Skip to main content

Matteo Salvini è evidentemente alla ricerca di pretesti. Sa benissimo che il decreto Dignità caro a Giggino Di Maio è incompatibile con il programma elettorale e con la visione politica del centrodestra e per uscire dall’impasse drammatizza il voto contrario sul presidente della Rai attribuendo a Forza Italia quel “tradimento” dell’alleanza che sulla politica economica, materia leggermente più importante del nome di chi dovrà occupare il vertice della televisione di Stato, è invece imputabile a lui e al suo partito.

Il presidente della Rai è una figura di garanzia, infatti servono i 2/3 dei voti in commissione di Vigilanza per ratificarne la nomina. Servono, cioè, anche i voti di parte delle opposizioni. Per ottenerli Lega e Movimento 5 Stelle avevano due strade: potevano proporre un nome talmente autorevole da risultare inattaccabile o, ancor meglio, potevano concordare la nomina con Forza Italia, col Pd o con entrambi i partiti. Hanno invece scelto una terza via indicando in splendida solitudine un giornalista, Marcello Foa, non esattamente inattaccabile.

Forza Italia è stata messa di fronte al fatto compiuto al pari del Partito democratico. È stato un errore di metodo e un segno di arroganza. Metodo e arroganza sconvenienti con chiunque, ma soprattutto con un “alleato” storico. Gli alleati, ammesso che l’alleanza di centrodestra abbia ancora un valore per la Lega di Salvini, non si umiliano. Si consultano. Perciò, credo che semmai avesse un senso far discendere la rottura del centrodestra da una vicenda così insignificante per la gente comune come la nomina del presidente Rai, beh, la responsabilità di tale fantomatica rottura andrebbe attribuita a Matteo Salvini e non ad altri.

Se si spacca il centrodestra la responsabilità è di Salvini

Di Andrea Cangini

Matteo Salvini è evidentemente alla ricerca di pretesti. Sa benissimo che il decreto Dignità caro a Giggino Di Maio è incompatibile con il programma elettorale e con la visione politica del centrodestra e per uscire dall’impasse drammatizza il voto contrario sul presidente della Rai attribuendo a Forza Italia quel “tradimento” dell’alleanza che sulla politica economica, materia leggermente più importante del…

Caso Scieri, la svolta 19 anni dopo grazie alla commissione d'inchiesta

Ci sono voluti esattamente 19 anni per capire in modo probabilmente definitivo che cosa accadde nella caserma “Gamerra” di Pisa al parà di leva Emanuele Scieri, scomparso il 13 agosto 1999 e trovato morto il 16 agosto alla base di una torretta di addestramento; o, forse, per avere la conferma di quello che tutti pensarono in quei giorni: laureato in…

afghanistan

La necessità fa virtù. Talebani e forze governative afgane contro l’Isis

A minare la stabilità dell’Afghanistan non c’è solo l’eterna lotta tra i talebani e la coalizione internazionale a guida americana, che da 17 anni – tra continui stop and go e cambi di strategia - sta tentando di contrastare il tentativo del movimento islamista di rifondare l’Emirato islamico. Un nemico ancora più insidioso della pace nel paese più martoriato della…

Il blocco dell'Iva non è un dogma. Il realismo di Confindustria

La coperta è corta, cortissima e al Tesoro lo sanno. In una manovra finanziaria non si possono fare miracoli specialmente se non si ha la fatidica bacchetta magica in mano. E Giovanni Tria, responsabile dei conti italiani che questo pomeriggio incontrerà a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte di rientro dagli Usa e il ministro per gli Affari Ue, Paolo…

infocamere, mezzogiorno, industria, sud

Apocalisse nel Mezzogiorno? Perché non condivido l’analisi dello Svimez

Puntuale come accade ormai da alcuni anni a questa parte giunge in piena estate l’anticipazione del Rapporto Svimez sul Mezzogiorno che verrà presentato nella sua interezza soltanto in autunno. E anche questa volta l’associazione, presentando le risultanze delle sue analisi, se da un lato deve riconoscere i passi in avanti compiuti nelle regioni meridionali fra il 2015 e il 2017…

ilva, m5s

Vi spiego le ragioni dell’ottimismo su Ilva. (Soluzione a settembre?)

Fari puntati degli analisti sulla situazione del gruppo Ilva e attenzione dei parlamentari nell'audizione della Commissione Industria del Senato. Ieri i vertici del gruppo Aecelor Mittal hanno presentato i risultati della "semestrale", mentre i Commissari straordinari prorogati dal governo sono stati ascoltati a Palazzo Madama. LA CONFERENCE CALL DEL GRUPPO ARCELOR MITTAL Il gruppo ArcelorMittal "resta ottimista" sull'acquisizione di Ilva.…

budget

Stati Uniti, il Congresso approva il maxi bilancio da 717 miliardi per la difesa

Prima e più facilmente del previsto. Dopo la rapida approvazione alla Camera dei rappresentanti la scorsa settimana, ieri è arrivato anche il via libera del Senato per il budget della Difesa degli Stati Uniti per il 2019: ben 717 miliardi di dollari, ancora di più rispetto ai 700 dell'anno scorso e in linea con la richiesta presentata a febbraio dall'amministrazione…

Il successo di Conte a Washington smentisce il pregiudizio contro Trump

Al tempo delle elezioni americane del 2016, alcuni osservatori avevano capito che la vittoria di Donald Trump poteva rappresentare non una sciagura, ma un'occasione interessante per l'Italia. I problemi che hanno alimentato la rivolta degli elettori negli Stati Uniti sono infatti gli stessi che anche l'Italia, come del resto tutti i Paesi occidentali, devono affrontare: gli effetti negativi della globalizzazione…

Libro bianco, missioni, reclutamento. Le priorità della Difesa secondo il generale Graziano

Gli scenari mondiali cambiano, le Forze armate devono adeguarsi costantemente e questo comporta scelte organizzative, riduzione di sprechi, ma anche certezza di fondi. Convincere il Parlamento che si tratta di ragionare su prospettive di qualche decennio non è facile, soprattutto in questa fase politica, ma è su questo che ha puntato il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della…

Chi sono i QAnons, i complottisti che vedono Trump come un supereroe

Durante un discorso trumpiano di tre giorni fa, sono apparsi tra i fan in prima fila dei cartelloni con la scritta "QAnon", che è il nome di un gruppo complottista selvaggio, che sostiene una visione strampalata della realtà, la quale passa soprattutto dal ruolo quasi da supereroe affibbiato al presidente Donald Trump. L'evento, che si svolgeva a Tampa, in Florida, era uno…

×

Iscriviti alla newsletter