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Tra meno di un anno il Regno Unito ospiterà a Glasgow, in partnership con l’Italia, il summit delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop26). Obiettivo: dare risposte globali ai problemi globali, come aveva spiegato nel corso di un’intervista esclusiva con Formiche.net John Murton, inviato del governo britannico per la Cop26. E un’indagine Swg presentata oggi svela l’anima verde degli italiani ai tempi della pandemia.

LE PREOCCUPAZIONI CLIMATICHE

Tra i problemi più gravi che il mondo deve fronteggiare in questa fase, la diffusione di malattie infettive preoccupa quanto i cambiamenti climatici, con il 74% degli intervistati che ritiene queste le due questioni più serie da fronteggiare al momento. Per un italiano su due (49%), i cambiamenti climatici sono un problema di gravità massima. La sfida unisce i più giovani e gli anziani. Infatti, 18-24enni e over 64 sono accomunati dalla maggiore preoccupazione per la situazione legata ai cambiamenti climatici. Tra le sfide globali, in termini di gravità, seguono la povertà e la fame nel mondo (73%), la situazione economica (68%) e il terrorismo internazionale (35%).

IL. RUOLO DEI SINGOLI

Altri risultati emergono dall’indagine. Nove italiani su dieci (86%) auspicano un maggior coinvolgimento da parte delle persone nella tutela della natura e dell’ambiente, a fronte di una cospicua maggioranza (tre su quattro) che ritiene che le azioni quotidiane del singolo possano di fatto contribuire in maniera significativa a fare la differenza in tal senso. L’86% degli italiani si dice preoccupato per il riscaldamento del pianeta (+6% rispetto al 2017) e, ancora una volta, nonni (92%) e nipoti (94%) sono uniti da una preoccupazione sensibilmente maggiore rispetto alla media del campione. Le donne (90%) sono tendenzialmente più preoccupate degli uomini (81%).

LA TUTELA DELL’AMBIENTE

La tutela dell’ambiente rappresenta per due italiani su tre una reale necessità (65%). Solo per uno italiano su dieci proteggere l’ambiente è una speranza poco compatibile con lo sviluppo economico. Tra le scelte che si è disposti a fare nel senso di una maggiore sostenibilità ambientale, gli italiani si dicono ponti a ridurre l’utilizzo di oggetti di plastica monouso (67%) e a fare maggiore attenzione alla scelta degli elettrodomestici in base alla loro classe energetica (60%). Oltre otto italiani su dieci (83%) dichiarano inoltre che il livello di emissioni di CO2 avrebbe un ruolo nella scelta di una nuova auto da acquistare e, di questi, la metà indica nel motore ibrido la soluzione preferita rispetto all’elettrico, all’auto a gas o al motore tradizionale. Inoltre, l’84% degli italiani si dice favorevole a incrementare la dose di fonti rinnovabili (eolico e solare) nel mix energetico per affrontare le esigenze future.

LE DICHIARAZIONI DELL’AMBASCIATORE

Commentando i dati dell’indagine, l’ambasciatore britannico Jill Morris ha rimarcato che “l’attuale crisi economica, innescata e amplificata nel corso degli ultimi mesi dalla grave pandemia tutt’ora in corso, non può prescindere da una strategia globale per una ripresa sostenibile. È a questo che Regno Unito e Italia stanno attivamente lavorando, nell’ambito di una partnership che auspichiamo porti al successo del summit Cop26 del prossimo anno. Essere consapevoli della spinta che viene dai cittadini sarà di ulteriore sprone a cogliere le opportunità per i nostri due paesi nel 2021, quando Regno Unito e Italia avranno l’occasione di guidare la comunità internazionale anche nell’ambito delle nostre rispettive presidenze del G7 e del G20”.

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