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In maniera quasi inaspettata Boris Johnson è riuscito in extremis a chiudere un accordo conveniente tra Ue e Uk sulla Brexit. Ma la partita è tutt’altro che conclusa. Sabato il Parlamento inglese voterà l’accordo, ma sarà molto difficile per il Primo Ministro ottenere un voto favorevole. Formiche.net ha parlato con James Johnson, consulente politico e sondaggista, firma del Times, già consigliere strategico dell’ex primo ministro Theresa May, di che cosa accadrà sabato e quali effetti avrà il voto (favorevole o contrario) nel Regno Unito.

Dopo l’accordo Ue-Uk, siamo di fronte all’ultima stagione della serie Brexit? Si tratta di un buon accordo per il Regno Unito?

Se l’accordo passasse sabato, saremmo comunque di fronte all’episodio finale della stagione 1. Perché anche qualora quest’intesa passasse, Ue e Uk entrerebbero in un’altra serie di negoziati più importanti, in particolare sulla forma del futuro accordo commerciale tra le due parti. In ogni caso quest’accordo è un risultato. Il governo e Boris Johnson hanno ottenuto qualcosa che molte persone, incluso me, dubitavano potessero fare: negoziare un nuovo accordo con l’Ue con cambiamenti tangibili rispetto al testo legale dell’Accordo di Recesso. Dal mio punto di vista, avendo lavorato con Theresa May quando negoziava l’accordo con l’Ue, quest’ultimo è un buon accordo. Parte dall’accordo sottoscritto da Theresa May, garantisce il risultato del referendum, ma allo stesso tempo protegge l’economia e le relazioni del Regno Unito con la Ue.

Pensa che il nuovo accordo di Boris Johnson avrà successo?

Too close to call. Ci sono quattro fazioni: il Dup, che ha già detto che voteranno contro; i conservatori euroscettici intransingenti, che sembrano in maggioranza essere favorevoli; gli ex-Tory che Johnson ha sospeso a settembre (dopo avergli votato contro, ndr), questo è un sacchetto pieno di sorprese, ma mi aspetto che la maggior parte voteranno a favore come avevano già votato a favore dell’accordo di Theresa May; i parlamentari che hanno lasciato il Labour. Molto difficile in questo caso fare previsioni su quanti di questi voteranno a favore. Sarà un votazione con pochi voti di scarto. In ogni caso, credo che Boris Johnson si sentirà vincitore qualunque sarà il risultato – come ha twittato Matt Goodwin.

Ieri Matthew Goodwin ha in sostanza twittato: se l’accordo passa, Johnson ha ottenuto quello che le persone vogliono, se l’accordo non passa la colpa sarà dell’establishment dei Remainer. Pensa abbia ragione? Boris Johnson è in una posizione win-win?

Sì, penso che abbia ragione. Boris Johnson adesso è in una posizione di forza. Se l’accordo passa, avrà fatto l’impossibile e ottenuto la Brexit, e chiedere al paese un mandato elettorale ancora più forte. Se l’accordo fallisce, proverà ad andare alle elezioni per ottenere un mandato sull’accordo – una proposta chiara che unisca tutti i conservatori. C’è comunque la possibilità che i partiti di opposizione impediscano a Johnson di andare ad elezioni come hanno fatto nei due mesi scorsi. Se sabato l’accordo non passa, è possibile che Corbyn e gli altri insistano su un secondo referendum piuttosto che sulle General Election.

Quando ci saranno le elezioni?

La data più probabile è dicembre di quest’anno – se l’accordo va sotto, Boris punterà diritto alle elezioni. Se l’accordo passa, Boris vorrà le elezioni il prima possibile per capitalizzare il boost post-Brexit. Ma se Corbyn e gli altri continuano a bloccarle, potrebbero tenersi non prima della primavera 2020, o anche più in là.

Che cosa sta succedendo alla più antica e forte democrazia del mondo occidentale? Perché sembra che il sistema britannico sia rotto?

La risposta è nel conflitto tra democrazia diretta (il referendum) e la democrazia rappresentativa (il parlamento). Siamo in una situazione dove la maggioranza dei parlamentari ha votato per il Remain, e la maggioranza degli elettori per il Leave. Una cosa davvero difficile da riconciliare. La situazione è stata peggiorata dai risultati delle elezioni del 2017, che ha prodotto un Parlamento senza maggioranza (tradizionalmente cosa rara nel Regno Unito). Questo ha significato che c’è poco consenso in parlamento, cosa che ha reso l’incertezza e il dissenso ancora più ampi. Ma non dobbiamo essere troppo precipitosi nel condannare il sistema britannico. Abbiamo visto il mese scorso il potere dello stato di diritto in Uk, dove la Corte Suprema ha abbattuto la decisione del primo ministro di sciogliere il Parlamento e andare oltre le sue prerogative. Siamo a un passo dell’accordo sulla Brexit, a dispetto di tutti gli allarmi che dicevano il contrario. Le prossime elezioni produrranno una maggioranza valida di un solo partito che ridurrà significativamente questa spaccatura. Sì, sono stati anni molto caldi per la democrazia britannica, ma con una maggioranza in Parlamento e un accordo sulla Brexit, penso che le cose torneranno alla normalità molto più rapidamente di quanto ci si possa aspettare.

Boris Johnson è in una posizione win-win. Parola dell'ex consigliere di Theresa May

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