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Nel conflitto ucraino sia le forze russe che quelle ucraine stanno facendo sempre più spesso ricorso a fibre ottiche cablate per i collegamenti di controllo dei droni aerei First-person-view (Fpv). Tali collegamenti non possono infati essere disturbati dalle apparecchiature di guerra elettronica, e non si degradano quando si opera a bassa quota, tra gli ostacoli e su terreni accidentati, perché non dipendono dai requisiti di connettività in linea di vista dei sistemi a radiofrequenza.

Ispirata dal successo avuto con i droni Fpv, l’Ucraina ha ora deciso di testare l’utilizzo della fibra ottica anche sui cosiddetti Unmanned Ground Vehicles. “Siamo molto interessati all’implementazione della fibra ottica in modo che i nostri droni possano operare a distanze maggiori e aiutarci a distruggere il nemico in modo ancora più efficace”, ha dichiarato il capitano Alexander Jabchanka, capo del servizio sistemi robotici del Battaglione Vovki Da Vinci dell’esercito ucraino.

Proprio all’inizio di questa settimana un consorzio tecnologico ucraino, Brave1, ha condotto test su sette diversi modelli. Per ora, gli Ugv con fibra ottica non sono ancora stati schierati sul campo di battaglia, ma Brave1 riferisce che i test preliminari sono promettenti. “Anche se non è ancora pronta per l’impiego di massa nelle Forze Armate ucraine, la tecnologia ha il potenziale per cambiare le carte in tavola in alcuni scenari ben calcolati”, ha affermato l’azienda.

Al momento, la maggior parte degli Ugv in servizio in Ucraina sono utilizzati per con funzioni logistiche, ha dichiarato il direttore del dipartimento di approvvigionamento del Ministero della Difesa ucraino, Gleb Kanevsky, che ha però specificato che alcuni di loro vengano impiegati anche per la posa di mine e per compiti cinetici, come l’impiego di mitragliatrici. Tuttavia, Ma le forze di Kyiv vorrebbero utilizzare le varianti controllate dalla fibra ottica per gli attacchi kamikaze e le operazioni di combattimento ad alto rischio e non per la logistica. “I compiti logistici che coinvolgono lo stesso robot o robot diversi che si muovono lungo lo stesso percorso in una direzione e ritorno sono meno ottimali a causa della possibilità che i cavi in fibra ottica interferiscano tra loro o con gli oggetti a terra”, ha commentato Brave1 a TheWarZone.

Rimangono comunque dei limiti. Il principale dei quali è la loro vulnerabilità fisica. “I compiti logistici che coinvolgono lo stesso robot o robot diversi che si muovono lungo lo stesso percorso… sono meno ottimali a causa della possibilità che i cavi in fibra ottica interferiscano tra loro o con gli oggetti a terra”, ha spiegato Brave1. La sfida è superare gli ostacoli del terreno, come rocce, vegetazione e fango, che possono impigliare o danneggiare i cavi.

Per facilitare l’adozione della fibra ottica, l’Ucraina ha introdotto moduli di navigazione universali – denominati Shovkopryad (“baco da seta”) – pensati per essere installati su droni aerei, terrestri e marittimi. Questa interoperabilità potrebbe abbattere i costi e accelerare l’integrazione della tecnologia sul campo.

Nel 2025 le forze armate ucraine prevedono di ricevere 15.000 Ugv. Una cifra significativa, sebbene ancora distante dagli oltre un milione di droni aerei attesi nello stesso periodo. Brave1 ha dichiarato che i test “hanno dimostrato la fattibilità degli Ufv controllati da fibre ottiche in scenari specifici” e che il prossimo passo sarà lo sviluppo di tattiche operative dedicate.

Anche il Pentagono guarda con attenzione a questi sviluppi. Le esperienze ucraine nella guerra elettronica e nella robotica terrestre stanno offrendo lezioni preziose per gli eserciti occidentali. Se i problemi tecnici verranno superati, la fibra ottica potrebbe rappresentare una vera rivoluzione nell’impiego degli Ugv in combattimento – proprio come è già accaduto per i droni aerei.

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