Skip to main content

Un esperto yemenita di droni è stato ucciso in un attacco aereo statunitense vicino a Baghdad la scorsa settimana, secondo funzionari della difesa americani e iracheni citati dal Washington Post. La vicenda sottolinea la cooperazione estesa tra i gruppi militanti sostenuti da Teheran. L’attacco aereo del 30 luglio a Musayyib, una città a sud della capitale irachena, ha preso di mira militanti del gruppo terroristico sciita Kataib Hezbollah che stavano preparando un attacco contro le forze statunitensi. Tra i morti vi era anche Hussein Abdullah Mastoor al-Shabal, un comandante Houthi, insieme a quattro membri della milizia Kataib Hezbollah, una fazione all’interno della rete di gruppi terroristici sostenuti dall’Iran e sotto il controllo del governo iracheno.

La natura esatta del coinvolgimento di Hussein Abdullah Mastoor al-Shabal rimane poco chiara. Alcune fonti di sicurezza suggeriscono che facesse parte di una nuova forza centrale in fase di costituzione da parte dell’Iran, con diversi Houthi che si erano già trasferiti dallo Yemen in Iraq, che funge da destinazione finale dopo l’addestramento in Iran. Ragione in più per essere preoccupati per le sorti del Paese in questo momento.

Altre fonti indicano che Hussein Mastoor fosse responsabile della supervisione dei gruppi che la milizia inviava regolarmente per un addestramento militare specializzato. Questo addestramento veniva condotto in collaborazione con membri delle Brigate di Hezbollah e supervisionato da esperti iraniani in campi fortificati a Jurf al-Sakhar, a nord del governatorato di Babil, a sud di Baghdad.

Citando fonti yemenite di alto rango, Al-Ain News, con sede negli Emirati Arabi Uniti, ha suggerito che Mastoor potrebbe essere stato parte di una nuova forza, una sorta di legione straniera iraniana, formata da Teheran e che riunisce tutti i combattenti del cosiddetto “Asse della Resistenza” (Iraq, Libano, Yemen, Siria, ecc.). “Gli elementi di quella forza centrale unificata, chiamata Forze Qassem Soleimani, che Teheran sta lavorando per formare, assomigliano a una struttura simile al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane”, ha detto la fonte che ha preferito l’anonimato.

Gli esperti considerano questa forza “come un braccio militare centrale per quello che viene chiamato l’asse della resistenza guidato dall’Iran, in un tentativo di Teheran di proteggere la sua presenza e influenza nella regione, e di essere in grado di resistere a maggiori pressioni”.

Nella prima fase, si dice che la forza sia composta da 10.000 combattenti, duemila dei quali sono della milizia yemenita Houthi, e il numero è destinato ad aumentare ed espandersi nelle fasi successive. Hezbollah libanese è responsabile della gestione e dell’organizzazione per costruire questa nuova forza iraniana.

Gli Houthi avrebbero già trasferito 1.300 dei loro più fedeli ed estremisti soldati, addestrati in centri attorno alla loro roccaforte di Saada, e 700 sono ancora in attesa di partire. I combattenti vengono contrabbandati in Somalia e Sudan via mare e poi raggiungono l’Iran dal Sudan attraverso diverse rotte. Alcuni gruppi sarebbero stati trasferiti via aerea utilizzando passaporti ottenuti dall’Est. Un’unità di sicurezza specializzata di Iran e Hezbollah sta coordinando queste operazioni logistiche.

Questa nuova forza diventerebbe una sorta di legione straniera, che permetterebbe all’Iran di agire attraverso un esercito fantasma di combattenti stranieri senza alcuna affiliazione nazionale. È importante notare che le fonti non hanno menzionato organizzazioni sunnite che potrebbero essere coinvolte in questa nuova impresa, in particolare Hamas. Se fosse così, potrebbe anche indicare che Hamas sta iniziando a perdere la sua utilità per il regime sciita di Teheran.

Una forza terroristica estremista multinazionale così specializzata e al di fuori del controllo statale crea un grande rischio per la sicurezza del Medio Oriente e del mondo intero.

