Skip to main content

Questo matrimonio s’ha da fare. Come da attese, nella notte i board di Fca e Psa hanno dato il via libera alla fusione tra l’ex Fiat e la controllante dei marchi Peugeot e Citroen. Un’operazione da 50 miliardi che darà vita a un gruppo (partecipato in quote paritetiche da Fca e Psa, con ceo francese e presidenza italiana) da 9 milioni di veicoli annui e 180 miliardi di fatturato e che si snoda attraverso alcuni diversi passaggi chiave. In estrema sintesi, una fusione alla pari con la creazione di una holding olandese, la distribuzione di Comau (la società di robotica di Fca) e di una cedola da 5,5 miliardi ai soci dell’ex Fiat, visto che i francesi in Borsa capitalizzano 4 miliardi in più. Formiche.net ne ha parlato con Paolo Bricco, inviato del Sole 24 Ore, specialista in politiche industriali e autore dei saggi quali L’Olivetti dell’Ingegnere e Marchionne lo straniero.

Bricco che gliene pare delle nozze tra Fca e Psa?

Credo che sia un’operazione che rimane nel perimetro degli interessi del gruppo industriale che si va a costituire. Mi spiego. Si tratta di un’operazione convincente che elimina le reciproche debolezze e fa sì che Psa che non aveva il Nord America ora lo abbia. Mentre Fca, che non aveva l’elettrico e l’Asia, ora l’avrà. Un’ottima operazione che include, almeno in teoria, anche il comparto lusso, con Maserati che però è debole in questo momento. Possiamo dire che da un punto di vista industriale l’operazione è molto convincente.

Lo è anche per gli azionisti?

Direi di sì. Perché l’azionista, nel caso italiano, in questo modo ottiene il mantenuto di conservare la sede in Olanda e questo vuol dire che per i prossimi tre anni nessuno dei soci può vendere. Scaduti i tre anni torna il diritto doppio di voto (il board sarà a 11 membri, ndr) e dunque l’azionista italiano (Exor, cassaforte degli Agnelli controllante Fca, ndr) da questo punto di vista è tutelato molto, al punto di arrivare ad avere, tra tre anni, il 14% del capitale del nuovo gruppo ma con il diritto di doppio voto, il che nei fatti gli darà la maggioranza.

Però i francesi esprimeranno il ceo, Carlos Tavares…

E infatti contestualmente è anche tutelato l’interesse di parte francese. Le scelte che farà Tavares non potranno che avvantaggiare il blocco francese. Tutte le decisioni strategiche che verranno prese saranno con ogni probabilità catalizzate sulla Francia.

Allora dobbiamo aspettarci un gruppo a trazione francese…

Assolutamente. Avremo un gruppo a trazione francese in cui ci sarà però un azionista di estrazione italiana e con sede in Olanda che farà i suoi interessi.

Dunque nessuno “scippo” francese ai danni dell’Italia?

In economia non esiste questa parola, bisogna essere molto pragmatici. Come ho detto siamo dinnanzi a un gruppo che avrà una leadership francese e scelte industriali in senso francese, ma con dentro un azionista forte con sede in Olanda e dall’interesse italiano. Ora è su questo equilibrio che bisognerà valutare i contenuti delle scelte strategiche che verranno prese.

Italia e Francia hanno un precedente scomodo, Fincantieri-Stx. Un’ombra che si può allungare anche su Psa-Fca?

L’ombra ci sarà sempre. I francesi non possono concepire nessuna operazione di mercato se non dentro un interesse politico francese. Se la domanda è se ci saranno ingerenze del governo francese allora la risposta è sì, ne sono sicuro. Oggi la Cassa depositi e prestiti francese ha circa il 12% di Psa e questo fa dello Stato francese un azionista diretto. Al closing dell’operazione scenderà al 6%, rimanendo comunque un socio pesante. Questo dice molto. Ci sarà un’attenzione forte da parte della Francia, ma questo lo hanno fatto sempre in tutte le partite industriali.

Il nuovo gruppo riuscirà a competere con i big asiatici e con Volkswagen?

Presto per dirlo. Diciamo che Fca ha molti punti di debolezza e molti di forza. I secondi si chiamano Jeep e Ram (il marchio dei pickup, ndr). Mentre Peugeot ha lavorato molto sulla qualità, avvicinando i tedeschi ma mantenendo prezzi francesi. Altro punto di forza francese, il fatto che oggi in Ue non c’è un manager bravo, spregiudicato e pragmatico come Tavares.

Bricco concludiamo con Marchionne, il grande timoniere della Fiat. Quanto c’è di lui in questa operazione?

C’è un ricordo forte, perché lui prese in considerazione questa operazione. E c’è la grande stima che lui aveva per Tavares.

