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Per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa, cittadini cinesi sarebbero stati catturati mentre combattevano al fianco delle forze di Mosca in Ucraina. A renderlo noto è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha annunciato il fermo di due uomini cinesi nella regione orientale di Donetsk, dove l’esercito russo è impegnato in una nuova offensiva.

Secondo quanto dichiarato da Zelensky, i due combattenti facevano parte di un’unità composta da sei uomini che operavano insieme ai soldati russi. Le loro identità e nazionalità sarebbero state confermate attraverso documenti personali e carte bancarie. Il presidente ucraino ha anche pubblicato sul proprio canale Telegram un video che mostrerebbe uno dei due uomini in stato di detenzione, con le mani legate e in uniforme militare.

Non è ancora chiaro se i due combattenti siano soldati regolari dell’esercito cinese o mercenari che si sono uniti volontariamente alle forze russe. Negli ultimi mesi sono circolate notizie su cittadini cinesi che avrebbero aderito autonomamente all’esercito russo.

Zelensky ha ordinato al vice ministro degli Esteri Andriy Sybiha di contattare immediatamente Pechino per chiedere spiegazioni ufficiali. Il diplomatico ucraino ha convocato il chargé d’affaires cinese a Kyiv, sottolineando che la partecipazione di cittadini cinesi alla guerra “mette in discussione la posizione dichiarata della Cina sulla pace e mina la fiducia in Pechino come membro permanente responsabile del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

“È un altro Paese che sostiene militarmente l’invasione russa”, ha detto Zelensky, paragonando la Cina all’Iran e alla Corea del Nord. Tuttavia, ha evidenziato una differenza significativa: mentre i nordcoreani avrebbero combattuto sul territorio russo, i cinesi lo starebbero facendo direttamente su suolo ucraino. “Ci aspettiamo una reazione da parte degli Stati Uniti e dell’Europa”, ha aggiunto.

Le autorità ucraine sostengono di avere informazioni che indicherebbero una presenza ben più numerosa di cittadini cinesi nelle file dell’esercito russo. I servizi d’intelligence di Kyiv sono stati incaricati di verificare e approfondire la questione.

La Russia, nel corso del conflitto, ha fatto ricorso a mercenari provenienti da numerosi paesi, tra cui Cuba, India, Yemen e diverse nazioni africane. Finora, l’unico contingente regolare straniero noto è quello inviato dalla Corea del Nord, con oltre 11.000 soldati dispiegati nel 2024, secondo fonti ucraine e occidentali. Circa 4.000 di questi sarebbero già caduti o rimasti feriti nella regione russa di Kursk, dove sostengono l’esercito di Mosca contro le forze ucraine.

Questa rivelazione sui cinesi rischia di aggravare ulteriormente le tensioni tra Kyiv e Pechino, e complica la narrativa cinese di neutralità nella guerra, già messa in discussione dai legami sempre più stretti tra Xi Jinping e Vladimir Putin – e dalla fornitura di materiale dual-use cinese che i russi utilizzano per scopi bellici.

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