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Evitiamo giri di parole, perché quando scattano le manette non si può scherzare, come ci ricorda stamattina con un tweet Ferruccio de Bortoli. Gli arresti disposti dall’autorità giudiziaria spagnola per l’ex Presidente catalano Puigdemont e altri dirigenti indipendentisti sono una vergogna, sono l’umiliazione di gran parte delle conquiste di libertà delle generazioni dei nostri nonni e genitori, sono la prova documentale di una Europa che non vuole fare i conti con le sue genti e i suoi popoli.

Qui non è in questione il merito della vicenda, cioè l’indipendenza della Catalogna e la sua compatibilità con l’ordinamento spagnolo. Quella è una vicenda che va affrontata nelle sedi politiche e giuridiche, avendo chiaro un concetto base della democrazia, cioè che la maggioranza decide ma nel rispetto delle leggi (che servono anche per tutelare le minoranze), fermo restando che anche le leggi possono cambiare (e così le Costituzioni, atti giuridici di primaria importanza che però sono a tutti gli effetti documenti politici).

Qui è in discussione un principio che l’Europa, non la Spagna soltanto, sta facendo a pezzi, cioè quello che la battaglia politica non violenta va sempre rispettata, mai privando della libertà chi la mette in atto. La Spagna ha tutto il diritto di opporsi al processo indipendentista, ma dovrebbe farlo accettando due principi essenziali: tenere in considerazione l’opinione dei cittadini e evitare forme di restrizione della libertà per chi dissente da Madrid in forma pacifica.
Invece il governo Rajoy ragiona in modo scandalosamente opposto, perché dice, in buona sostanza, che l’indipendenza non si può fare perché non prevista dalla Costituzione e quindi chi la propone va arrestato.

Ebbene questa tesi avrà anche un fondamento giuridico, ma assume vesti illiberali e autoritarie che non dovrebbero trovare mai esecuzione, almeno in questa parte del mondo. A ciò si aggiunge l’odioso comportamento dell’Europa, in particolare negli ultimi giorni. Non solo infatti ben poche voci hanno criticato questi eccessivi provvedimenti di arresto, ma ora giungiamo (per mano tedesca) all’esecuzione all’estero dei fermi di polizia.

Allora il nostro compito è uno ed uno solo: dire ad alta voce che tutto questo è semplicemente disgustoso e offende tutte le coscienze libere che sono ancora in circolazione.

Che poi la Catalogna voglia essere indipendente non è di alcun rilievo, anzi sul quel tema Madrid ha ragioni da vendere.

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