Skip to main content

Ci vuole un’idea alta di politica industriale per risollevare il Paese dalla poca crescita che lo caratterizza. Questa azione deve avere origine da scelte che partano prima di tutto dallo sviluppo energetico e dalla necessaria innovazione nel medesimo settore. Solo così può esserci quella sostenuta ripresa economica che tuttora manca. Puntare oggi sull’industria vuol dire affrontare quelle problematiche che comportano idonei processi di industrializzazione che devono essere realizzati in modo nuovo. Occorre un rapporto diverso con il territorio anche riconvertendo l’industria verso quelle tecnologie che consentano un maggior equilibrio ambientale.

Viviamo in un’epoca di repentini cambiamenti, ma manteniamo ferma una convinzione: se cambia tutto, cambiano anche le stesse fonti di produzione energetica. Siamo fermamente convinti che, dato il contesto in costante movimento, bisognerebbe istituire una grande agenzia nazionale che gestisca la transizione energetica in questo Paese. Una scelta simile a quella compiuta da Franklin Delano Roosevelt, attraverso il “New Deal”. Il Presidente degli Stati Uniti nel 1933, tra i tanti interventi attuati i dal “nuovo corso” della sua presidenza, determinò il ‘Tennessee Valley Act’, un atto che prevedeva, da parte del governo statunitense, la costruzione di dighe sul Tennessee per la produzione di energia idroelettrica che avrebbe dovuto la creazione di aziende scomparse dopo la crisi economica del 1929. Anche il nostro Paese, che esce da una crisi profonda, dovrebbe ispirarsi ad un’idea alta di ripresa energetica. L’Italia dispone tuttora di un territorio ricco di gas naturale e questa risorsa va utilizzata rivolgendo investimenti non solo verso l’attività estrattiva, ma anche a favore di imprese ad alto valore tecnologico e di quelle ad alta sostenibilità ambientale. Non possiamo continuare a dipendere in modo quasi esclusivo dalle forniture di gas naturale provenienti dall’estero, ma dobbiamo utilizzare al meglio il gas nostrano. L’Italia, infatti, dipende in questo senso per quasi il 90% da forniture al di fuori dei suoi confini: soprattutto da Russia, Libia, Algeria e Norvegia. Basta il sentore di una crisi in queste aree internazionali a provocarci disagi dal punto di vista energetico.

Per non parlare di tutte le polemiche riguardanti la costruzione della sezione finale del Tap che aumentano le incertezze sulle iniziative di approvvigionamento di gas e minano la credibilità italiana nel quadro delle relazioni geopolitiche intraprese. E’ bene ricordare che per realizzare il corridoio meridionale del gas sono previsti 40 miliardi di dollari e coinvolte le nazioni di Azerbaijan, Georgia, Turchia, Grecia ed Albania. Insomma, l’Italia consuma energia e ne ha sempre più bisogno. Ecco, perché deve sfruttare al meglio quelle di cui dispone. L’idea alta di politica industriale potrebbe diventare un piano industriale valorizzando il capitale produttivo delle tante imprese partecipate che hanno le potenzialità di reggere la competizione industriale nel settore specifico. Il riferimento è ad aziende come le grandi municipalizzate, ma principalmente a Eni, Saipem, Versalis, Enel, Leonardo ed altre. Da qui occorre partire per organizzare il futuro e non trovarci un giorno in seconda fila tra le nazioni industrializzate. Il piano dovrebbe, poi, organizzare le imprese, costruendo una cabina di regia super partes al cui interno un ruolo di primo piano dovrebbe essere esercitato dalla Cassa Depositi e Prestiti. Ha ragione Gianni Bessi, autore di un importante saggio sul tema in questione, quando scrive che non abbiamo bisogno di una nuova IRI, ma di “uno strumento operativo a sostegno delle imprese che per know how sono in grado di essere competitive”.

La cabina di regia che auspichiamo deve essere utile a rafforzare la filiera del settore energetico in modo da garantire il massimo dell’efficienza sia dal punto di vista operativo che da quello geopolitico. Non c’è tempo da perdere: occorre realizzare fin da subito un progetto di transizione energetica che si poggi sui pilastri del gas naturale e delle energie rinnovabili. Secondo le maggiori istituzioni mondiali per tagliare l’anidride carbonica in atmosfera e contrastare così il cambiamento climatico è necessario puntare sul gas naturale. Anche secondo un recente rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia il gas rappresenta la fonte di transizione ideale per arrivare a un futuro senza carbone. Il tutto in attesa che le rinnovabili riescano a soddisfare un fabbisogno crescente di energia. il gas naturale offre molti vantaggi potenziali se riuscirà a sostituire i combustibili più inquinanti. Questo è ancora più vero alla luce della velocità con cui le rinnovabili si affermeranno. Mai come ora la Cassa Depositi e Prestiti può svolgere un ruolo di regia della politica industriale, a partire dalla gestione regolatoria del settore energetico e contemporaneamente può assicurare investimenti tali da garantire uno sviluppo sostenibile alla transizione del medesimo settore. A nostro giudizio questa è la Politica con la p maiuscola di cui abbisogna la realtà industriale qui da noi.

