Skip to main content

Il conflitto russo-ucraino potrebbe essere a un punto di svolta. Dopo quasi tre anni senza comunicazioni tra la Casa Bianca e il Cremlino, la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin del 12 febbraio sembra aprire a una prima possibilità di dialogo sulla fine della guerra e sul futuro dell’Ucraina. Mentre tra Mosca e Washington iniziano le prime prove di coordinamento su una possibile trattativa, a Bruxelles il vertice dei ministri della Difesa della Nato rappresenta la prima vera occasione di confronto diretto tra la nuova amministrazione statunitense e gli Alleati europei. 

Già ieri, alla riunione del Gruppo di contatto per il supporto all’Ucraina, il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, aveva esposto a grandi linee le prospettive dell’amministrazione Trump sui termini di una pace negoziata: niente ingresso nella Nato per Kyiv, cessioni territoriali alla Russia e il dispiegamento di peacekeeper (anche europei) per impedire un fallimento degli accordi e uno scenario da “Minsk 3.0”. 

Ora, a latere del vertice, Hegseth ha voluto riaffermare le priorità dell’Alleanza Atlantica e lo spirito con il quale gli Stati Uniti intendono, nelle parole del capo del Pentagono “Make Nato Great Again”. Secondo il segretario alla Difesa, è ora che l’Alleanza torni a concentrarsi sui suoi compiti originari, impedire un conflitto tra grandi potenze in Europa e garantire una credibile deterrenza nucleare. Perché queste due priorità siano soddisfatte, spiega Hegseth, “è il momento che gli europei assumano un ruolo primario nella difesa del loro continente”. Questo vorrà dire, in primo luogo, che le spese militari dovranno aumentare e, per la prima volta in via ufficiale, gli Stati Uniti hanno chiesto che l’impegno alleato in tal senso sia portato al 5% del Pil. 

“Nulla può rimpiazzare l’hard power”, ha enfatizzato Hegseth, il quale ha criticato i tentennamenti europei sulle spese militari, esortando gli Alleati a fare proprio il motto “Peace through strength”. “La Nato è una grande Alleanza”, ha dichiarato il segretario, pur sottolineando come, già ai tempi della presidenza Eisenhower, la ripartizione degli oneri, eccessivamente sbilanciata a favore dell’Europa, costituisse una vulnerabilità strategica. Ora, con il vertice dei ministri della Difesa a Bruxelles, si apre un nuovo corso per i rapporti euroatlantici, con gli Stati Uniti che, pur non rinnegando i legami con il Vecchio Continente, sono pronti a presentare all’Europa il conto della sua stessa sicurezza.

Make Nato Great Again. Così Hegseth presenta l’Alleanza Atlantica dell’era Trump

Mentre Mosca e Washington valutano le basi per un possibile negoziato sulla fine della guerra in Ucraina, il segretario alla Difesa Usa si rivolge agli alleati e spinge per un maggiore impegno europeo sulla sicurezza. Spesa militare al 5% del Pil e primaria responsabilità nella difesa sono le prime richieste di quello che si prospetta essere un dialogo lungo e complesso. Un nuovo equilibrio nei rapporti transatlantici si profila all’orizzonte, con Washington pronta a ridisegnare il ruolo dell’Europa nella difesa del continente

Putin pronto a negoziare ma per riprendere fiato. Report degli 007 estoni

Il direttore dell’intelligence estone avverte: Mosca non ha abbandonato i suoi piani imperiali. La relazione annuale evidenzia il ruolo crescente di accademici e ricercatori nella diplomazia informale, mentre i funzionari russi affrontano ostacoli crescenti

Modi-Trump, Usa e India per la partnership globale

Washington e New Delhi hanno un’occasione storica per rafforzare la cooperazione strategica. La postura americana sulla Cina, l’Indo-Pacifico e il Quad sono fattori critici su cui trovare un equilibrio trumpiano. Modi e Trump settano l’agenda della cooperazione

Cosa cambia con l’entrata in vigore del nuovo regolamento imballaggi

Si conclude un iter legislativo durato più di due anni che ha visto contrapposte le istituzioni europee da un lato e l’Italia dall’altro, in un braccio di ferro che si è risolto con un sostanziale compromesso che soddisfa entrambi le parti. Il punto di Saturno Illomei

Più cassa e ritorno al dividendo. La svolta di Tim

Il gruppo telefonico chiude il 2024 con ricavi in crescita a 14,5 miliardi e un debito a quota 7,3 miliardi. Labriola vede di nuovo la cedola per gli azionisti, mentre si chiude la vendita di Sparkle al tandem Tesoro-Retelit. Occhi del mercato sulla partita con Poste e Iliad

Cosa c'è dietro le convergenze tra governo e Cisl. L'opinione di Bonanni

L’accoglienza calorosa riservata alla presidente del Consiglio dai sindacalisti di via Po non è altro che il frutto di una convergenza maturata su temi cruciali per il mondo del lavoro, dove il governo ha scelto di muoversi in una direzione che la Cisl ha sempre ritenuto strategica. Perché oggi più che mai, la credibilità del sindacato si misura sulla sua capacità di ottenere tutele e garanzie per i lavoratori senza trasformarsi in una cinghia di trasmissione di partiti o ideologie. Il commento di Raffaele Bonanni

Opportunità e sfide per il terzo settore. Il nuovo report Terzjus

Presentato a Palazzo Wedekind il Terzjus Report 2024. Il settore è in forte crescita, con oltre 131mila enti iscritti al Runts e un ruolo sempre più centrale nei servizi socio-sanitari e nell’economia sociale. A dieci anni dalle linee guida ci si avvicina alla piena attuazione della riforma. Atteso lo scioglimento del nodo dell’autorizzazione comunitaria ai nuovi regimi fiscali

Dialogo Trump-Putin. Ecco le prospettive per Ucraina e Ue secondo l'Ecfr

La telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin segna un nuovo capitolo nei rapporti Usa-Russia. Ma quali sono gli obiettivi e i riflessi di questo riavvicinamento? Doumolin e Shamiev dell’Ecfr analizzano le implicazioni geopolitiche, per l’Ucraina e non solo, con un occhio speciale al ruolo cruciale dell’Europa nei negoziati e al suo futuro nelle relazioni con la Russia

Quali scenari per l’Africa del G20. L’analisi di Med-Or e ISS

Il workshop organizzato da Med-Or si inserisce in un quadro più ampio di iniziative volte a promuovere una maggiore comprensione delle dinamiche africane e a stimolare il dialogo sulle prospettive di sviluppo del continente. Con il G20 in Sudafrica all’orizzonte, il confronto tra esperti e policy maker risulta essenziale per delineare strategie efficaci e sostenibili per il futuro dell’Africa. E per l’Italia diventa un supporto all’implementazione del Piano Mattei

La prima uscita di Vance in Europa? Non è una sorpresa. Fidanza spiega perché

“La posizione espressa da Vance alla conferenza di Parigi sull’AI era nota, prevedibile e non priva di fondamento: il rischio di una iper-regolamentazione dell’Ue sulla materia, a scapito dell’innovazione, è chiaro ed è stato evidenziato da più parti, report Draghi compreso”, dice a Formiche.net Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia/Ecr

×

Iscriviti alla newsletter