 

Giusto dare in sposa Fca a Peugeot. Ma occhio all'Eliseo. Parla Bricco

Questo matrimonio s'ha da fare. Come da attese, nella notte i board di Fca e Psa hanno dato il via libera alla fusione tra l'ex Fiat e la controllante dei marchi Peugeot e Citroen. Un'operazione da 50 miliardi che darà vita a un gruppo (partecipato in quote paritetiche da Fca e Psa, con ceo francese e presidenza italiana) da 9…

Impeachment per Trump. Lo scontro dem-repubblicani entra nel vivo

La risoluzione per avviare ufficialmente l'impeachment contro Donald Trump è stata approvato dalla Camera statunitense. L'assemblea, guidata dai Democratici dopo le elezioni di metà mandato del novembre scorso, ha votato con 232 favorevoli e 196 contrari. Come fanno notare i media politici americani, quanto accaduto è una conferma sulla stabilità della maggioranza che chiede la messa in stato d'accusa della presidenza, colpevole di…

Chi è Ibrahim al-Qurashi, il nuovo leader dell'Isis

Il terrore sparso dai drappi neri dell'Isis ha una nuova guida: Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi. A dare l'annuncio sono stati gli organi di propaganda dell'Isis, ripresi da Site, portale che segue il jihadismo. Il nuovo leader dello Stato islamico - nominato dal Consiglio della Shura dell'organizzazione - sostituisce Abu Bakr al-Baghdadi, morto in un raid americano in Siria durante il…

Libia, no alle ingerenze esterne. Il monito di Salamè (Onu)

Fermare i Paesi che mandano armi in Libia per bloccare i combattimenti. L'inviato delle Nazioni Unite in Libia, Ghassan Salamè, traccia l'obiettivo principale della conferenza di Berlino. Evento ancora senza data, programmato per i prossimi mesi come appuntamento da cui rilanciare l'azione politica per risolvere la crisi. Secondo Salamè il Consiglio di sicurezza dell'Onu non ha svolto il suo ruolo nell'attuazione delle…

Perché Trump vuole uscire (anche) dal trattato Open Skies

Donald Trump vuole uscire anche dal trattato Open Skies, l'accordo dei “cieli aperti” per 34 Paesi sui voli di osservazione disarmati. La ragione? L'accordo “sarebbe di interesse solo per la Russia, dato che l’osservazione satellitare americana fornisce informazioni superiori a quelle aeree permesse dai cieli aperti”. È quanto emerge dall'analisi pubblicata su AffarInternazionali di Alessandro Pascolini, studioso senior dell’Università di…

Dalla Danimarca un assist al Nord Stream 2. Chi lo dice a Washington?

Nonostante le numerose contrarietà dell'amministrazione Trump, il gasdotto Nord Stream II registra un altro punto a favore: la Danimarca dà l'ok al transito, dal proprio fondale nel Mar Baltico, al vettore che aumenterà la dipendenza europea dall'energia russa in un momento in cui il Cremlino e l'Occidente sono in contrasto praticamente su tutto e proprio quando Mosca e Kiev compiono una mediazione…

Happy Halloween da Kim. Due missili fanno ballare i negoziati con gli Usa

I funzionari della Difesa statunitense che hanno parlato con i media americani li chiamano "Halloween missile test", il lancio di missili di oggi con cui la Corea del Nord ha festeggiato la Notte delle streghe. Dicono che li stavano seguendo da qualche giorno, erano preparati, avevano informazioni di intelligence dettagliate. Due missili a medio-corto raggio sono stati sparati questa mattina…

Così la Cina vuole collegare l'Africa col 5G di Huawei

Nei suoi progetti di espansione, la Cina, attraverso una delle sue aziende di punta in ambito tecnologico, Huawei, continua a puntare forte sull'Africa. Sul continente si concentrano da tempo le attenzioni di Pechino, che a Gibuti ha installato la sua prima base militare fuori dai propri confini e che sul territorio africano ha investito da tempo somme ingenti e realizzato…

Niente Halloween, siamo russi. Se Chiesa e politica vanno a braccetto

Anche le feste in Russia sono più una questione di nazionalismo che di tradizione e anche la notte degli spiriti non fa eccezione. Però, più la tendenza a celebrare Halloween diventa globale, e la Russia non fa eccezione, più l’opposizione interna nel Paese aumenta. Quest’anno, la Chiesa Ortodossa e il governo sono partiti nella loro lotta a zucche e pipistrelli…

5G, Cina e sicurezza nazionale. Così la Lega incalza il governo

Se sulle sue simpatie per Mosca più di qualche naso si storce oltreoceano, sul tema del 5G e del ruolo dei colossi cinesi nelle nuove reti la Lega ha da tempo una linea filo-Usa, confermata da una interrogazione che il partito guidato da Matteo Salvini ha presentato all'inquilino di Palazzo Chigi Giuseppe Conte e ai ministri del Mise e della…

×

Iscriviti alla newsletter