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Tre giorni di meeting e dibattiti, analisi e one-to-one per tessere tele e rinsaldare rapporti che potrebbero tramutarsi in nuove opportunità di business, nella consapevolezza che quei cinque Paesi non sono solo la punta del Nord Africa, ma rappresentano anche la sponda più estrema del “Mezzogiorno d’Europa”.

Questi alcuni degli obiettivi del Forum per lo sviluppo aziendale del Nord Africa (Nabdf) che si svolge a Barcellona dal 21 al 23 novembre, uno dei forum più iconici e di gran lunga il più longevo dell’intera area. Le mire di Francia e Cina, i colossi già presenti e gli intrecci con la geopolitica mediterranea.

A BARCELLONA

A costruire il meeting c’è la mano dell’Istituto europeo del Mediterraneo (Iemed) che non solo ha il ruolo di co-esecutore di incontri e dibattiti, ma è anche ispiratore per gli argomenti più rilevanti e contingenti della macroregione. I cinque Paesi mediterranei invitati (Spagna, Francia, Italia, Malta e Portogallo) dunque avranno l’opportunità di “agganciare” i cinque nordafricani. Obiettivo, programmare il prossimo decennio di investimenti nel Nord Africa, ma è chiaro che al centro ci sarà soprattutto la Libia e il dossier energetico.

Al secondo posto il dossier digitale, per via dell’età media della popolazione di quei Paesi, che per il 60% è di 30 anni. Presenti i massimi dirigenti di colossi come AirBnb, Google, Booking.com, Latam, Encomenda Smart Capital, Emerge Association, Aplazame, Cabiedes & Partners Scr.

I PROTAGONISTI

Allo stesso tavolo banchieri, investitori regionali e organizzazioni multilaterali, nonché istituzioni e rappresentanti governativi, con la presenza anche dell’Associazione delle Camere di Commercio e Industria del Mediterraneo (Ascame). Quest’ultima, a cornice del forum, promuove il MedaWeek Barcelona in collaborazione con l’Istituto Europeo del Mediterraneo (Iemed). L’edizione di quest’anno si concentrerà sulla promozione del dialogo tra i Paesi mediterranei, evidenziando le loro reciprocità socio-economiche.

Nel frattempo, Ascame e il Centro tecnologico della Catalogna (Eurecat) organizzeranno il primo Summit Mediterraneo per l’innovazione e il digitale al fine di esportare tecnologie, nuove app e policies mirate nei cinque paesi. L’obiettivo è riuscire a interagire con nuove tecnologie e start-up in quei paesi dove i nuovi strumenti di finanziamento, come il crowdfunding e gli sponsor (i cosiddetti business angel), potrebbero rappresentare il propellente per una nuova stagione di investimenti e di riscontri occupazionali.

LE SFIDE

Al centro degli incontri la rivoluzione digitale ma anche gli scambi legati ai nuovi e vecchi business: il pensiero corre alla Libia, visto che l’appuntamento di Barcellona sarà subito dopo la Conferenza di Palermo, da dove si evinceranno dettagli e strategie per decrittare il puzzle libico e valutare se si potrà percorrere la strada delle elezioni tramite la stabilizzazione istituzionale del Paese. Come osservato in sede di Consiglio di sicurezza nelle ultime ore dall’inviato Onu in Libia, Ghassan Salamé, Tripoli ha bisogno di forze di polizia disciplinate e regolari che dovrebbero proteggere la città, non le milizie. Passaggio propedeutico a tutti i discorsi futuri che toccano il grande tema degli investimenti e delle nuove partnership legate agli affari.

Un quadro su cui piombano le parole del leader del partito al-Wattan, Abdelhakim Belhaj, contro Parigi: ha detto che gli Emirati Arabi, la Francia e l’Egitto stanno ostacolando la soluzione politica alla crisi libica.

Ma non c’è solo Parigi che guarda al Nord Africa: quattro mesi fa la Cina ha siglato con la Tunisia un memorandum d’intesa per l’adesione della Tunisia al progetto “Belt and Road”, il grande progetto cinese che intende collegare Cina, Medio Oriente, Africa ed Europa, tramite nuovi vettori. Pechino ha individuato in Tunisia il “ponte” nordafricano per nuove prospettive di cooperazione economica nel commercio, nel turismo e negli investimenti nell’ambito di un piano di sviluppo che coinvolge 64 paesi e 4,5 miliardi di persone.

SCENARI

Il forum spagnolo potrà rappresentare un’interessante vetrina per nuovi business anche italiani. Pochi giorni fa in occasione dei saloni internazionali Ecomondo e Key Energy alla Fiera di Rimini, promossi da Italian Exhibition Group, si è tenuta una giornata ad hoc dedicata proprio al Marocco, un paese obiettivo con cui l’Italia dialoga da tempo. Lo dimostra il grande tema del “Climate Business Opportunities – Ifc role and strategy in supporting climate friendly projects in Africa” a cui è stato affiancato il Forum sino-italiano “Green Industry Development” presieduto da Francesco La Camera, direttore generale Sviluppo Sostenibile del ministero dell’Ambiente, e dall’Energy Saving and Comprehensive Utilization Department del ministero dell’Industria e dell’Informazione Tecnologica in Cina.

Un’occasione dedicata alla promozione dei prodotti italiani relativi ai new materials, alle bioraffinerie, al bio metano da destinare proprio a quei Paesi del versante nordafricano.

twitter@FDepalo

 

Cosa si deciderà al Forum di Barcellona per lo sviluppo del Nord Africa

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