Skip to main content

La comunicazione è donna. Anche in un Paese, l’Italia, dove una donna su due non ha lavoro. Nove storie di successo stanno lì a dimostrarlo, ben incastonate nel libro #comunicatrici (Agol), scritto da Janina Benedetta Landau, giornalista alla guida della redazione romana di Class Cnbc e Antonella Dragotto, a capo della comunicazione dell’Ivass e presentato ieri sera al Centro Studi Americani.

A parlare di donne che ce l’hanno fatta, senza se, senza ma e senza compromessi, oltre alle autrici, il dg di Bankitalia, Salvatore Rossi, il commissario Alitalia, Luigi Gubitosi, il dg di Confindustria, Marcella Panucci, insieme a una folta platea, rosa ma non solo, di giornalisti ed esponenti del mondo della comunicazione. Pensare che attualmente l’Italia occupa il penultimo posto tra i Paesi europei nella classifica dei tassi di occupazione delle donne dai 15 ai 64 anni con 13,2 punti percentuali di differenza rispetto alla media europea (61,3%). Eppure c’è speranza.

Tutto ruota intorno al racconto di nove manager della comunicazione, rigorosamente donne: Catia Augelli, Silvia De Blasio, Costanza Esclapon, Simona Panseri, Giuliana Paoletti, Carlotta Sami, Lucia Sciacca, Marita Spera e Carlotta Ventura che raccontano a cuore aperto la loro esperienza al vertice della comunicazione di aziende o imprese da esse stesse fondate. Come a dire, volere è potere anche se oltre allo smartphone si portano gonna e tacchi.

E così, tanto per citare un esempio, c’è Simona Panseri, attuale direttore comunicazione e public affairs per il sud Europa di Google, che racconta di come si sia ritrovata casualmente a lavorare in una agenzia di comunicazione partendo da una laurea in filosofia. Oppure Carlotta Sami, dopo la laurea in Giurisprudenza e specializzazione in Teoria generale del diritto, rinuncia alla toga per lavorare nel campo dei diritti umani e della cooperazione allo sviluppo.

E che dire di Costanza Esclapon, curriculum trascorso tra Enel, Intesa, Rai e Alitalia e che nel volume racconta: “Non vada dimenticato che la Rai ha un ruolo sociale molto importante. Mi piacerebbe, ad esempio, che venissero fatte più trasmissioni d’inchiesta e approfondimento su temi come il bullismo, gli adolescenti, la scuola, le start-up e poi tante finestre sul mondo. È vero che il pubblico vuole molto intrattenimento e che gli ascolti hanno un ruolo determinante nella scelta della programmazione e del palinsesto, ma c’è posto anche per altro”.

Diversa l’esperienza di Catia Augelli che dal giornalismo finanziario arriva alla comunicazione della AS Roma, regno maschile per eccellenza. Dal caffè al mattino con Francesco Totti agli insulti ricevuti per le sue decisioni avversate da tifosi e radio, parla con soddisfazione della sua esperienza di successo ma non nasconde le difficoltà in un mondo, come quello del calcio, tutto maschile.

Ma l’incontro al Csa non è statolo solo celebrazione delle donne vincenti. Anche dell’autocritica, come quella di Salvatore Rossi che ha ammesso “la natura maschia di Bankitalia nonostante un vicedirettore generale, qualche anno fa (Anna Maria Tarantola, ndr). Sì, in Banca d’Italia abbiamo sempre avuto un problema, l’eccessiva presenza di uomini. Ci deve essere qualcosa che non va, che non funziona, alle selezioni, ai concorsi. Se c’è predominanza di uomini non va bene, se c’è un rapporto al 50 e 50 allora va bene. Ma oggi, almeno in Bankitalia, non è così”.

Tutt’altra storia in Confindustria, dove la composizione è più rosa che azzurra. “In Confindustria”, ha raccontato Marcella Panucci, “abbiamo due terzi dei dipendenti che sono donne, è una bellissima sensazione. Io stessa sono stata promotrice di un piano di welfare a sostegno delle donne di Confindustria, con delle agevolazioni in caso di maternità. Credo che il discorso delle donne sia innanzitutto culturale, la stessa cultura che ho importato dentro Confindustria”.

“Le storie che abbiamo deciso di raccontare dimostrano una cosa: la carriera non è una chimera, è qualcosa che si può ottenere, raggiungere attraverso la tenacia e la voglia di fare”, ha spiegato la co-autrice Dragotto. “Sono donne che ce l’hanno fatta perché hanno creduto in quello che stavano facendo. Il messaggio di fondo contenuto nel libro è questo: il successo esiste, anche per le donne”.

