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In assenza del vaccino anti-Covid, in via di sperimentazione all’ospedale Spallanzani (qui i dettagli), è bene che tutti facciano il vaccino anti influenzale. Lo ha detto a Formiche.net la ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin, “Il vaccino anti influenzale lo dovremo fare tutti”, ma c’è il rischio che le dosi vaccinali non siano reperibili in farmacia. “Apprendere dalla stampa che ci sono Regioni sprovviste di quel vaccino, se non dopo novembre, è davvero una notizia preoccupante”, aveva aggiunto Lorenzin nella conversazione con Formiche.net, ma a lanciare l’allarme oggi sono anche le associazioni di categoria Federfarma e Fofi.

VACCINO IN FARMACIA: IL RISCHIO DI NON TROVARLO

La preoccupazione principale è che a causa dell’aumento delle richieste da parte delle regioni, i vaccini anti-influenzali non saranno poi reperibili nelle farmacie. “Federfarma ha riscontrato la sostanziale impossibilità, da parte delle case farmaceutiche, di cedere alle farmacie dosi vaccinali perché la produzione è stata assorbita dalle amministrazioni regionali”, fa sapere con una nota. “Abbiamo il forte timore che sulla disponibilità nel territorio dei vaccini contro l’influenza stagionale, quelli normalmente acquistati da chi non appartiene alle categorie a rischio (stimati in circa 1 milione di dosi), possa crearsi una ‘tempesta perfetta’ simile a quella generatasi per la questione delle mascherine”, ha detto il presidente della Fofi (Federazione ordini farmacisti italiani) Andrea Mandelli.

ANTI INFLUENZALE: LE REGIONI

In sintesi, gli acquisti da parte delle regioni sono aumentate del 43% circa, con picchi anche superiori al 100% rispetto alla stagione 2019-2020 e “questo significa – ha sottolineato Marco Cossolo, presidente di Federfarma – che, in assenza di un canale capillarmente diffuso e facilmente raggiungibile da tutti, quale è la farmacia, molti cittadini, appartenenti soprattutto alla fascia attiva della popolazione e quindi sottoposti a un maggior rischio di contagio, si troverebbero nell’impossibilità di vaccinarsi”.

LA CAMPAGNA ANTI INFLUENZALE 2020-2021

Secondo Federfarma, inoltre, si stima che per la campagna antinfluenzale 2020-2021 ci sia un incremento pari almeno al 50%, rispetto all’anno precedente, per un totale di oltre 1,2 milioni di vaccini. Nella campagna vaccinale 2019-2020 erano invece state dispensate dalle farmacie territoriali circa 800.000 dosi vaccinali. Il prossimo autunno la vaccinazione antinfluenzale sarà fondamentale per agevolare la diagnosi di Covid-19 e gestire i casi sospetti, soprattutto considerando l’attuale ripresa dell’epidemia – si legge in una nota di Federfarma – sarà importante vaccinare, oltre i soggetti a rischio, la maggior parte della popolazione attiva per evitare il congestionamento della sanità territoriale”.

LE RICHIESTE DI FEDERFARMA E FOFI

“Le farmacie sono pronte a distribuire i vaccini messi a disposizione dal Ssn secondo termini e modalità da stabilire, anche per conto delle amministrazioni regionali che vorranno renderli disponibili”, ha dichiarato Marco Cossolo. Inoltre, Federfarma insieme a Fofi e alla Fondazione Cannavò patrocina e promuove i corsi offerti dall’Utifar volti a fornire ai farmacisti le competenze per somministrare direttamente i vaccini ai cittadini. “In tale prospettiva – ha annunciato Cossolo – Federfarma chiede l’adozione di un provvedimento legislativo che abiliti espressamente il farmacista a inoculare i vaccini, come del resto già avviene in molti Paesi dell’Unione Europea, anche nell’ottica di future campagne vaccinali anti-Covid. Peraltro, molte farmacie sono anche strutturate per consentire, presso i propri locali, la somministrazione del vaccino da parte di un infermiere”.

Sarà caccia al vaccino? Il rischio di non avere anti influenzali in autunno

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