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Un abbraccio sospeso nell’aria ha suggellato il passaggio di consegne tra l’uscente Alexei Ovchinin e il subentrante Luca Parmitano, nuovo comandante della Stazione spaziale internazionale (Iss), l’avamposto umano oltre l’atmosfera. AstroLuca è il primo italiano a ricoprire il prestigioso incarico, terzo europeo, pronto ora a concentrarsi sulla seconda parte della missione Beyond dell’Agenzia spaziale europea (Esa), con rientro previsto il prossimo febbraio.

LE PAROLE DI ASTROLUCA

“Userò poche parole perché ancora non ho fatto nulla come comandante, poche parole ma di grande valore e notevole potenziale”, ha detto Parmitano dopo aver ricevuto simbolicamente le chiavi del portellone d’attracco al suono della tradizionale campanella. Tre parole in particolare: “gratitudine” per chi lo ha preceduto, per il sistema-Italia che lo ha formato e per chi lo ha scelto per il comando dell’Iss; “umiltà”, perché “ho tanto da imparare da ciascuno dei membri dell’equipaggio”; e “fiducia”, derivante dall’addestramento e dalla formazione ricevuti, che “come equipaggio riusciremo a realizzare ogni obiettivo prefissato”.

GLI AUGURI

Tanti gli auguri che sono arrivati per AstroLuca, compresi quelli del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha ricordato che Parmitano “è il primo italiano a ricoprire questo importante incarico e conferma che l’Italia è da sempre all’avanguardia nel settore spaziale grazie alle sue eccellenze”. Congratulazioni anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, fresco di delega ricevuta da Giuseppe Conte proprio per le politiche relative a spazio e aerospazio: “Parmitano – ha ricordato il sottosegretario – sarà a capo della missione Beyond dell’Esa che svolge attività di ricerca fondamentali per migliorare la vita di tutti noi”. Il passaggio di consegne, ha aggiunto il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) Giorgio Saccoccia, “segna la conferma per il sistema-Italia, anche grazie all’Aeronautica militare, delle capacità a tutto tondo nel formare e preparare a livelli eccelsi tutta la pattuglia dei sette astronauti tricolori che si sono alternati in orbita in questi anni”.

IL COMANDO PER UN MILITARE

L’incarico di Parmitano rappresenta difatti una prima volta di valore anche per l’Aeronautica militare, visto che l’astronauta italiano è colonnello dell’Arma azzurra. Non a caso, tra gli auguri sono arrivati anche quelli del capo di Stato maggiore della Forza armata Alberto Rosso: “Oggi uno di noi raggiunge uno storico traguardo; assumere il comando per un militare comporta importanti responsabilità, di fronte al Paese, per la buona riuscita della missione”. Dunque, l’augurio del generale a Parmitano “di svolgere questo incarico con l’umiltà e la determinazione che lo hanno contraddistinto sino ad ora”.

I PRIMATI DI ASTROLUCA

Il comando dell’Iss non è comunque il primo primato per AstroLuca. Nel 2013, durante la missione “Volare” dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), fu il primo italiano a compiere una missione extra-veicolare al di fuori della “rassicuranti” mura della Iss. Ora è la volta di “Beyond”, missione con il cappello dell’Agenzia spaziale europea (Esa), anch’essa di lunga durata, destinata a concludersi il prossimo 6 febbraio, non prima di aver eseguito oltre 200 esperimenti, sei dei quali proposti dall’Asi. Con questa missione, salirà a dodici il numero dei voli che hanno avuto a bordo i sette astronauti italiani che fino ad oggi sono stati lanciati nello spazio, a partire dal debutto con Franco Malerba nel 1992.

IL COMANDO DELLA STAZIONE

“Essere il comandante delle persone più preparate ed esperte sulla Terra e fuori dalla Terra può generare timore”, aveva ammesso Parmitano al momento dell’annuncio dell’incarico. “Il mio obiettivo sarà quello di mettere tutti nelle condizioni di lavorare al meglio delle loro possibilità”, aveva spiegato dichiarandosi “onorato” per essere stato scelto per il rilevante ruolo. “In fin dei conti, però, sarò responsabile della sicurezza dell’equipaggio, della Stazione e del successo dell’intera missione”. D’altra parte, è la stessa Esa ha riconoscere che il comando dell’Iss è “vitale per il successo della missione”, sebbene esso sia legato costantemente, “salvo emergenze”, ai “direttori di volo basati a terra”.

LE ATTIVITÀ

Tutto il Vecchio continente celebra il passaggio di consegne extra-atmosferico. Parmitano è d’altra parte membro del corpo astronautico europeo, a bordo dell’Iss con la missione Beyond dell’Esa. Dopo il belga Frank De Winne nel 2009, e il tedesco Alexander Gerst, l’astronauta italiano è il terzo europeo ad assumere il comando della Stazione. Sotto il suo mandato, che scadrà al suo ritorno a Terra il prossimo mandato, l’Iss vedrà svolgersi un’attività particolarmente intensa. Per novembre sono previste diverse attività extra-veicolari, finalizzate a estendere la vita dello spettrometro magnetico Alpha, incaricato di individuare raggi cosmici per lo studio di materia nera e anti-materia. Alla fine di novembre, Parmitano è inoltre atteso per il controllo da remoto del robot Analog-1, che sarà guidato dall’astronauta mentre sulla Terra raccoglierà campioni geologici.

FESTEGGIAMENTI SULLA STAZIONE

Nel frattempo, la vita sulla stazione tornerà a trascorrere normalmente (si fa per dire). Gli ultimi otto giorno sono stati infatti particolarmente affollati, con ben nove astronauti a bordo. Il 25 settembre, ai sei già presenti, si sono sommati il russo Oleg Skripočka, l’americana Jessica Meir e Hazzaa Al Mansoori, il primo astronauta degli Emirati Arabi che, a soli 35 anni, ha eseguito una missione di breve durata grazie all’accordo tra Dubai e l’agenzia russa Roscosmos. Al Mansoori tornerà a terra insieme al comandante uscente e allo statunitense Nick Hague, mentre a bordo resteranno i compagni di viaggio di Parmitano (Andrew Morgan e il veterano Alexander Skvortsov), i due nuovi arrivati e Christina Koch che, giunta a marzo con l’Expedition 59, vanterà la permanenza più lunga delle ultime turnazioni. L’affollamento della stazione non ha comunque impedito i festeggiamenti, ben tre in questa settimana: prima Hague (44 anni), poi Ovchinin (48) e infine proprio Luca Parmitano, che venerdì scorso ha spento 43 candeline.

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