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Il rapporto con la Cina e con le sue pratiche commerciali, bollate come sleali dal G7 (e non solo), sarà certamente una delle tematiche che verranno affrontate durante i lavori del G7 Commercio che inizierà domani a Villa San Giovanni e Reggio Calabria. A presiederla sarà Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri.

Presentando la riunione, Tajani ha ribadito che l’Italia considera la Cina “un competitor con cui si vogliono avere rapporti costruttivi”. Ovvero, ha messo – o meglio, rimesso, considerata la parentesi del memorandum d’intesa sulla Belt and Road Initiative (la cosiddetta Via della Seta) – sulla carreggiata dell’Unione europea che dal 2019 definisce la Cina allo stesso tempo un partner sui temi globali in cui serve cooperazione, un competitor economico e un rivale sistemico.

“Siamo usciti dalla Via della Seta ma siamo usciti in maniera molto seria, senza fare polemica e senza parlare male di quest’iniziativa, che però a noi non ha portato grandi vantaggi”, ha spiegato ancora il ministro. “Rimangono tutti i partenariati, a partire da quello del 2004, che rafforzano la cooperazione con questo Paese che tuttavia, insisto, rimane un competitor”, ha continuato. Ciò “non significa che non sia interessante per le imprese del nostro Paese”, ha detto ancora. A fine luglio Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, sarà a Pechino per incontrare il leader Xi Jinping. A ottobre, invece, dovrebbe toccare a Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, recarsi in Cina per celebrare i 700 anni dalla morte di Marco Polo.

Tajani ha parlato di un contesto di “competizione a livello globale”. E “se qualcuno non rispetta, la regole bisogna intervenire per proteggere la produzione”, ha aggiunto. Con la Cina, in particolare, “si gioca una partita a scacchi in cui si devono usare strumenti di tipo commerciale” e “dobbiamo essere abili come europei a giocare questa partita”, ha concluso.

L’obiettivo principale della riunione del G7 Commercio è, spiega una nota, “rispondere alle tensioni e alle frizioni commerciali che mettono a rischio il commercio globale e la crescita sostenibile e inclusiva e di tutelare la libertà di navigazione e i traffici marittimi commerciali a fronte delle crisi regionali, dal Mar Rosso all’Indo-Pacifico”. Quattro le tematiche: rafforzamento del sistema commerciale multilaterale attraverso la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio; parità di condizioni nell’accesso ai mercati terzi; commercio e sostenibilità ambientale; resilienza e sicurezza economica. Il programma dell’evento coinvolgerà anche il Porto di Gioia Tauro, primo porto italiano per traffico merci e l’ottavo in Europa, nonché parte dell’iniziativa “Food for Gaza”, lanciata dal ministro Tajani per aiutare la popolazione civile a Gaza.

Cina osservata speciale al G7 Commercio. Ecco perché spiegato da Tajani

Il gigante asiatico è “interessante per le imprese del nostro Paese” ma servono “strumenti” per intervenire a difesa della produzione se non si rispettano le regole. Le parole del ministro Tajani

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