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Donald Trump sta rimanendo da solo. Alcuni volti noti del Partito Repubblicano, come il senatore Mitt Romney, o l’ex presidente George W. Bush, si sono già congratulati con il presidente Joe Biden per la vittoria elettorale. Ma c’è chi resta ancora al suo fianco. È il caso di Mitch McConnell, leader della maggioranza repubblicana al Senato.

McConnell è rimasto in difesa di Trump, negandosi di riconoscere il risultato del voto americano e interrompendo la tradizione di ammettere la sconfitta per collaborare con la transizione. Lui è il repubblicano più potente in questo momento a Washington e lunedì ha detto di volere difendere il diritto del presidente Trump di appellare ai ricorsi legali.

“Il principio centrale qui non dovrebbe essere complicato – ha detto in un discorso -. Negli Stati Uniti si devono contare tutti i voti legali, qualsiasi voto illegale non deve contarsi. Il processo deve essere trasparente e tutti dovrebbero potere guardalo. I tribunali ci sono per sciogliere i dubbi”. Su Twitter, invece, ha scritto che Trump “ha il 100% del diritto di esaminare le accuse di irregolarità e studiare tutte le opzioni legali”.

La posizione di McConnell lascia in chiaro che, anche dopo il tentativo dei ricorsi e la strada legale, i repubblicani con potere politico a Washington continueranno a lottare per fermare i democratici. Sarà lui, “maestro di crude battaglie politiche per gli obiettivi dei conservatori – si legge sul Financial Times – chi attraverso l’ostruzione e l’opposizione diventerà il flagello dei sogni legislativi liberali”.

McConnell, insieme a molti repubblicani, hanno mantenuto il proprio seggio. “Ciò significa che l’agenda del presidente democratico eletto Joe Biden sarebbe ostaggio di McConnell sin dall’inizio – prosegue il quotidiano britannico -, complicando notevolmente i suoi sforzi per affrontare la pandemia di coronavirus e le sue ricadute economiche”.

Nato in Alabama nel 1942, McConnell non ha avuto una vita facile. Mentre suo padre era sul fronte nella Seconda guerra mondiale, si è malato di poliomielite e fu portato dalla mamma a Warm Springs, il centro di riabilitazione della Georgia preferito dall’allora presidente Franklin Roosevelt.

La passione politica è arrivata molto presto, all’età di 14 anni, quando si è presentato alle elezioni per la presidenza del consiglio studentesco della sua scuola superiore. Nel 1963 partecipò alla famosa marcia dove Martin Luther King pronunciò il discorso “I have a dream”. Lavorò nel Dipartimento di Giustizia ed è stato eletto senatore nel 1984.

Soprannominato, “Darth Vader” e “Grim Reaper”, è famoso per la sua intransigenza durante l’ultimo anno del secondo mandato di Barack Obama. Anche se nel 2012 era arrivato ad un compromesso per raggiungere un accordo fiscale con l’allora vicepresidente Joe Biden.

Una volta che Trump è arrivato alla Casa Bianca, McConnell, ha lavorato per cimentare una maggioranza conservatrice che potrebbe perdurare nel tempo. Privilegia gli accordi dietro le quinte allo spettacolo politico. E i rapporti con la Russia? È stato criticato per avere bloccato la legge a favore della sicurezza elettorale, in seguito alle presunte interferenze russe nelle elezioni del 2016.

Da piccolo McConnell non riusciva a camminare, ma con impegno è riuscito a recuperare fino a diventare un giocatore di baseball della lega minore. Quando prende a cuore una causa è un soldato infaticabile, che ottiene risultati. E ora, come sostiene il Financial Times: “Il signor McConnell sarà senza dubbio un formidabile oppositore per il signor Biden”.

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