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Aumenta la lista di governi, istituzioni e organizzazioni che riconoscono il governo ad interim di Juan Guaidó in Venezuela. E non solo dall’estero. Rappresentanti di Fedeagro, Fedenaga e un gruppo di agro-industriali venezuelani (che rappresentano l’80% dei produttori del Paese) hanno incontrato settimana scorsa Guaidó per chiedergli di intraprendere nuove misure per riattiva il sistema produttivo venezuelano.

Il presidente della Federazione Nazionale di Bestiami (Fedenaga), Armando Chacín, ha riconosciuto a Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela: “Noi rappresentiamo 89 associazioni. L’unica guerra che vogliamo combattere è quella contro la fame. Per questo diciamo al presidente Guaidó, può contare su di noi”. Ha aggiunto che, nonostante le persone dicono che la carne e il latte sono molto costose, questi prodotti sono i più economici dell’America latina: “Ad essersi deteriorato è lo stipendio minimo dei venezuelani. Noi abbiamo soltanto il 35% della produzione del latte e 9 milioni di bestie in tutto il territorio nazionale […] Vogliamo ridare dignità al contadino, al produttore. Speriamo che possa crescere il campo venezuelano”.

“Juan Guaidó, gli allevatori sentono che abbiamo un presidente, un leader, un amico che ci aiuterà a superare la crisi alimentare  – ha dichiarato al sito indipendente La Patilla un rappresentante del settore -. Conta su Fedeagro, Fedenaga e tutto il Paese impegnato nel settore agricolo”. Yoleidy Páez, rappresentante di Caficultores ha detto al presidente ad interim che non vogliono più ingerenze politiche nel settore: “Café Páramo indica la politica del caffè e abbiamo bisogno di impegni per finanziare i produttori”.

Il presidente della Confederazione delle Associazioni di Produttori Agricoli del Venezuela, (Fedeagro), Aquiles Hopkins, ha dichiarato che l’organizzazione rappresenta “l’85% della produzione attiva del Paese e oggi siamo pronti per riattivare il macchinario produttivo venezuelano […] Juan (Guaidó) hai ridato il sorriso al settore e siamo pronti a dare tutto per il Venezuela”.

L’Associazione di Industriali Latinoamericani ha ratificato il sostegno al presidente ad interim Juan Guaidó, e al contempo hanno chiesto azioni per porre fine alla crisi politica del Venezuela e del Nicaragua. I rappresentanti del settore industriale hanno respinto le minacce alla democrazia e allo Stato di diritto in entrambi i Paesi e hanno lanciato un appello alle autorità regionali e internazionali per “condannare le situazioni che hanno provocato perdite umane mettendo a rischio il mercato regionale”.

Enrique Egloff, presidente di Fecaica e della Camera di Industriali del Costa Rica, ha avvertito che “l’America latina deve affrontare una situazione inedita in Venezuela, prodotto dell’intransigenza di un regime che chiaramente non accetta il cammino della libertà e della democrazia”. Secondo lui, l’impatto economico della crisi venezuelana è significativa e influisce su tutto il continente: “Il Venezuela c’erano 12mila imprese 20 anni fa, oggi sono 2mila. Prima c’erano 2 milioni di lavoratori formali, oggi meno di 750mila”.

Abrams venezuelana, Guaidó

Anche il sistema produttivo venezuelano sostiene Guaidó

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