Skip to main content

La guerra in Afghanistan è a un bivio. Pur avendo lanciato l’estate scorsa una nuova strategia per invertire il corso di un conflitto che vede attualmente favorita l’ìnsorgenza talebana, gli Stati Uniti starebbero adeguando i loro piani alla realtà e cercando di propiziare una soluzione politica alla guerra che passi attraverso un dialogo con i talebani.

Secondo tre membri del governo sentiti anonimamente dal New York Times, l’esercito Usa avrebbe impartito alle truppe afghane l’ordine di disertare gli avamposti dell’Afghanistan rurale, concentrando il proprio impegno nella difesa dei principali centri urbani come Kabul, Kandahar, Mazar-i-Sharif e Jalalabad. L’abbandono dei presidi rurali significa, naturalmente, abbandonare queste aree ai talebani, che già controllano 59 dei 407 distretti del paese e pongono una seria minaccia a decine di altri.

La nuova strategia equivale al riconoscimento dell’inutilità della prosecuzione dei combattimenti in territori ormai indifendibili, della necessità di evitare perdite inutili e dell’inevitabilità di un’interlocuzione politica con una forza, i talebani, che si dimostra refrattaria a piegarsi e a rinunciare al progetto di riprendere possesso del paese.

Il Times osserva peraltro che la nuova strategia Usa ricorda da vicino analoghe mosse compiute in passato. Un documento dell’esercito del 2009 proclamava la necessità di spostare l’enfasi dall’“attaccare il nemico in aree remote” al “proteggere e sviluppare i maggiori centri urbani”. Dopo che gli Usa dichiararono la fine delle operazioni combat nel 2014, la maggior parte delle truppe americane fu ricollocata nelle città, lasciando gli afghani da soli a combattere contro i talebani nelle aree rurali. L’anno dopo, l’amministrazione Obama incoraggiò i comandanti afghani a rinunciare a difendere i checkpoint posti a notevole distanza dai centri urbani. Quando assunse l’incarico di comandante delle forze armate Usa in Afghanistan, nel 2016, il generale John Nicholson approvò in pieno la linea, nonostante fosse pienamente consapevole che quei checkpoint abbandonanti dagli alleati erano finiti rapidamente sotto il controllo dei talebani.

Si ravvisano dunque dei segnali di continuità nella politica americana in Afghanistan. Una continuità nel segno del realismo, quello che da tempo suggerisce ai leader statunitensi che questa guerra non si può vincere e che per uscire dal pantano afghano sia necessario negoziare con i talebani.

Suona più che come una coincidenza, in questo senso, il primo incontro ad alto livello tra un importante membro dell’amministrazione Trump – la responsabile del desk Asia Meridionale del Dipartimento di Stato, Alice Wells – e una delegazione dei talebani che sarebbe avvenuto in Qatar, dove il movimento islamista ha dal 2003 un proprio ufficio di rappresentanza.

“L’ambiente era positivo e la discussione è stata utile”, ha dichiarato all’Associated Press un esponente talebano che ha partecipato al meeting. Aga Jan Mohtism, ex ministro talebano che continua a coltivare contatti con il movimento, ha confermato l’incontro di Doha, sostenendo che i talebani “vogliono risolvere i loro problemi con gli americani per porre fine all’invasione”.

Washington, dal canto suo, non conferma né smentisce. Il Dipartimento di Stato tuttavia fa sapere che Wells questa settimana si trova proprio in Qatar, che vi ha incontrato la famiglia reale e che “gli Stati Uniti stanno esplorando tutte le strade per far avanzare un processo di pace in consultazione ravvicinata con il governo afghano”.

Che sia avvenuto o meno, l’incontro di Doha non risolve i due colossali problemi a monte di ogni negoziato: il rifiuto talebano di dialogare con Kabul e la pretesa del governo del presidente Ashraf Ghani che ogni negoziato di pace coinvolga esclusivamente gli afghani, con gli Stati Uniti tutt’al più nel ruolo di osservatori. Come ha ribadito ieri uno dei portavoce di Ghani, Shah Hussain Murtazawi, i colloqui di pace dovranno essere “gestiti dagli afghani e guidati dagli afghani”, e “qualsiasi assistenza che gli alleati potranno fornire” dovrà avere esclusivamente un “ruolo di supporto”.

