Skip to main content

Siamo alle battute finali della campagna sul referendum costituzionale che la Fondazione Einaudi ha coraggiosamente promosso per la difesa della democrazia rappresentativa prevista dalla Costituzione.

L’improvvida revisione della Costituzione che si sottopone al giudizio dei cittadini è, in ordine di tempo, l’ultima manifestazione di una deriva illiberale e populista che pone sotto attacco la democrazia rappresentativa, umiliando il Parlamento e con esso la sovranità popolare e la stessa democraticità della Repubblica.

La maggioranza, sprovvista di visione e di pensiero articolato e di ampio respiro, ma soltanto in base all’impeto emozionale del momento, di un’infima concezione della politica come un costo e non un’opportunità, in base a delle opportunistiche alchimie interne ai partiti, che hanno abbassato il livello costituzionale al livello della politica ordinaria, ha inferto una sforbiciata lineare e casuale al numero dei parlamentari senza un quadro di riferimento organico, senza una revisione complessiva degli equilibri costituzionali e senza le garanzie che diano un senso coerente alla revisione costituzionale.

Senonché ogni sistema costituzionale rappresenta un tutto armonico e articolato in una pluralità di congegni e di istituti che non possono essere disarticolati casualmente.

La grande dimensione territoriale dei collegi elettorali a seguito della revisione determinerà un fossato fra elettori ed eletti, fra cittadini e le istituzioni fra parlamentari e territori, la diminuita rappresentanza degli italiani sarà tanto casualmente quanto disorganicamente distribuita a macchia di leopardo con territori sopra rappresentati altri sotto rappresentati ed altri addirittura privi di rappresentanza.

La revisione costituzionale proposta è figlia della concezione della rappresentanza come un impaccio alla politica in nome di una futuribile democrazia digitale, ossia di un’agorà virtuale, priva di controllo e di trasparenza, che sostituisce la voce reale degli elettori e dei cedimenti a questa concezione da parte di altre forze politiche di maggioranza per meri fini di conservazione del potere.

Restringendo la sovranità del popolo, si comprime il pluralismo sociale, culturale, economico, etnico che è proprio di una società sviluppata a struttura articolata e complessa, com’è quella italiana, e quindi l’esercizio articolato della sovranità secondo il modello del costituzionalismo liberale. Il pluralismo è garanzia per la democrazia.

Senza un radicale cambiamento dell’attuale sistema adottato dai partiti di selezione dei candidati alle assemblee legislative nel quale la fedeltà ai leader fa premio sulla qualità, la semplice riduzione del numero non è certo garanzia di maggiore professionalità e competenza.
Anzi lo snellimento delle Camere accrescerà fatalmente il potere di controllo e di condizionamento sui parlamentari delle oligarchie partitiche (la vera casta) e determinerà una verticalizzazione del potere, la mobilitazione dall’alto del consenso, con pregiudizio della centralità del Parlamento, della sua funzione di controllo dell’esecutivo, della ricettività in una sintesi dialettica delle domande che provengono dal basso e di componimento in unità di diversi e contrapposti interessi emergenti dalla società e dalle forze minoritarie di opposizione.

Nel giudizio che i cittadini dovranno esprimere non dovranno valere le sirene di una fantomatica e sconosciuta futura legge elettorale, un vero mistero all’interno di un enigma, propagandata quale miracolosa panacea dei guasti determinati dalla riforma, né dovranno valere i timori della caduta del governo poiché la Costituzione si pone al di sopra delle contingenze politiche.

Il tema sul quale i cittadini sono chiamati ad esprimersi il 20 e il 21 settembre 2020 è soltanto quello se sia conforme alla Costituzione la sottrazione della rappresentanza ai cittadini, ricordando che la democrazia è tale soltanto se il potere emana dal popolo e per il popolo e se tramite esso i cittadini possano scegliere liberamente i propri rappresentanti e farne valere la responsabilità.

