Implementare oggi il 5G scegliendo solo i prodotti meno costosi, come quelli delle apparecchiature di imprese cinesi come Huawei e Zte, potrebbe tradursi nel "lungo periodo" in "costi ben maggiori, non soltanto dal punto di vista economico ma in termini di sicurezza del Paese", per "la concorrenza" e dunque per la competitività della nazione. Nelle ore in cui il governo…
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Vade retro Huawei. Così il colosso cinese è stato escluso dal forum contro i cyber attacchi
Nuova doccia fredda su Huawei. Il colosso cinese delle telecomunicazioni è stato escluso dal gruppo internazionale di aziende ed esperti che condividono informazioni sulle falle informatiche e lavorano per contrastare e anticipare le minacce cibernetiche. È solo l'ultimo effetto delle pressione messa in campo dagli Stati Uniti di Donald Trump, con il dipartimento del Commercio che prosegue nel negare le…
Rottamare quota 100 e cautela sulle partecipate. La ricetta di Morando
Giuseppe Conte ha aperto ufficialmente il cantiere per la prossima manovra, incontrando i sindacati a Palazzo Chigi. La crisi di governo scoppiata in pieno agosto ha rallentato i tempi di gestazione, meglio partire da una base di consenso con le parti sociali per procedere il più spedito possibile. I conti però, li farà qualcun altro. L'Europa ci attende al varco,…
Prima di Macron, Conte vedrà Serraj. Ecco cosa si diranno
L’agenzia stampa italiana Nova, che copre la Libia attraverso fonti multiple, sostiene che il premier del governo onusiano di Tripoli è a Roma da lunedì. Indicativo di quanto è importante il meeting odierno. Fayez Serraj oggi incontrerà il collega italiano Giuseppe Conte, che come previsto s’è tenuto il dossier libico per sé. A Serraj serve che Conte chiarisca la posizione…
La strada per la crescita italiana è tutta in salita. L'analisi di Pennisi
Gli ultimi dati Istat su fatturato industriale, commercio con l’estero, tendenze dell’occupazione tratteggiano un’Italia “piatta” che scivola in una nuova recessione. Ciò ha implicazioni serie per la politica di bilancio a cui il governo sta lavorando. Per afferrarne le dimensioni, occorre situarla nel contesto più ampio del dibattito sulla stagnazione secolare, di nuovo accesso in questi ultimi tempi da numerosi…
Powell fa come Draghi. Ecco il bazooka che piace a Trump
Jerome Powell prova a fare il Mario Draghi d'America. E Donald Trump, che con il governatore della Federal Reserve ha un rapporto non certo idilliaco, può finalmente sorridere. Sono mesi che il capo della Casa Bianca chiede al numero uno della banca centrale americana di mettere in campo stimoli per il sostegno all'economia statunitense, a cominciare dal taglio dei tassi…
Come (tra)balla l’asse franco-tedesco sulla Difesa, tra export e inefficienze
Emmanuel Macron arriva da Giuseppe Conte a pochi giorni dalla scelta dell'Italia di aderire al Tempest, il progetto britannico alternativo (almeno per ora) a quello franco-tedesco per il caccia del futuro. La Difesa non è nell'agenda dell'incontro, ma l'attualità potrebbe portare i due a spendere qualche parola sul tema. Nel frattempo però, si insinuano nuove crepe nell'asse tra Parigi e…
Una National Defense University italiana. L’idea del gen. Giancotti (Casd)
Viviamo un periodo di grande, rapidissima trasformazione di questo nostro mondo. La Difesa si confronta in questo contesto con sfide alla sicurezza spesso drammatiche, in scenari operativi mutevoli e insidiosi. Lo fa in modo affidabile e unanimemente apprezzato, all’estero e in Patria, grazie a professionalità, valori e coesione che vengono da lontano, ma che si rinnovano continuamente sotto la spinta…
Bibi consumato. È Gantz il futuro di Israele. Parla Meotti
Una leadership lunga e forse un po'consumata quella di Bibi Netanyahu, alle prese con il testa a testa con il suo principale competitor Gantz. Ma le elezioni israeliane dicono anche altro secondo Giulio Meotti, giornalista del Foglio e autore di quattro libri su Israele, alcuni tradotti in più lingue. Che l'ala ultra ortodossa aumenta esponenzialmente il proprio peso specifico e…
La Spagna (di nuovo) al voto, il fallimento di una generazione politica
Dopo quattro mesi di lotta e manovre, l’epilogo di quest’ennesima crisi politica in Spagna sembra quello atteso: il ritorno alle urne. L’esito del confronto tra le diverse formazioni politiche - con la mediazione del Re Filippo VI - si è rivelato un fallimento. Il socialista Pedro Sánchez non ha ceduto alle richieste, rifiutando di presentarsi senza i numeri necessari per…