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Si è chiusa la terza edizione di Digithon, maratona dell’innovazione tecnologica che si è tenuta lo scorso fine settimana a Bisceglie, in Puglia, con la premiazione di una start up sarda, EABlock, che protegge i dati delle aziende dagli attacchi informatici grazie alla crittografia e la tecnologia Blockchain. Ed è proprio nella corince della manifestazione ideata dal parlamentare del Partito democratico Francesco Boccia che si sono incontrati il presidente della regione Puglia Michele Emiliano e il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, coinvolti proprio ieri in una polemica sulla collocazione geografica della città di Matera. Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani – e twittato da molti parlamentari Pd, principalmente renziani – Di Maio avrebbe sbagliato a collocare la Capitale della Cultura in Puglia, mentre si trova in Basilicata, così a difesa del vicepremier è arrivato lo stesso Emiliano, chiarendo che Di Maio “sa benissimo che Matera è in Basilicata”. “Emiliano ha fatto bene a dire la verità, come sempre”, spiega Francesco Boccia, raggiunto da Formiche.net, che sull’accordo Ilva aggiunge: “Penso sia un accordo ancora a metà. La priorità era e resta la qualità dell’aria che respirano i tarantini. Su questo tanti pugliesi, e io ed Emiliano tra loro, non facciamo mediazioni”.

La maratona Digithon 2018 si è conclusa domenica, a vincere una start-up sarda che si occupa di sicurezza informatica per le aziende. Ci può fare un bilancio di questa terza edizione?

La chiamerei edizione straordinaria! Sì, perché conoscevamo bene la qualità delle proposte delle 100 start up e le capacità degli oltre 300 inventor ma non avevamo la percezione che ci sarebbe stata l’attenzione di migliaia di persone sia on line che nelle vecchie segherie di Bisceglie, sede della maratona, che in largo Castello dove sono state toccate punte di partecipazione di oltre quattromila persone.

Digithon si tiene in Puglia, a Bisceglie. Il messaggio è che l’innovazione può partire anche dal sud?

Il messaggio è che possiamo costruire, proprio partendo da Sud, un nuovo ecosistema. Non temiamo nessuno, Silicon Valley compresa quando si mettono insieme centri di ricerca eccellenti, imprese, banche, istituzioni e territorio, perché quando si rema tutti nella direzione dell’innovazione tecnologica rispettosa delle regole sociali e del senso di comunità, il business, la crescita economica e il valore aggiunto sono conseguenti.

Tra i tanti ospiti, anche il presidente del Consiglio Conte e il ministro Di Maio (che ha preferito Bisceglie a Cernobbio). Lei oltre a essere l’ideatore di Digithon è anche un parlamentare attualmente all’opposizione con il Partito democratico. Si aprono spazi di dialogo con il governo?

Io per approccio personale sono abituato sempre ad ascoltare le ragioni degli altri. Anche se faccio opposizione a quella forza politica. La forza di Digithon è stata tenersi terza rispetto all’arena politica. Sì, sono un deputato del Pd che è all’opposizione di questo governo, ma questo non interessa a nessuno startupper perché dentro Digithon la politica militante non entra e non entrerà mai. C’è attenzione comune su come il digitale ha impattato e ha cambiato le regole, il funzionamento dei sistemi economici, il rispetto dei diritti, la sicurezza, la gestione dei dati e in generale il funzionamento della democrazia. La video sigla di quest’anno accompagnata in piazza, dalle note di Viva la libertà di Jovanotti, dà il senso dell’impegno comune. Su questi temi il dialogo dev’esserci sempre e tra tutti. Sono temi cruciali per il futuro della nostra società.

Passando ai temi dell’attualità, invece, cosa pensa dell’accordo sull’Ilva raggiunto gli scorsi giorni da Luigi Di Maio?

Penso sia un accordo ancora a metà. La priorità era e resta la qualità dell’aria che respirano i tarantini. Su questo tanti pugliesi, e io ed Emiliano tra loro, non facciamo mediazioni. Non va mai dimenticato che lì c’è stato un reato di disastro ambientale accertato e ammesso. Alle famiglie dei tarantini che hanno avuto vittime causate da quell’inquinamento vanno dette cose chiare e certe. Il percorso italiano di decarbonizzazione che porterà con Agenda 2030 l’Italia deve prevedere anche l’Ilva di Taranto. Questo impegno non c’è ancora e questo resta un problema serio. Sull’occupazione gli va dato atto di aver fatto un altro passo in avanti positivo con i sindacati. Ma le due cose vanno insieme.

Chiusa la partita Ilva, si apre quella del Tap. Anche in questo caso arrivano segnali contrastanti dal governo, la ministra Lezzi ha parlato di un'”opera non strategica per la Puglia”, e lo stesso Di Maio si era detto contrario, parlando proprio da Bisceglie, mentre Conte dagli Usa aveva aperto al dialogo. Lo scorso mese, poi, il Capo dello Stato in visita in Azerbaijan aveva assicurato che i lavori sarebbero proseguiti. Cosa pensa di un ministro-vicepremier che smentisce le promesse del Presidente della Repubblica?

Quando in un governo si dicono cose diverse prima o poi o ci si allinea o ci si separa. Le differenze tra Lega e M5S sono tante, se aumentano anche le differenze all’interno della stessa forza politica allora il caos può solo accelerare l’implosione. In ogni caso, su Tap la ministra Lezzi ha assunto pubblicamente impegni che non potrà mantenere e sarà lei a dover rispondere a quegli elettori. La politica presenta sempre il conto alla fine, quando si dicono alcune cose e se ne fanno altre.

Cosa pensa del polverone sulla collocazione geografica di Matera che ha visto protagonista il vicepremier Di Maio, poi difeso da Emiliano?

Emiliano ha fatto bene a dire la verità, come sempre.

Bene Emiliano su Di Maio. Ma sulla Tap... Parla Francesco Boccia

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