Skip to main content

Raffaele Fitto sarà, dunque, vicepresidente esecutivo della Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen, con deleghe alla Coesione e alle Riforme. Giorgia Meloni canta vittoria: “Un riconoscimento importante che conferma il ritrovato ruolo centrale della nostra Nazione in ambito Ue. L’Italia torna finalmente protagonista in Europa”, ha scritto su X, esibendo un entusiasmo esorbitante i fatti.

In effetti, i vicepresidenti esecutivi saranno ben 6 e le deleghe riconosciute al pur ottimo Fitto sono deleghe minori. L’Italia puntava a deleghe economiche pesanti: si è dovuta accontentare di Coesione e Riforme. Molto meno di quel che fu riconosciuto cinque anni fa a Paolo Gentiloni, che ebbe gli Affari Economici.

Difficile, dunque, sostenere che quello in corso sia un ritrovato protagonismo dell’Italia in Europa. Giorgia Meloni la racconta così, perché questa è la narrazione che si è data sin dall’inizio della legislatura. Cioè accreditare l’idea di un cambiamento radicale, “storico”, come ama dire, dovuto al governo di destra nell’interesse dell’Italia. La stessa Italia che ai tempi di Mario Draghi presidente del Consiglio non si trovava esattamente ai margini dell’Europa…

Doveroso chiedersi come sarebbe andata se il partito di Giorgia Meloni avesse votato per Ursula von der Leyen presidente e fosse di conseguenza entrato a far parte della maggioranza di governo al fianco del Ppe. Legittimo supporre che l’Italia avrebbe spuntato deleghe di maggior peso.

Certo, poteva andare peggio. Molto peggio. La von der Leyen avrebbe potuto assecondare le pressioni del Pse, e dunque del Pd, per escludere Fitto dal novero delle vicepresidenze con l’argomento che, appunto, Fratelli d’Italia non fa parte della maggioranza. L’aver, dunque, ottenuto lo status di vicepresidente esecutivo per Fitto è senz’altro un successo di Giorgia Meloni, che di fatto ha incassato il massimo risultato possibile nelle condizioni date. È anche il segno che all’Italia si è voluto riservare un trattamento particolare in ragione del nostro status di Paese fondatore dell’Europa. Ma, soprattutto, è il segno che Ursula von der Leyen è consapevole della fragilità della propria maggioranza e ha bisogno di possibili alleati occasionali, dossier dopo dossier. A quanto risulta, inoltre, la neopresidente della Commissione europea condivide l’analisi di chi ritiene che un partito potenzialmente estremista come quello di Giorgia Meloni vada blandito e non maltrattato, per evitare che si avvii lungo la strada che porta verso l’ungherese Orban o, peggio, verso la francese Le Pen.

Insomma, per l’Italia quella di oggi a Bruxelles è stata una buona giornata. Buona ma non ottima. Ora c’è solo da augurarsi che, quando verrà il momento del voto di convalida, gli europarlamentari del Pse, dei Verdi e dei Liberali non mettano pretestuosamente in croce il povero Fitto come accadde nel 2004 a Rocco Buttiglione.

Con Fitto Meloni ottiene il massimo del possibile. Il commento di Cangini

Per l’Italia quella di oggi a Bruxelles è stata una buona giornata. Buona ma non ottima. Ora c’è solo da augurarsi che, quando verrà il momento del voto di convalida, gli europarlamentari del Pse, dei Verdi e dei Liberali non mettano pretestuosamente in croce il povero Fitto come accadde nel 2004 a Rocco Buttiglione. Il commento di Andrea Cangini

Andrius Kubilius è il primo commissario europeo per la Difesa (e lo spazio). Cosa farà

Per la prima volta nella storia la Commissione europea si dota di un commissario per la Difesa. Il suo primo compito, rilanciare investimenti e competitività delle industrie europee, anche alla luce di quanto emerso dal Rapporto Draghi. Ma la Difesa non è l’unica novità

Sulle auto elettriche l'Italia non cada nella trappola cinese. L'analisi di Pelanda

L’economista Carlo Pelanda commenta su Formiche.net la visita in Italia del ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, e si dice fiducioso che al momento l’Italia non cadrà nella trappola di diventare una sponda cinese non sufficientemente regolata. Anche se…

 

Fitto è una vittoria di Meloni. Fra qualche paradosso spiegato da Castellani

Meloni non poteva sperare in un risultato migliore. Se Raffaele Fitto passerà il vaglio del Parlamento, penso che questo possa identificarsi come un successo. Restano sullo sfondo i due paradossi: la poca incidenza del voto parlamentare sulla presidenza della Commissione e la decisione, da parte della premier, di non sostenere da subito l’Ursula bis. La versione del politologo della Luiss, Lorenzo Castellani

Ortodossa

Fede e guerra. Così l’espansione ortodossa in Africa aiuta il reclutamento russo

Attraverso missioni religiose e offerte educative, la chiesa ortodossa russa sta espandendo la sua presenza nel continente africano. Promuovendo sentimenti anti-occidentali e coinvolgendo cittadini africani nelle operazioni militari in Europa Orientale

La Cina si ingolfa, le banche Usa riscrivono le previsioni di Xi

​Citigroup e Goldman Sachs tagliano le stime di crescita del Dragone, certificando la connessione tra crisi della domanda ed economia anemica. Mentre le banche cinesi tremano ancora

Con Meloni e Fitto la destra italiana al governo dell'Europa. Scrive Tatarella

Entrambi Meloni e Fitto possono rappresentare il perno di una maggioranza parlamentare, frutto di nuova alleanza di centrodestra in Europa tra popolari e conservatori, tassello fondamentale per consolidare il governo di centrodestra in Italia. L’opinione di Fabrizio Tatarella, vice presidente Fondazione Tatarella

Phisikk du role - La discesa del Grillo a Tor de’ Conti

Se andate a Tor de’ Conti, vicino all’albergo di Grillo, e guardate la salita del Grillo da quella parte che ne fa una discesa, aspettate un poco. Forse vedrete scivolare grillini a profusione. E qualche Conte: in fondo la Torre là vicino è stata proprietà della sua gens. La rubrica di Pino Pisicchio

Riforma costituzionale e cambio totale di paradigma. La proposta di Colturazione sulla Sanità

La proposta di Colturazione, movimento culturale, non guarda al passato, ma cerca di immaginare uno spostamento di competenze in materia sanitaria basato su due livelli: uno primario dello Stato centrale e uno secondario delle Regioni. Tutti i dettagli

Chi sono i nuovi commissari Ue presentati da Ursula von der Leyen

Insieme all’italiano Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo con delega alla Coesione e alle Riforme, ci saranno altri 5 vicepresidenti esecutivi: la spagnola Teresa Ribera, vicepresidente e commissaria alla Transizione giusta e alla Concorrenza, la finlandese Henna Virkkunen, vicepresidente e commissaria alla Sovranità tecnologica e alla Sicurezza, l’estone Kaja Kallas, Alta rappresentante per la politica estera, la romena socialista Roxana Minzatu, vicepresidente e commissaria alle Persone e all’Istruzione e il francese Stéphane Séjourné, vicepresidente e commissario alla Prosperità e all’Industria. Ecco tutta la squadra della Commissione

×

Iscriviti alla newsletter