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Quella che Jannik Sinner ha scritto ieri nel tempio del tennis mondiale, Wimbledon, è un’impresa che va al di là dello sport. È il trionfo di un modello, di un sistema di valori molto complesso e paradossalmente anacronistico, e per questo estremamente interessante. Il trionfo di un atleta sui generis perché umile e composto, ma allo stesso tempo feroce e determinato nel raggiungere vette incredibili. In un mondo, quello attuale, dominato dall’esteriorità, dalla voglia di emergere in maniera spesso “chiassosa” e dalla ricerca costante di approvazione esterna, l’umiltà, ben rappresentata da Sinner, assurge a elemento di notevole originalità. Sinner è un grande campione, un numero uno che riesce a rimanere umile e questo, paradossalmente, ne fa emergere in maniera ancora più forte l’unicità. Possiamo definire Sinner, quindi, un campione sostenibile, non solo perché dà l’impressione, quando gioca, di non sprecare energie, ma perché può fungere da volano di comportamenti di consumo responsabili nel suo ruolo di brand ambassador, può cioè portare le persone ad acquistare versioni sostenibili di prodotti. Tutto ciò ha interessanti implicazioni per i brand perché suggerisce che Jannik è un testimonial particolarmente efficace per quei brand che incarnano i suoi valori e non è, invece, un testimonial che, solo perché di grandissimo successo, va bene per tutti i brand.

Oltre a essere un campione umile e sostenibile Sinner è un campione italiano. E tra i vari significati dell’ “Effetto Sinner” un posto di rilievo va all’effetto dell’immagine e dei successi di Jannik sull’Italia e sul Made in Italy. Nel suo renderci orgogliosi di essere italiani, Sinner è oggi il migliore ambasciatore possibile dell’Italia nel mondo. E lo è non solo per aver stregato i reali inglesi, ma perché richiama nelle persone l’associazione dell’Italia ai suoi valori più nobili, quelli che, seppur oggi sempre meno evidenti, hanno reso il bel Paese una realtà ammirata, e spesso invidiata, in tutto il mondo. Valori quali l’umiltà, il talento, lo spirito di sacrificio, la ricerca dell’eccellenza caratterizzano da decenni il nostro tessuto produttivo migliore (e sono stati alla base del “miracolo italiano”) proprio allo stesso modo in cui caratterizzano questo fuoriclasse dello sport.

Sinner richiama un’immagine dell’Italia al contempo moderna, perché giovane, fresca e dinamica, e tradizionale, perché fedele ai valori suddetti. Sinner, cioè, è il simbolo di un’Italia giovane, silenziosa e laboriosa, capace di competere con il mondo intero puntando su talento, sacrificio e determinazione. In definitiva, esiste un “effetto Sinner” che va ben al di là del campo di gioco e che tocca valori, comportamenti di consumo e una nuova immagine dell’Italia e del Made in Italy.

L'effetto Sinner oltre il campo da tennis. La versione di Amatulli e De Angelis

Di Cesare Amatulli e Matteo De Angelis

Pubblichiamo la riflessione dei professori Cesare Amatulli e Matteo De Angelis, autori del libro “Effetto Sinner. Consumi responsabili e nuovo Made in Italy oltre lo sport” (Luiss University Press)

La consapevolezza nasce dall’informazione. La roadmap di Orthmann per le Ist

“Non basta sapere. Bisogna attivare un processo che renda le persone consapevoli delle proprie scelte”. Nicoletta Orthmann (Fondazione Onda) richiama l’attenzione sul divario tra conoscenza e azione, e sull’urgenza di trasformare l’informazione in prevenzione concreta. Ma non solo. Anche i policy maker hanno un ruolo centrale per garantire l’accesso agli screening per le Ist (infezioni sessualmente trasmissibili)

Ecco come nasce il nuovo risiko libico

Si scorgono le nuove dinamiche geopolitiche che toccano quella striscia di mare e interessi che va da Gibilterra al Bosforo. Di questo si parla quando si assiste alla nuova scomposizione libica, dove Erdogan ancora una volta progetta una mossa che sa di jolly

Autonomia spaziale, da pionieri a protagonisti della sicurezza nazionale. L'intervento di Trezza

Di Gianluca Trezza

A sessant’anni dal lancio del San Marco 1, l’Italia si confronta con una nuova stagione della competizione spaziale. Il dominio spaziale è diventato centrale per la sicurezza nazionale e l’autonomia da operatori esterni, la resilienza dei sistemi e l’interoperabilità tecnologica sono oggi requisiti operativi essenziali. Il tempo per agire è limitato e la costruzione di una capacità spaziale autonoma richiede scelte strategiche rapide e coordinate. La riflessione di Gianluca Trezza, vice direttore generale di Northrop Grumman Italia

Dove l’Islam radicale avanza e il mondo arretra. Scrive Di Leo

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Prima della ricostruzione, l’Ucraina deve vincere la guerra? L’opinione di Guandalini

L’impegno dell’Occidente per la ricostruzione dell’Ucraina delinea un arco temporale della guerra. Si deve combattere contro la Russia. Per vincere. Questo è emerso dalla conferenza di Roma. È uno snodo che chiama alle responsabilità tutte le nazioni. Non c’è motivo per tergiversare. L’opinione di Maurizio Guandalini

Due miliardi di Starlink in xAI. Musk spinge sull’intelligenza artificiale

SpaceX investe 2 miliardi di dollari in xAI, rafforzando l’ecosistema AI di Elon Musk e puntando sull’integrazione tra Grok, Starlink e i robot Tesla. L’operazione porta la valutazione del gruppo xAI-X a 113 miliardi, ma solleva interrogativi sui rischi finanziari e reputazionali. Nonostante le controversie su Grok, Musk accelera sull’AI come pilastro strategico per il futuro delle sue aziende

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