Skip to main content

Il vizio di non calcolare con lucidità le conseguenze delle proprie azioni. Donald Trump ce l’ha. Almeno in politica economica. Il siluro dei dazi su acciaio (25%) e alluminio (10%) importati che ha affondato le Borse di mezzo mondo lo dimostra. Il presidente ha agito d’impulso o comunque, ammesso che ci abbia ragionato su, si è dato la classica zappa sui piedi. Parola di Salvatore Zecchini, economista in forza all’Ocse, professore di economia internazionale a Tor Vergata con un passato da capo del servizio studi in Bankitalia.

Zecchini che ne pensa della mossa di Trump sulle importazioni?

Direi che si è dato la zappa sui piedi. Una mossa azzardata, che non tiene conto degli equilibri mondiali, delle conquiste raggiunte nel libero mercato. Lui pensa di proteggere l’industria americana. Ma la verità è che questi dazi colpiranno proprio le imprese Usa, che pagheranno più cara la materia prima. E questo impatterà anche sulla competitività del sistema industriale statunitense.

Fa un pò strano parlare di protezionismo nel 2018…

Altrochè. E infatti Trump ha agito in barba alle regole del Wto (il trattato mondiale di libero scambio, ndr). Lui ha dato delle giustificazioni, dicendo che l’industria statunitense deve proteggersi dagli altri mercati che entrano facilmente in quello americano. Ma sono argomentazioni tenui. E quello di Trump è un brutto segnale. Pessimo. Anzi, peggio. Un passo indietro di decenni.

Si rischia la guerra commerciale?

Indubbiamente dobbiamo aspettarci delle rappresaglie da parte dei Paesi più esposti. Che a loro volta potrebbe decidere di applicare tariffe doganali alle merci americane. Penso al Canada, che è il primo fornitore di acciaio degli Usa e anche il primo al mondo. Ma, ironia della sorte, la mossa americana potrebbe anche essere opportunità.

Si spieghi…

Un Paese che esporta in un altro e che si ritrova improvvisamente il muro dei dazi potrebbe essere incentivato, a cercare altri accordi di libero scambio con altri Paesi. Penso allo stesso Canada e all’intesa siglata con l’Europa. Diciamo che la mossa di Trump potrebbe portare a nuovi accordi tra Paesi che esportano.

Però non mi ha detto se è giusto reagire oppure no…

Certo che lo è. Ma va fatto in modo salutare, intelligente. Non perseguire la pura e semplice rappresaglia. Se fossi a capo di uno dei Paesi cercherei prima di capire quanto quali economie i dazi vanno a colpire. Poi proverei a chiarire con gli americani. Lo ripeto, la guerra commerciale non conviene a nessuno. Anche se reputo la logica di Trump alla base dei dazi profondamente fallace. Trump imputa il disavanzo degli Stati Uniti al fatto che il mercato europeo entra con troppa facilità in quello americano che invece fatica a penetrare in quello europeo. Ma non è così.

L’Europa però ha già programmato una discussione, martedì, per valutare contromisure immediate. Che cosa si aspetta?

Mi aspetto una reazione ferma, nella sostanza e nella forma, vale a dire nelle espressioni verbali che verranno usate. Penso che l’Ue chiederà a Trump una sorta di esenzioni da tali forme di protezionismo. Ingiustificate. Molto ingiustificate.

 

 

 

 

industria golfo trump siria

Vi spiego perché con i dazi Trump si è dato la zappa sui piedi. L'analisi di Salvatore Zecchini

Il vizio di non calcolare con lucidità le conseguenze delle proprie azioni. Donald Trump ce l'ha. Almeno in politica economica. Il siluro dei dazi su acciaio (25%) e alluminio (10%) importati che ha affondato le Borse di mezzo mondo lo dimostra. Il presidente ha agito d'impulso o comunque, ammesso che ci abbia ragionato su, si è dato la classica zappa…