Quello afghano rimane insomma un dilemma per gli americani. Che sanno di non poter prevalere con la forza con un nemico tenace e risoluto, ma anche di non poter abbandonare l’Afghanistan ad un destino infame senza pagare un prezzo politico e di reputazione enorme.

afghanistan

Così in Afghanistan si fa strada un nuovo tentativo di dialogo con i talebani

La guerra in Afghanistan è a un bivio. Pur avendo lanciato l’estate scorsa una nuova strategia per invertire il corso di un conflitto che vede attualmente favorita l’ìnsorgenza talebana, gli Stati Uniti starebbero adeguando i loro piani alla realtà e cercando di propiziare una soluzione politica alla guerra che passi attraverso un dialogo con i talebani. Secondo tre membri del…

risso

Tassa che ti passa. Nella guerra alle fake news l’Inghilterra vuol fare sul serio

Tempi duri per i social e non solo. Una nuova batosta per Facebook, Youtube e Twitter sembra arrivare dalla Gran Bretagna che attraverso una commissione parlamentare per digitale, cultura e media ha proposto di imporre una tassa alle società di internet per la lotta contro le fake news. Il provvedimento prevede anche di dotare le società dello status di imprese,…

congo

I giochi sporchi del despota Kabila in Congo

Lo aveva giurato nel 2016: elezioni. Lo aveva ripetuto nel 2017: elezioni. Niente di tutto questo. Solo tattica per tenere a freno - senza riuscirci - le opposizioni scese in piazza. Nel grande e dilaniato Paese che Joseph Conrad definì "cuore delle tenebre", il despota Joseph Kabila, 47 anni, da diciassette abbarbicato al potere, sta provando anche stavolta ad eludere…

prescrittiva 5G telemedicina medicina comunicazione cimo comunicazione

Innovazioni intelligenti nel settore sanitario. Cosa sta cambiando?

Di Daniela Scaramuccia

La Sanità 4.0 e in generale l’innovazione digitale in sanità vengono spesso citate come strumenti di efficacia ed efficienza, irrinunciabili per garantire la sostenibilità del Servizio sanitario. Secondo il Mgi Industry Digitization Index, la sanità però in questo si posiziona agli ultimi posti della classifica, insieme ai settori delle costruzioni, agricoltura e caccia. Contemporaneamente, negli ultimi anni il settore ha…

luna

La grande eclissi della luna rossa che ha incantato il mondo. Il video

[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=FcBxLw0t7mo[/embedyt] L'eclissi lunare totale più lunga del XXI secolo ha tinto di rosso il nostro satellite, in concomitanza con il maggiore avvicinamento alla Terra del pianeta Marte degli ultimi 15 anni, in un affascinante spettacolo celeste che ha affascinando milioni di persone in tutto il mondo. L'eclissi è stata visibile, parzialmente o totalmente, nell'emisfero orientale della Terra: è stata…

russia, hacker, navalny trump, putin

Putin: "Trump vuole altri incontri, l'ho invitato a Mosca". Il video

[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=BudOWok5mK8[/embedyt] Vladimir Putin si è detto "pronto ad andare a Washington" per incontrare Donald Trump e ha assicurato di aver invitato il presidente americano a Mosca, dopo un primo summit che ha provocato un'ondata di critiche negli Stati Uniti. "(Il presidente americano Donald Trump, ndr) desidera avere altri incontri in futuro, e io sono pronto, ma è essenziale che…

Dibba vuole tornare a Roma. Ma non al Comune (dove la Raggi rischia)

Come reagirà il M5S all’eventuale condanna in primo grado di Virginia Raggi con conseguenti dimissioni dall’incarico di sindaco di Roma? La domanda inizia a farsi strada nei colloqui riservati, anche perché l’ipotesi di esito nefasto (per il sindaco) non solo non può essere esclusa, ma, udienza dopo udienza, appare quantomeno possibile. Ecco allora spiegata la ragione di un certo attivismo…

rai

Perché il Pd tifa Salini e fa la guerra a Foa. Nel mezzo il dilemma di Forza Italia

Le nomine dei vertici Rai sono da sempre fonte di polemica. È il banco di prova tipico che misura capacità e ambizioni delle nuove maggioranze. Il battesimo per la coalizione gialloverde è stato alquanto tormentato. Le indicazioni sono arrivate tardi e dopo un negoziato “vivace” fra Lega e Movimento 5 Stelle. L’esito è ormai noto. Luigi Di Maio è riuscito…

trump

Conte alla Casa Bianca. Il senso della visita spiegato dall’ambasciatore Massolo

"Great!", fantastico, a margine del G7 canadese del giugno scorso il Presidente Usa Donald Trump accoglieva così il neo-insediato presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, riservandogli uno degli epiteti simbolo della retorica trumpiana. Sarà il comune stigma del populismo che sono condannati a portare, o la condizione, anch’essa comune, di neofiti della politica, fatto sta che i due presidenti, sin…

Politica, Risso rivoluzione

L'immaturità politica italiana alla ricerca del nemico assoluto

Ci sono due modi di criticare il governo in carica, il primo è quello di chi segue le sue azioni, giudica i suoi provvedimenti, tallona i vari leader e ne mette in luce le ambiguità e le contraddizioni della retorica e della visione del mondo. Accanto a questo modo, che potremmo definite laico e pragmatico, ce ne è poi un…

×

Iscriviti alla newsletter