Snellire il Parlamento non basta. Il prof. Bozzi spiega perché No al referendum

Di Giuseppe Bozzi

Siamo alle battute finali della campagna sul referendum costituzionale che la Fondazione Einaudi ha coraggiosamente promosso per la difesa della democrazia rappresentativa prevista dalla Costituzione. L’improvvida revisione della Costituzione che si sottopone al giudizio dei cittadini è, in ordine di tempo, l’ultima manifestazione di una deriva illiberale e populista che pone sotto attacco la democrazia rappresentativa, umiliando il Parlamento e…

Dico Sì per riformare la democrazia. La versione di Invidia (M5S)

Ogni parlamentare conosce bene una cosa. La frustrazione di non riuscire a portare il cambiamento che avrebbe desiderato, di non materializzare quel senso di missione che lo ha motivato a candidarsi. Col tempo, alcuni colleghi, sedutisi sui reni dell’impotenza, arrivano purtroppo a vivere il ruolo come uno status e come uno stile di vita. Forse un po’ come quegli impiegati…

Muore l’icona liberal Ginsburg. Trump potrà scegliere un altro giudice supremo?

La morte di Ruth Bader Ginsburg è una notizia fulminante per la sua importanza politica che può diventare storica. Una sorta di october surprise anticipata in grado forse di cambiare le sorti della competizione presidenziale. La più anziana tra i membri della Corte Suprema lascia infatti uno spazio di azione inaspettato — quanto enorme — sul finale del secondo mandato di Donald…

Il vaffa del quotidiano greco Dimokratia fa infuriare Erdogan. E Atene...

“Fanculo Erdogan”, il titolone di Dimokratia è forte. Un insulto che ha suscitato l’ira di Ankara a cui però Atene ha subito risposto: il ministero degli Esteri greco ha denunciato i toni oltraggiosi del giornale (e viene da chiedersi: quando mai un ministero turco ha ripreso un media turco per aver usato parole sopra le righe nei confronti della Grecia?).…

Com'è andata la prima campagna elettorale post-Covid. L'analisi di Antonucci

Volge al termine la prima campagna elettorale post-Covid-19, quella per il referendum confermativo sulla riforma del taglio dei parlamentari, per le regionali in sette Regioni Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia e Valle d’Aosta e per la tornata delle amministrative di mille comuni (di cui 15 capoluoghi di provincia e 3 di regione: Venezia, Trento, Bolzano). È tempo di un…

Perché si vota ancora nelle scuole? Il commento di Celotto

Da sempre votiamo nelle scuole. Lo ricordiamo bene fin da quando eravamo studenti: quelle strane operazioni che non capivamo bene erano una occasione ottima per saltare un paio di giorni di lezione. Sul punto le istruzioni ministeriali sono chiare: “La scelta delle sedi delle sezioni, invece, dovrà cadere, di preferenza, su edifici scolastici ovvero di proprietà comunale o di altri…

Spesa farmaceutica, come (e perché) cambiare le regole. Parla il prof. Cicchetti

È di pochissimi giorni fa l’emendamento presentato dal senatore Alan Ferrari che propone la compensazione dei tetti di spesa per la farmaceutica. Un tema di cui si parlava da anni, ma che sembrava ormai bloccato da un immobilismo più strutturale che razionale. La proposta del senatore del Pd, dunque, sembrerebbe muovere verso una razionalizzazione della spesa, affinché le risorse destinate…

maduro

Parte il campionato più incerto del dopoguerra. Il calcio d’inizio di Malgieri

Il ventitreesimo uomo in campo è il Coronavirus. Gioca in tutti i ruoli, occupa tutti gli spazi, semina qualunque avversario, va a rete con una facilità mai vista. Può giocare perché non altera il numero dei calciatori. È invisibile. Ma decisivo. Può decretare la fine della partita come e quando vuole. Fa irruzione nel campionato di calcio di serie A già da…

Sanzioni all'Iran, tempo scaduto per Trump ma l'Onu…

Conto alla rovescia per le sanzioni delle Nazioni Unite contro l’Iran. Il governo degli Stati Uniti ha ricordato che oggi scadono le misure di embargo sulle armi convenzionali nei confronti di Teheran, per cui devono essere reimpostate. Ma Francia, Germania e Regno Unito, tra altri,  hanno dichiarato che le sanzioni nei confronti dell'Iran non saranno reimposte. In una lettera al…

Spioni cinesi a Bruxelles. Ecco chi è stato pizzicato

Nuovi indizi di spionaggio cinese in Europa. Fraser Cameron, ex diplomatico britannico, ed ex funzionario della Commissione europea, direttore del think tank Eu-Asia Centre a Bruxelles, è indagato dai servizi segreti del Belgio per avere trasmesso informazione sensibile al governo della Cina. L’uomo ha respinto le accuse e considera “assurda” l’inchiesta sui suoi presunti contatti con due giornalisti cinesi accreditati…

×

Iscriviti alla newsletter