Stefanini, Russia, sanzioni putin

La vergogna del massacro senza fine in Siria. La responsabilità di Putin

È passata una settimana dall’approvazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che impone un cessate il fuoco di un mese in Siria e sono stati sette giorni di polemiche e recriminazioni sulla mancata attuazione di un provvedimento che è rimasto lettera morta. A Ghouta est, il sobborgo di Damasco controllato dai ribelli che dall’inizio del mese è sotto assedio…

corea del nord

La prossima geopolitica della Corea del Nord

La nuova strategia globale della Corea del Nord, nella fase immediatamente successiva alla fine delle XXIII Olimpiadi Invernali di PyeongChang, un sito posto nella Corea del Sud, è molto più innovativa di quanto non si possa immaginare. Solo i più ingenui analisti infatti, che sono quasi sempre degli occidentali, si sono meravigliati della “apertura” di Kim Jong-Un per i giochi…

Così Putin chiude il rubinetto del gas all’Ucraina ma senza successo. Il ruolo dell’Europa

La russa Gazprom — maxi azienda a partecipazione statale che si occupa principalmente di gas — negli ultimi giorni ha interrotto, senza preavviso, le forniture a Kiev, costringendo l’Ucraina a misure d’emergenza per non restare al freddo (tra l’altro, la chiusura delle scuole). Naftogaz, la società statale di gas e petrolio ucraina, aveva chiesto via Facebook ai cittadini ucraini: “Dobbiamo resistere solo per…

Cremlino, brexit

May, è tempo di pragmatismo. Ecco il discorso che tiene unito il governo

La giurisdizione della Corte europea sulla Gran Bretagna “deve finire” quando la Brexit sarà definitiva. E anche “la libertà di movimento delle persone” è destinata a terminare con il “recupero del controllo delle frontiere” da parte di Londra. Così Theresa May ha esordito, in una capitale stretta dal freddo, nel suo attesissimo discorso alla Mansion House nella City di Londra.…

Giovani

Come comprano (e cosa chiedono al mercato) i giovani del ‘99

Di Gianni Margutti

Sempre connessi, preparatissimi su tutto ciò che concerne la tecnologia ed estremamente informati su sfide, minacce e opportunità della Rete; sono i giovani nati dopo il 1995 e che formano quella che i sociologi chiamano la generazione Z. Spesso cresciuti nel periodo nero dell’economia mondiale, i gen-zeta intendono ritagliarsi uno spazio nel mondo facendo leva sul loro strettissimo rapporto con…

Così Maurizio Rossi racconta Gillo Dorfles

Di Maurizio Rossi

Testo tratto dal catalogo (Skira 2015) della grande mostra antologica a cura di Achille Bonito Oliva "Gillo Dorfles. Essere nel tempo" (MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma, 27 novembre 2015 - 13 marzo 2016), ideata e realizzata da Fulvio Caldarelli e Maurizio Rossi del Centro interdisciplinare di ricerca sul paesaggio contemporaneo come omaggio all’opera totale del padre storico della cultura…

Estetica ed etica della rivoluzione in Filippo Corridoni. Un saggio di Gennaro Malgieri

È un profilo intellettuale quello che propone Malgieri, indicando in Corridoni l’anticipatore di “nuove sintesi” politico-culturali di cui coglie sorprendenti analogie con il dibattito attuale. Qui di seguito anticipiamo il primo capitolo dedicato all’“etica e all’estetica della rivoluzione”. Filippo Corridoni è stato considerato in molti modi nel corso dei cento anni seguiti alla sua morte. Una vasta letteratura ce lo…

Basta un selfie per sbloccare il car sharing

Di Gloria Smith

Per sbloccare l'auto del car sharing basta scattarsi un selfie: la soluzione, sviluppata da Idemia e Omoove, si chiama EasyOpen e permette di aprire il veicolo a noleggio usando come chiave il riconoscimento facciale. L'utente deve solo registrarsi alla piattaforma di car sharing inserendo come elemento identificativo anche la propria foto: l'autenticazione per sbloccare l'auto è immediata nel momento in…

Un voto per unire l’Italia. Parla Giorgia Meloni

A prescindere dal responso delle urne il 4 marzo, Giorgia Meloni può già dirsi soddisfatta della campagna elettorale. Fratelli d'Italia, il partito che presiede e che ha fondato nel 2012 assieme ai colleghi e amici Guido Crosetto e Ignazio La Russa, ha rafforzato la sua base elettorale ed è riuscito a lasciare il segno nell'agenda del centrodestra. L'ultima foto del…

×

Iscriviti alla newsletter