Dubito che Di Maio punti a diventare il capo politico, non ora perlomeno. Se prova la scalata si attira le ire di tutte le correnti. Certo preferirebbe un capo politico più discreto, come Vito Crimi, che sia in perfetta sintonia con lui.

Conte “federatore” dell’alleanza Pd-Cinque Stelle è un sogno irrealizzabile?

Quel sogno sta finendo in frantumi con la lenta disgregazione del Movimento. La sveglia di Mario Draghi ha solo dato il colpo finale.

M5S, Conte sarà leader (ma non federatore). Parla Sorgi

Leader sì, federatore no. Giuseppe Conte può prendere il timone del Movimento Cinque Stelle ma il progetto di un campo progressista con il Pd è tramontato con Draghi, dice l’editorialista de La Stampa Marcello Sorgi. Dibba&Co? I tempi del vaffa sono finiti

Un consorzio pubblico-privato. Ecco la via italiana ai vaccini (finalmente)

“Il governo italiano ha ribadito la massima disponibilità in termini normativi e finanziari all’industria farmaceutica italiana”, riferisce il ministro Giorgetti in occasione dell’incontro con Farmindustria per avviare la produzione nazionale di vaccini anti-Covid. E mette sul tavolo un polo nazionale pubblico-privato, puntando tutto sulla collaborazione fra governo e imprese

Covid, Giorgetti: "Massima disponibilità per produrre vaccino". Il video

Covid, Giorgetti: "Massima disponibilità per produrre vaccino" [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=RAtc7tw3dA4[/embedyt] Roma, 25 feb. (askanews) - "Il governo italiano ha ribadito la massima disponibilità sia in termini di strumenti normativi che di mezzi finanziari all'industria farmaceutica italiana per predisporre ogni tipo di strumento al fine di produrre un vaccino contro il Covid". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti,…

Ecco il punto di frattura tra Maduro e l’Europa. La lettura di Magallanes

La possibilità di un’azione di reciprocità da parte dell’Europa, gli interessi del regime venezuelano e il ruolo solidale dell’ambasciatrice Isabel Brilhante Pedrosa in Venezuela. Conversazione con Mariela Magallanes, deputata venezuelana e rappresentante del governo ad interim di Juan Guaidó in Italia

 

Vi spiego come si muove Biden nel Golfo. Parla il generale Jean

Come leggere il rapporto degli 007 Usa sulla morte di Khashoggi e il coinvolgimento del principe saudita Bin Salman? Risponde il generale Carlo Jean

Eu Industry Days 2021, l’Europa parla del suo futuro, tra green e digitale

Di Francesca Zecchini

È in corso fino al 26 febbraio l’annuale appuntamento organizzato dalla Commissione UE per discutere le sfide industriali e sviluppare opportunità e risposte politiche, in un dialogo inclusivo con un’ampia gamma di partner. L’analisi di Francesca Zecchini, direttore operativo Centro Economia Digitale

De Luca, Scanzi, Salvini: la classifica delle social celebrities nell'anno del Covid

Di Domenico Giordano

Comscore/Sensemakers ha seguito le attività sui social network durante l’ultimo anno, da febbraio 2020 a febbraio 2021. Su Facebook, che raggiunge oltre 29 milioni di persone e che si presta meglio a essere il “luogo della relazione diretta con le proprie audience di politici e giornalisti”, lo Sceriffo Vincenzo De Luca ha sbaragliato la concorrenza. L’analisi di Domenico Giordano di Arcadia

Francia

La potenza militare francese, vista da Parigi

L’autorevole Institut Montaigne di Parigi ha pubblicato il rapporto dal titolo “Ripensare la nostra Difesa a fronte delle crisi del XXI secolo”. Propone di riorganizzare la potenza militare francese nel nuovo confronto tra potenze, ponendo il Paese a guida dell’impegno Ue (Difesa comune) e Nato

Chip, 5G e non solo. L’agenda di Giorgetti si chiama Biden

Come ha fatto il presidente americano Joe Biden, anche il governo Draghi può avviare una revisione della catena di produzione italiana nei settori sensibili dipendenti dall’estero (specie dalla Cina). Il Mise di Giorgetti è al centro del piano. Biomedicale, vaccini, 5G, automotive, ecco la mappatura che manca al Paese

Donne e giovani. Che succede al mercato del lavoro

L’anno di Covid lascia ferite probabilmente insanabili, come registrato dal ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal nel Rapporto sul mercato del lavoro 2020

×

Iscriviti alla newsletter