 

 

Yes we can. Donne e successo in Italia al tempo dello spread

La comunicazione è donna. Anche in un Paese, l'Italia, dove una donna su due non ha lavoro. Nove storie di successo stanno lì a dimostrarlo, ben incastonate nel libro #comunicatrici (Agol), scritto da Janina Benedetta Landau, giornalista alla guida della redazione romana di Class Cnbc e Antonella Dragotto, a capo della comunicazione dell'Ivass e presentato ieri sera al Centro Studi Americani.…

La tentazione speculativa

Come è noto, non esiste una procedura per uscire dall’euro. E nemmeno per essere cacciati dall’euro. È proprio per questa ragione che Salvini & Co. si possono permettere il lusso di ignorare apertamente tutte le leggi, anche di rango costituzionale, che la manovra viola; oltre che tutte le voci che (in queste ultime settimane, da varie autorità, anche indipendenti) hanno…

La bitcoin revolution

Di Cosimo Melella

Satoshi Nakamoto è l’uomo che al termine del 2008, nel mezzo della crisi immobiliare e del fallimento di Lehman Brothers, crea, immettendolo in rete, il protocollo Bitcoin. Nakamoto, su cui si riferiscono numerose leggende metropolitane, inventa Bitcoin per realizzare una ambizione politica, tecnologica ed economica. Bitcoin è uno strumento complesso, tecnicamente ed economicamente, infatti hanno alcune caratteristiche che li accomunano…

Sogno un'Europa popolare. Senza Salvini e Le Pen. Parla Daul (Ppe)

Mancano due settimane all’apertura del congresso del Partito popolare europeo (Ppe) ad Helsinki. 700 delegati da tutta Europa si ritroveranno per (ri)scoprire il dna dei popolari e soprattutto eleggere lo Spitzenkandidat per la Commissione Ue. È questa in fondo la vera partita delle elezioni europee del maggio 2019. La maggioranza al Parlamento Ue è condizione necessaria per lasciare un’impronta sui prossimi…

russia, salvini putin

La Russia è alleato strategico, dice Conte da Putin (pensando alla Libia?)

"Mi auguro che lei possa venire in Italia al più presto, manca da troppo tempo: non vorrei che il popolo italiano pensasse che lei non gli presta attenzione". È forse questa, durante i saluti di rito prima dell'inizio dell'incontro a Mosca tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il russo Vladimir Putin, la frase simbolo, pubblica del faccia a faccia Italia-Russia.…

digitalmeet chip

L’umanesimo digitale e la sfida dei modelli esponenziali. La lectio di David Orban al Digitalmeet

Di Laura Aglio

“Guardare, Immaginare, Costruire e Diventare il Futuro”. Con questo titolo, che racchiude anche una sfida, si è aperta la lectio di David Orban, all’Auditorium dell’Orto Botanico di Padova nell’ambito di Digitalmeet 2018. Orban, presidente di Singularity University Italy, è stato premiato come ambasciatore di Digitalmeet, il più grande e diffuso festival italiano sull’alfabetizzazione digitale (www.digitalmeet.it), quest’anno alla sua sesta edizione,…

visual data

Visual data per la Pubblica amministrazione del futuro?

Di Fabio Malagnino

Viviamo in un mondo di dati. La diffusione di servizi online, sensori, dispositivi mobili, contenuti generati dagli utenti e iniziative opendata sta dando accesso a una quantità di dati mai vista prima. Nell'era digitale, i dati svolgono un ruolo centrale nella vita quotidiana e noi stessi, con le nostre azioni e stili di vita, siamo diventati parte e “produttori” di…

fintech rating

Vi spiego che cos’è un’agenzia di rating fintech

Di Mattia Ciprian

Si dice che le crisi possano rivelarsi grandi opportunità: di crescita, di progresso, di rivoluzione. La crisi economica del 2008 e il conseguente fallimento di Lehman Brothers hanno portato a una crisi ben più importante; una crisi di fiducia che ha colpito l’intero mondo finanziario coinvolgendo mercati, intermediari del credito e società di servizi finanziari. Come fare a restituire credibilità…

Occhio: il fuoco amico di chi accusa Tria e tifa Maduro in Venezuela

L’atteggiamento razionale e moderato del ministro dell’Economia Giovanni Tria sembra esasperi molti estremisti che sostengono il nuovo governo italiano. Per attaccarlo si ricorre ai più vari argomenti. L’ultima trovata? Criticare il ministro per occuparsi della crisi in Venezuela. La sparata arriva da L’Antidiplomatico, sito web che divulga la linea filo-russa del Movimento 5 Stelle (nato a nome di Alessandro Bianchi, giovane…

colin crouch italia governo europa montenegro unione europea stress test

Dall'idealismo europeista al sovranismo. La tempesta perfetta

Ormai ci siamo. Il conflitto politico tra Unione Europea e Italia è in atto. Nessuno degli osservatori si è stupito più di tanto. E, a dire il vero, neanche i protagonisti veri di questo taglio con Bruxelles, le nostre autorità di governo, hanno dato l’impressione di essere esterrefatti e stupiti. La situazione presente fa parte della logica delle cose. D’altronde,…

×

Iscriviti alla newsletter