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Negli Stati Uniti i repubblicani che tendono ad allinearsi a favore dell’intervento militare e del libero mercato sono chiamati “falchi”. Con questa metafora la stampa internazionale identifica l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Venezuela, Elliot Abrams.

Nato a New York nel 1948, Abrams si è laureato in Diritto e ha svolto vari ruoli strategici durante le presidenze di Ronald Reagan e George W. Bush come consigliere per la politica estera. Il suo impegno politico è sempre stato segnato da polemiche. è autore di “Undue Process, Security and Sacrifice”, “Faith or Fear: How Jews Can Survive in a Christian America” e “Realism and Democracy: American Foreign Policy After the Arab Spring”.

Ed è che l’esperienza del politico è di peso. Abrams si è dedicato a supervisionare la strategia internazionale americana in Medio Oriente, secondo il Consiglio di Rapporti Esteri con sede a Washington, ed è stato consigliere della Casa Bianca in democrazia globale. Durante il governo di Reagan ha svolto incarichi in dossier sui diritti umani, lavoro e affari esteri.

Il quotidiano The Wall Street Journal sottolinea che il nome di Abrams è tra i sostenitori dell’invasione in Iraq durante il governo di Bush. In un ritratto pubblicato dal The New York Times sottolinea che “Abrams è ricordato per i giorni in cui è stato assistente del segretario di Stato durante l’amministrazione Reagan e per la condanna nel 1991, tra altre cose, per avere nascosto informazione al Congresso sull’affaire Iran-Contras durante il conflitto in Nicaragua. Successivamente ha ricevuto la grazia dal presidente George Bush”. Lui qualificò il processo contro di lui come “kafkiano”.

Secondo il quotidiano britannico The Guardian, Abrams è molto ricordato in America centrale, dove è stato coinvolto nel massacro di El Mozoto del 1981, quando era segretario di Stato per i Diritti Umani del governo di Reagan.

Durante l’amministrazione dell’ex presidente Barack Obama è stato in disaccordo sul disgelo dei rapporti tra gli Stati Uniti e Cuba, perché secondo lui la decisione avrebbe avuto ripercussioni nelle dinamiche con il Medio Oriente e l’Asia.

Promotore della leadership americana nel mondo, il “falco” Abrams non ha risparmiato critiche nemmeno al presidente Trump. Nel 2016 pubblicò un articolo intitolato “When You Can’t Stand Your Candidate” sul Weekly Standard, nel quale spiega i motivi per cui non poteva sostenere il candidato del Partito Repubblicano.

Tuttavia, l’esperienza di Abrams sembra essere necessaria per la gestione del conflitto venezuelano. Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha dichiarato durante l’annuncio della nomina di Abrams che “Elliot sarà una carta importante nella missione di aiutare i venezuelani per ripristinare la democrazia e la prosperità del Paese”.

Abrams ha detto che il compito di affrontare il regime di Nicolás Maduro “è molto difficile e pericoloso”, ma lui non vede l’ora di cominciare a lavorarci.

Elliot Abrams, il falco che sorvola su Nicolás Maduro

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