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Non è più tempo di retroscena o supposizioni, lo stallo in cui versa il governo italiano è ormai certezza dopo il consiglio dei ministri odierno presieduto da Matteo Salvini che ha visto l’assenza – grave – del vicepremier Luigi Di Maio e quella – ancora più grave – del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Un errore da penna blu, scrive Roberto Arditti su Formiche.net, ma di cui si può dare interpretazione attraverso i numeri resi noti oggi dal Tg di La7 diretto da Enrico Mentana.

Secondo i dati elaborati dall’istituto Swg, infatti, la Lega di Matteo Salvini, avrebbe ormai sfondato il 32% dei consensi, in crescita di quasi due punti percentuali sulle rilevazioni di fine luglio, mentre il Movimento 5 Stelle è al 28,3%, in calo di quasi un punto e mezzo.

Salvini continua a mettere in saccoccia i consensi costruiti attraverso una campagna elettorale permanente, che però come registrano gli istituti di sondaggi, paga. Non è così fortunato il Movimento 5 Stelle, che invece continua a scendere su una china che potrebbe portare, nei prossimi mesi, a cali ulteriori, anche considerato che nei 100 giorni di governo riuscito a portare a casa il solo decreto dignità, con tutte le critiche al seguito. L’attuale governo, insomma, molto faticosamnte costruito sulla base degli equilibri del 4 marzo – 17% della Lega e 31% di M5S – si trova ora a fare i conti con altri numeri, che non possono essere ignorati.

Sebbene le due forze politiche di maggioranza raggiungano il 60% dei consensi dei cittadini, una cifra non da poco, la crisi di governo non sembra, però, così lontana. L’intesa personale tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio non si è intaccata, ma la bilancia del consenso si è ormai spostata, e ignorarlo non è più possibile.

È crisi di governo? Ecco i numeri (Swg) che spiegano la grande freddezza tra Lega e 5 Stelle

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