pegaso pirani sociale

Una politica per la transizione energetica grazie alla Cdp

Ci vuole un’idea alta di politica industriale per risollevare il Paese dalla poca crescita che lo caratterizza. Questa azione deve avere origine da scelte che partano prima di tutto dallo sviluppo energetico e dalla necessaria innovazione nel medesimo settore. Solo così può esserci quella sostenuta ripresa economica che tuttora manca. Puntare oggi sull’industria vuol dire affrontare quelle problematiche che comportano…

Lockheed operativa

F-35 e quell'effetto sui costi che può interessare l'Italia

La vita operativa dell'F-35 A potrebbe estendersi ben oltre le attuali previsioni. Gli effetti sui costi del programma per ogni cliente del velivolo sarebbero notevoli, un dato di cui dovranno tener conto anche le valutazioni che il dicastero Difesa italiano sta affrontando. A confermarlo sono gli ultimi test condotti presso il sito di BAE Systems a Brough, in Inghilterra, dal…

Fu grande bellezza? Il ministro Bonisoli e Galli della Loggia a confronto

In un momento in cui si parla molto di degrado socioculturale in un Paese, l’Italia, considerato per molti versi la patria dell’eccellenza intellettuale europea e la culla della cultura continentale e mediterranea, appare sicuramente di particolare utilità incontrarsi attorno a un tavolo e discutere delle ragioni di questo decadimento e delle possibili soluzioni per una rinascita Made in Italy. È…

Abbiamo vinto le Olimpiadi. Quelle del litigare tanto e non ottenere nulla

Se la specialità fosse il litigio, l'Italia vincerebbe a mani basse la medaglia d'oro. Ma il gioco, si fa per dire, è quello della candidatura per le Olimpiadi invernali del 2026 e la partita se non è già persa si avvia in quella direzione. "Il governo non ritiene che una candidatura fatta cosi come è stata formulata possa avere ulteriore…

Il nazionalismo italiano e francese nelle lettere tra d'Annuzio e Forges

La pubblicazione dell'archivio Forges Davanzati è stata inserita dallo studioso Filippo Sallusto in un'indagine sulle origini delle varie forme del nazionalismo italiano, curando come il rapporto tra letterato e ideologia si è realizzato nel panorama letterario italiano del primo Novecento. Essendo poi d'Annunzio il principale interlocutore di Forges, l'autore ha ritenuto opportuno esaminare i rapporti tra il vate e il…

papa

Ecco come Papa Francesco cambia le regole del Sinodo dei Vescovi

La struttura del Sinodo diventa flessibile per la composizione e i tempi di convocazione. Il documento finale che di volta in volta verrà prodotto, di cui il Papa dovrà decidere se verrà pubblicato oppure no ma in ogni caso a firma di tutti, può essere di tipo deliberativo, cioè direttamente impegnativo per tutta la Chiesa, e non solo consultivo. Infine…

Investire, tagliare, crescere. Tria detta la manovra (il mercato ringrazia)

A un mese o poco più dalla presentazione della manovra (c'è tempo fino al 20 ottobre), Giovanni Tria comincia già ad avercela chiara in testa. Tanto da spiegarla agli investitori domestici e internazionali riuniti questa mattina a Milano, per il Forum di Bloomberg. Il ministro è uscito tutto sommato vincitore dal vertice in notturna di Palazzo Chigi, inculcando in Matteo…

Trump declassifica materiale sensibile sul Russiagate, minando il lavoro di Mueller

Il presidente Donald Trump ha deciso di declassificare alcuni documenti che riguardano il cosiddetto Russiagate, l'inchiesta che il dipartimento di Giustizia ha affidato allo special counsel Robert Mueller, per far luce sull'interferenza russa durante le elezioni presidenziali di due anni fa, su eventuali collusioni tra Russia e team Trump e su potenziali ostacoli al procedere dell'indagine messi dalla presidenza. Lunedì…

fitch tria

Vi spiego perché Tria ha già vinto sulla manovra. Parla Leonardo Becchetti

Questione di linee. E di numeri i quali, come sempre, rappresentano la sostanza del discorso. Questa mattina (e non è la prima volta) il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha tracciato il solco dentro il quale dovrà muoversi il governo da qui al 20 ottobre, giorno della presentazione della manovra (qui l'articolo con tutti i dettagli). Niente azzardi, niente sogni, solo misure…

bannon

A Bannon non basta la Ue e punta a Francesco. Menozzi spiega l’azzardo

C’era un tempo in cui la Chiesa veniva accusata di ingerenza. Le reiterate dichiarazioni dell’ex special advisor del Presidente degli Stati Uniti, Steve Bannon, sulla Chiesa cattolica danno l’impressione che oggi le cose siano cambiate e che qualcuno voglia spingersi fino all’ingerenza negli affari interni della Chiesa. Bannon, che ha già chiarito come a sua avviso Papa Francesco non debba…

×

Iscriviti alla newsletter