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Quale il bilancio della missione di Giorgia Meloni in Arabia Saudita e Barhein? In primis la consapevolezza che la cosiddetta proiezione globale per l’Italia è l’unica via per mettere in pratica una progettualità di lungo periodo, a maggior ragione in un momento caratterizzato da numerose interconnessioni geopolitiche a cui i governi non possono restare sordi, oltre a contingenze oggettive (come la crisi in corso ma anche come le nuove opportunità di crescita). In secondo luogo segna la naturale prosecuzione della traccia indicata dal Piano Mattei, ad un anno esatto dalla sua presentazione a Roma e proseguita con la presidenza italiana del G7.

Qui Barhein

Dopo la tappa in Arabia Saudita, che ha portato in grembo numerosi e vantaggiosi accordi, è stata ricevuta dal Re Hamad bin Isa Al Khalifa e dal Principe Ereditario e Primo Ministro Salman bin Hamad Al Khalifa, a Manana. Si è trattato della la prima visita in assoluto di un presidente del Consiglio italiano nel Regno. Al centro degli incontri le principali questioni regionali, anche alla luce del ruolo del Bahrein quale attuale Presidenza di turno della Lega Araba e il tema del dialogo interreligioso, rispetto al quale – spiegano fonti italiane – il Bahrein ha assunto un ruolo primario nello scacchiere internazionale. Attenzione puntata anche sul tema migratorio, su cui un punto di riferimento è rappresentato dal Processo di Roma su migrazioni e sviluppo.

Inoltre le relazioni bilaterali rappresentano un segmento a cui la premier tiene particolarmente e che è stato affrontato con particolare attenzione alla promozione degli investimenti reciproci: l’obiettivo evidentemente è quello di costruire strumenti innovativi che favoriscano il flusso economico finanziario tra i due paesi. Nel prossimo semestre verranno in Italia una serie di ministri del governo di Manama, con le relative delegazioni, a testimoniare l’interesse reciproco a sviluppare nuove opportunità di sviluppo e cooperazione, anche in considerazione del fatto che l’Italia non solo è crescita come attore centrale in Europa ma anche a livello globale. Si tratta di un elemento che nel Golfo è particolarmente sentito, come dimostra anche l’attenzione che i media locali hanno riservato alla missione di Giorgia Meloni.

Italia-Golfo rapporto strategico

“La visita di Giorgia Meloni in Bahrein, la prima in assoluto di un presidente del Consiglio italiano, in un momento in cui il Regno ha la presidenza di turno della Lega Araba, dimostra che per questo governo i rapporti bilaterali con i Paesi del Golfo hanno un’importanza strategica”, commenta a Formiche.net il senatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon, membro della Commissione esteri/difesa. “Anche il Bahrein, come l’Arabia Saudita o gli Emirati Arabi Uniti, sta puntando molto sull’attrazione di investimenti esteri e sugli scambi commerciali, perciò il governo italiano può farsi promotore di politiche che facilitino l’accesso a questo mercato per le nostre imprese. Bene ha fatto la presidente del Consiglio a discutere anche di dialogo interreligioso (ricordiamo che anche il papa aveva visitato il Bahrein nel 2022) e di cooperazione in materia di immigrazione, che essendo un fenomeno di portata globale richiede necessariamente una risposta condivisa dal maggior numero di attori possibile”, conclude.

Proiezione globale e nuove partnership. Speranzon fa il bilancio della missione di Meloni

Nel prossimo semestre verranno in Italia una serie di ministri del governo di Manama, con le relative delegazioni, a testimoniare l’interesse reciproco a sviluppare nuove opportunità di crescita e cooperazione. Speranzon (FdI): “Anche il Bahrein, come l’Arabia Saudita o gli Emirati Arabi Uniti, sta puntando molto sull’attrazione di investimenti esteri e sugli scambi commerciali”

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