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“Sfruttare la tecnologia emergente per proteggere gli americani e stabilire dei paletti per salvaguardare la privacy degli americani e altre preoccupazioni”. Sono i due obiettivi che l’amministrazione Biden si è prefissata e che possono apparire difficili da armonizzare. Ancor di più se si parla di intelligenza artificiale e agenzie di spionaggio. Per questo, e perché la tecnologia si evolve rapidamente cambiando i contatti di sicurezza nazionale, l’amministrazione americana ha deciso di dettare linee guida che vanno riviste ogni sei mesi. Un compito che la prossima volta spetterà all’amministrazione Trump.

Un mese fa è stato pubblicato un memorandum di 50 pagine con un’appendice secretata. Ora, quel documento di quattro pagine, è diventato pubblico grazie al New York Times che ne ha discusso con Joshua Geltzer, consigliere legale del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca.

È probabile che il governo acquisti l’accesso a sistemi di intelligenza artificiale già esistenti piuttosto che crearne uno proprio, considerata la velocità con cui innovano aziende come OpenAI. Ma quando un’agenzia d’intelligence acquisisce un sistema di intelligenza artificiale addestrato da un’azienda del settore privato utilizzando informazioni sugli americani, ciò viene considerato “raccogliere” i dati di quegli americani? La risposta determina se e quando entrano in gioco i limiti, esistenti da tempo, su ciò che un’agenzia di sicurezza nazionale può fare con i dati personali sugli americani, sviluppati per i programmi di sorveglianza, osserva il New York Times.

Le attuali linee guida affermano che quando un’agenzia di intelligence acquisisce un sistema di intelligenza artificiale che è stato addestrato utilizzando i dati degli americani, questo generalmente non viene considerato come raccolta dei dati di addestramento — quindi non vengono attivati i regolamenti di protezione della privacy esistenti. Tuttavia, la decisione non è definitiva. Infatti, le linee guida lasciano aperta la possibilità che l’acquisizione possa essere considerata raccolta se l’agenzia ha la possibilità di accedere ai dati di addestramento nella loro forma originale, “nonché l’autorizzazione e l’intento di farlo”.

Il documento affronta anche questioni come l’utilizzo di dati sugli americani già in possesso dell’agenzia per modificare o ampliare un sistema di intelligenza artificiale o il caso di un funzionario dell’’intelligence che può stimolare un sistema di intelligenza artificiale chiedendogli una domanda su un americano. In ogni caso, il team legale è centrale.

“Questi documenti consentiranno all’’esecutivo di utilizzare l’’intelligenza artificiale in modo più completo e allo stesso tempo più responsabile per promuovere la sicurezza pubblica e la sicurezza nazionale, richiedendo anche agli avvocati dell’’esecutivo di rivedere considerazioni legali chiave alla luce dell’’evoluzione della tecnologia e delle scoperte di casi d’’uso specifici”, ha detto Geltzer.

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