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Per il media cinese Guancha.cn Marco Rubio è il “leader dell’avanguardia anti Cina”. Potrebbe diventare il primo segretario di Stato americano sanzionato dalla Cina e il primo alto funzionario statunitense a trattare con la Cina da decenni a cui è stato vietato visitare la Cina per via delle critiche sulla situazione dei diritti umani. Secondo quanto riportano molti media americani, il presidente eletto Donald Trump avrebbe scelto lui, classe 1971, dal 2011 senatore della Florida, come suo segretario di Stato. I due si sono riconciliati pubblicamente poco dopo che Trump si è insediato come presidente nel 2017, dopo la rivalità alle primarie repubblicane.

Pensando alla Cina, la situazione di Rubio ricorda, a parti invertite, quella che aveva visto nel 2023 l’ex ministro della Difesa cinese Li Shangfu rinviare ripetutamente l’incontro con il capo del Pentagono, Lloyd Austin, a causa della disputa sulle sanzioni americane decise nel 2018 a suo carico in relazione all’import di armi russe quando prestava servizio come generale della Rocket Unit dell’Esercito popolare di liberazione. Negli ultimi anni, scrive Guancha.cn, Rubio “ha colto la domanda di ‘anti Cina’ negli Stati Uniti e ha fatto emergere varie ‘questioni anti Cina’”. Con lui potrebbe tornare in cima all’agenda americana anche la situazione in Venezuela.

Un altro falco anti Cina è Mike Waltz, classe 1974, membro della Camera dei rappresentanti per la Florida dal 2019. Dovrebbe essere lui il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. Veterano delle forze speciali dell’esercito statunitense, ha prestato servizio in Afghanistan, Medio Oriente e Africa. Dal 2019 è membro delle commissioni Forze armate, Affari esteri e Intelligence della Camera. Membro della China Task Force della Camera, è particolarmente aggressivo quando si tratta dei rapporti con Pechino, scrive la Nbc News. Come molti repubblicani del Congresso, Waltz ha criticato gli aiuti forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia.

Rubio e Walz “sono entrambi seri e credibili in politica estera”, ha commentato Ian Bremmer di Eurasia Group. Gli alleati degli Stati Uniti nel mondo “si sentono più tranquilli con questi due annunci”, ha aggiunto. Le persone che Trump sta scegliendo per il suo team di sicurezza nazionale “probabilmente comprendono ‘l’asse della rivolta’”, ha scritto Richard Fontaine del Center for a New American Security. “Abbandonare l’Ucraina non darebbe solo una vittoria alla Russia. Darebbe anche una vittoria a Cina, Iran e Corea del Nord”, ha aggiunto.

Trump e Rubio sembrano entrambi propensi a favorire un negoziato per porre fine alla guerra, costringendo l’Ucraina a cedere il territorio occupato dalla Russia. In un’intervista a NPR prima del voto, Waltz aveva dichiarato di ritenere “perfettamente ragionevole” che la guerra in Ucraina possa terminare con “un qualche tipo di risoluzione diplomatica”. Gli Stati Uniti avrebbero un’influenza sul presidente russo Vladimir Putin in qualsiasi potenziale negoziato, sia applicando le sanzioni sull’energia sia aumentando le esportazioni di energia dagli Stati Uniti. “La sua economia e la sua macchina da guerra si prosciugheranno molto rapidamente”, ha detto Waltz. “Penso che questo porterà Putin al tavolo”, ha aggiunto. “Abbiamo una leva, come togliere i vincoli alle armi a lungo raggio che abbiamo fornito all’Ucraina”.

Secondo la Cnn, Trump avrebbe scelto anche il prossimo capo della Sicurezza interna. Si tratterebbe di Kristi Noem, classe 1971, dal 2019 governatrice del South Dakota. Si tratterebbe di una fedelissima alla guida di un’agenzia che sovrintende alla sicurezza interna a 360 gradi, dalla US Customs and Border Protection all’Immigration and Customs Enforcement, fino alla Federal Emergency Management Agency e allo US Secret Service. Noem era stata anche nella rosa dei candidati di Trump per la carica di vicepresidente, ma a costarle il posto furono le sue rivelazioni sull’uccisione del suo cane da caccia, Cricket, dopo averlo considerato non idoneo a cacciare.

Nei giorni scorsi Trump ha annunciato che Susie Wiles, anche lei della Florida governata da Ron DeSantis (oggi ricevuto da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, a Palazzo Chigi), e Stephen Miller saranno rispettivamente capo di gabinetto e vicecapo di gabinetto della Casa Bianca, Tom Homan sarà lo “zar del confine”, Elise Stefanik l’ambasciatrice alle Nazioni Unite e Lee Zeldin il capo della Environmental Protection Agency.

Dalla Florida con amore. Le scelte di Trump per diplomazia e Casa Bianca

Come Wiles, capo di gabinetto, anche Rubio e Walz, che dovrebbero essere segretario di Stato e consigliere per la sicurezza nazionale, arrivano dal Sunshine State. Sarebbe la prima volta di un sanzionato dalla Cina a capo degli Esteri. “Sono entrambi seri e credibili in politica estera”, ha commentato Ian Bremmer di Eurasia Group. Gli alleati degli Stati Uniti nel mondo “si sentono più tranquilli con questi due annunci”

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