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Se con Internet prima e con la diffusione degli smartphone dopo i nostri comportamenti si sono trasformati radicalmente, l’avvento della blockchain è la nuova rivoluzione che presto cambierà molti modelli di business, nelle varie e molteplici modalità di interazione e di intermediazione b2b e b2c.

Si stima che entro il 2025 il 10% del Pil globale sarà fondato su tecnologie blockchain e poiché il turismo è il settore più digitalizzato, è ragionevole ipotizzare che entro un decennio il valore in viaggi transati, attraverso database distribuiti, si aggirerà intorno al trilione, cioè un milione di miliardi di euro. Distinguendo l’infrastruttura dal tema delle cryptovalute, il modello di interazione diretta e disintermediata andrà a intaccare alcuni tra i 3 grandi intermediari che oggi si contendono il ruolo di one stop shop della travel industry, Online Travel Agency, Compagnie aeree e Catene alberghiere.

Come avvenuto in passato dove la mediazione di fatto si è solo spostata dal catalogo cartaceo al web facendo emergere nuovi player, anche grazie alla blockchain nasceranno nuovi operatori favorendo l’aggregazione di prodotto e la partecipazione diretta al mercato anche di piccoli player. Un pacchetto di viaggio è infatti la somma di più fornitori di vari settori: trasporti, ospitalità, ristorazione, attività culturali, intrattenimento etc. L’investimento sugli ecosistemi digitali del turismo sia pubblici che misti, come nel caso delle Dmo (Destination Management Organization) è sempre più ingente. Anche nel privato si assiste per esempio all’acquisto da parte di Tripadvisor della piattaforma islandese Bokun.io, stessa operazione fatta da Booking.com con FareHarbor.com di Denver, entrambi creatori di software basati sull’aggregazione di offerte per la prenotazione di attività ed esperienze turistiche.

Un territorio fino ad ora ancora poco esplorato che però vede gli attori imprenditoriali del mercato locale, in particolare in Italia, in grave ritardo digitale se non spesso ancora del tutto offline. L’opportunità di fruire di un’esperienza digitale di acquisto, su piattaforme che utilizzano la tecnologia blockchain, potrebbe costituire the “next big thing” del settore.

Il più grande tour operator tedesco TUI ha, ad esempio, trasposto su un database distribuito interno tutto il proprio repository d’offerta, utilizzandolo per spostare le disponibilità di letti tra diversi punti d’offerta. Il vantaggio della sicurezza del dato garantisce infatti che le informazioni non possano mai essere “offline” o cancellate accidentalmente, anche a causa di un attacco informatico, garantendo che le transazioni siano sempre rintracciabili.

In questo scenario stanno sorgendo numerose iniziative sostenute anche attraverso emissioni di Ico (Initial Coin Offering) che sono una sorta di Futures sull’acquisto di pernottamenti in camere di albergo, realizzando canali di distribuzione alternativi a basso costo rispetto alle attuali Ota.

Alcuni esempi sono Lockchain, da poco ribattezzata Locktrip, WindingTree o l’australiana WebJet anche la più ambiziosa Blockchain Hotels che si pone l’obiettivo ancora più ambizioso di sviluppare e costruire una nuova catena alberghiera. Nel caso delle residenze non alberghiere, la modalità di intermediazione diretta Peer To Peer sarà sicuramente dirompente. Il successo di Air Bnb per ammissione del suo fondatore Brian Chesky è molto dovuto a uno strumento che garantisce fiducia tra le parti in particolare nei pagamenti.

Un esempio di applicazione fondata su blockchain è il “decentralized home sharing network” di Bee Nest e Bee Token. Guardando ad altri servizi che più trasformeranno l’industria turistica il tema dell’identità è certamente rivoluzionario. Se si pensa che ancora oggi nonostante nel mondo ci siano 7 miliardi di smartphone, molti già dotati di strumenti di riconoscimento biometrico o di identità digitale, per riconoscere l’identità ancora viaggiamo con un libretto cartaceo dotato di un codice.

Esempi interessante sono Civic.com o ShoCard in collaborazione con Sita, (Société Internationale de Télécommunications Aéronautiques) l’operatore leader nel settore dell’information technology aeroportuale. Entrambi sono ambiziosi progetti che hanno lanciato una visionaria tecnologia di verifica dell’identità, attraverso blockchain, consentendo ai consumatori di autorizzare con un nuovo standard di Single Sign On, l’uso delle loro identità in tempo reale per qualsiasi funzione, per esempio un checkin in aeroporto o in albergo o la gestione di un ticket di accesso a un Museo o a qualsiasi attrazione.

Anche in Italia è nata un’applicazione fondata su una tecnologia di certificazione TBoxChain, che si concentra sulla possibilità di esprimere recensioni in modo autenticato, al fine di contrastare il “mercato” delle false recensioni, sia che siano espressioni di gradimento che di critica, di alberghi e ristoranti.

In conclusione, la rivoluzione della blockchain, con le sue caratteristiche di disintermediazione, offre un’occasione irripetibile per chi svolge l’attività imprenditoriale turistica e può essere applicata a tutta una serie di servizi, dai programmi di loyalty, alla logistica e trasporto bagagli, garantendo un tracking in tempo reale.

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