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Ieri più di 60 rappresentanti delle Nazioni Unite hanno dato una lezione di diplomazia durante il Consiglio dei diritti umani. Nel momento in cui ha preso la parola Jorge Arreaza, ministro degli Esteri di Nicolás Maduro, molti diplomatici hanno abbandonato la riunione.

La decisione era stata condivisa in anticipo dai Paesi membri del Gruppo di Lima, da tempo impegnati ad esercitare pressione sul regime venezuelano. In una nota congiunta, le missioni diplomatiche di Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Panama e Perù alle Nazioni hanno ricordato che i rispettivi governi no riconoscono Nicolás Maduro come presidente legittimo del Venezuela e i suoi ministri come rappresentanti di governo.

L’abbandono della sala è stato applaudito, tra gli altri, da, segretario generale dell’Organizzazione degli stati americani (Osa), Luis Almagro: “Ci congratuliamo con le delegazioni diplomatiche per essersi ritirate dall’aula in ripudio al funzionario rappresentante del dittatore usurpatore Nicolás Maduro. La comunità internazionale deve chiudere tutti gli spazi a chi commette reati di lesa umanità”.

E l’Italia? Dopo l’approvazione della mozione proposta dalla coalizione Lega-Movimento 5 Stelle in Parlamento, la posizione del governo italiano resta ambigua: né con Guaidó, né con Maduro. Si punta sulla convocazione di nuove elezioni, come ha scritto il premier Giuseppe Conte su Twitter, anche dopo gli eventi drammatici dello scorso sabato, quando il regime venezuelano ha bloccato l’arrivo degli aiuti umanitari, bruciando i camion con medicine e cibo.

Ma qualcosa si muove. Ieri alla sala stampa della Camera dei Deputati si è tenuta la conferenza “Venezuela in crisi umanitaria: aiutare il Popolo, un dovere morale”, organizzata da Fratelli d’Italia.

Per Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Affari esteri della Camera, la posizione del suo partito è molto chiara. All’agenzia Nova ha sottolineato come il “governo italiano continua a dire elezioni subito, ma elude il problema centrale: chi le indice, quando e con quali garanzie”. Il nodo è nei delicati equilibri dell’esecutivo italiano, che “deve tenere insieme il diavolo e l’acqua santa: i cinque Stelle che sono filo Maduro, e Salvini che sembrerebbe essere filo Guaidó. Il tema non è banale, perché già oggi Maduro ha vinto elezioni contraffatte, impedendo ai partiti di opposizione di partecipare alla competizione”, ha spiegato l’onorevole.

Delmastro Delle Vedove ha dichiarato durante la conferenza stampa che sul Venezuela alla sua formazione politica non interessano le vicende politiche: “Per noi la priorità resta la tutela delle persone (di cui tanti bambini) che stanno morendo per denutrizione, per la carenza di farmaci, per la mancanza di assistenza sanitaria.”

L’onorevole Maria Teresa Bellucci, componente della commissione per l’infanzia e l’adolescenza, ha parlato dei dati drammatici sui tassi di mortalità infantile, sull’incidenza delle malattie e sulla necessità di intervenire per restituire dignità ad un popolo afflitto: “Non possiamo restare a guardare tanta sofferenza senza intervenire, è un nostro dovere morale”.

Venezuela, Fratelli d’Italia solleva il nodo delle elezioni

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