Cosa è la Forza Qassem Soleimani, la nuova legione straniera iraniana

Di Vas Shenoy

Un attacco aereo statunitense ha ucciso un comandante Houthi, evidenziando la cooperazione tra i militanti sostenuti dall’Iran. Teheran sta formando una nuova forza multinazionale chiamata “Forza Qassem Soleimani”, composta da combattenti di vari Paesi, per proteggere i suoi interessi regionali

Buona la prima, Adventure supera il test del mercato

Nel suo primo giorno di quotazione a Piazza Affari, la società torinese dal vertice tutto rosa e attiva nella comparazione delle tariffe per l’energia ha guadagnato quasi il 60%, dopo essere stata sospesa per eccesso di rialzo, portando così la capitalizzazione a 22 milioni

Del Deo al Dis e Rizzi all'Aisi. I nuovi vicedirettori scelti da Meloni

L’ex ufficiale dell’Esercito prende il posto lasciato libero a piazza Dante da Valensise, diventato capo dall’agenzia interna. Qui il arriva come numero due l’attuale vicecapo della Polizia

Monopolista o innovatore? Da Empoli (I-Com) legge la sentenza Google

L’eventuale breakup di Google sarebbe un intervento a gamba tesa che stravolgerebbe il modello di business di una delle aziende che hanno più innovato negli ultimi trenta anni a livello mondiale. Sarebbe peraltro paradossale che si arrivi a tanto senza che sia stato in alcun modo dimostrato dallo stesso giudice un danno per i consumatori. L’analisi di Stefano da Empoli, presidente Istituto per la Competitività (I-Com)

Guerre spaziali. L'esercito Usa adotta nuove tattiche ispirate dall'Ucraina

L’esercito degli Stati Uniti sta adottando un approccio proattivo per affrontare le future minacce spaziali, traendo importanti lezioni dal conflitto in Ucraina. Integrando le capacità spaziali nelle operazioni terrestri e sviluppando tecnologie offensive e difensive, gli Stati Uniti si preparano per una nuova era di guerra in cui lo spazio giocherà un ruolo cruciale

Anduril scommette sul futuro dell'industria della Difesa. Ecco Arsenal

La start-up californiana della Difesa ha annunciato il progetto di sviluppo di un impianto di produzione su larga scala per sistemi autonomi, sulla base di principi innovativi e tecnologie all’avanguardia. In linea con le ambizioni del Pentagono

La crisi in Bangladesh ruota intorno all'India. Ecco perché

Sulla destabilizzazione del Bangladesh pesano anche interessi e narrazioni esterne, oltre alle istanze interne. Dai complotti temuti dall’India e fomentati dalla Russia ai movimenti di Pakistan e Cina, lo scenario complesso attorno a Dacca

Green tech, attenzione alle scorciatoie con la Cina. Parla Alfieri (Pd)

Il senatore dem avverte: “Va tenuta la guardia molto alta” sulle dipendenze strategiche, specie dopo il nuovo piano d’azione. “Pechino vuole riscrivere l’ordine internazionale”. Siglato al Mimit il quarto accordo in una settimana sul green tech dopo la missione di Meloni

Qualcosa non torna nella sentenza su Google. Parola di Wsj

La sentenza del giudice Amit P. Mehta ha dichiarato che Big G agisce in modo tale da soffocare le aziende rivali (e non i consumatori). Ma sono le stesse società che si appoggiano all’azienda di Mountain View, a cui la giustizia ha riconosciuto di essere la migliore anche per meriti propri. Qualcosa non torna

Educazione civica e buone pratiche digitali. La nuova scuola di Valditara

Di Adriano Pagliaro

Cambia la società e cambiano le minacce che possono coinvolgere i ragazzi, e lo Stato ha il dovere morale, oltre che costituzionale, di mitigare le insidie. Dall’educazione civica a quella stradale, passando per le sfide del digitale, si prospetta una vera e propria “rivoluzione scolastica”

×

Iscriviti alla newsletter