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“L’Unione Europea non deve fustigare l’Italia, ma aiutarla”. Sulle colonne di Les Echos, George Soros, il magnate ungherese naturalizzato statunitense, vittima prediletta di ogni retorica sovranista, fa un appello accorato ai leader europei perché non lascino solo il Bel Paese. “Il risultato delle prossime elezioni italiane – avverte Soros – dipenderà in larga parte dal modo in cui l’Ue avrà reagito alla bufera che ha colpito l’Italia”.

Secondo il filantropo infatti, a causa delle contraddizioni interne alla maggioranza di governo, “è del tutto possibile ritrovarsi di fronte a nuove elezioni entro l’anno o, più probabilmente, all’inizio dell’anno prossimo”.  L’Europa, ricorda Soros, troppo spesso ha usato i momenti di difficoltà attraversati dall’Italia per “impartirle delle lezioni”. Il riferimento, neanche troppo velato, è alle parole avventate, quando non addirittura irricevibili, pronunciate da vari esponenti della Commissione Ue durante il lungo e travagliato processo post-elettorale. Su tutte quelle del commissario Ue al bilancio, Gunther Oettinger. Il quale, inesattezze di traduzione a parte, aveva fatto intendere che le brusche reazioni dei mercati dopo il successo dei populisti avrebbero fatto giungere gli italiani a più miti consigli in cabina elettorale.

Se questa sarà la linea, avverte Soros, “L’Ue si scaverà da sola la fossa, provocando una reazione negativa dell’elettorato italiano, che voterà di nuovo in massa Lega e 5Stelle”.

Piuttosto, dalle elezioni italiane, “L’Ue dovrebbe trarre degli insegnamenti”. Le rivendicazioni degli italiani, ammette il tycoon, “sono legittime”. Sia per quanto riguarda la gestione della zona euro, sia rispetto alle politiche migratorie europee, vedi regolamento di Dublino, che “hanno imposto all’Italia un fardello ingiusto”. In effetti, almeno su questo versante, sembra che qualcosa si stia muovendo anche dalle parti di Berlino, se domenica scorsa in un’intervista concessa alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha finalmente riconosciuto le mancanze europee rispetto alla gestione del fenomeno migratorio. “Parte dell’insicurezza in Italia ha la sua origine nel fatto che gli italiani, dopo il crollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli con il compito di accogliere i tanti migranti in arrivo dall’Africa”, ha ammesso la Cancelliera, spiegando inoltre che proprio la sicurezza delle frontiere esterne e una politica di asilo comune sono “la vera questione esistenziale dell’Ue”.

Sono queste le riflessioni alla base della proposta fatta da Soros al Consiglio Affari esteri dell’Ue (che riunisce tutti i ministri degli esteri dei Paesi Ue). Proposta che suggerisce che l’Ue debba “modificare il regolamento attuale e pagare la parte maggiore delle spese per l’integrazione e il sostegno dei migranti bloccati in Italia”. Dato che la riforma del trattato di Dublino sarà inevitabilmente un processo di lungo periodo, l’industriale ungherese è convinto che l’Ue debba “indennizzare l’Italia prima ancora che il processo di riforma sia portato a termine”, e chiede a Merkel e Macron di “convincere le forze dissidenti in seno all’Ue”.

Nel lungo periodo invece, spiega Soros, la soluzione è un Piano Marshall per l’Africa da 30 miliardi annui. Piano che, sebbene vada “molto al di là di quanto gli Stati membri siano disposti a pagare”, potrebbe essere finanziato utilizzando “la capacità di prestito dell’Ue, oggi in larga parte inutilizzata”.

Insomma, non ci sono soluzioni facili ai problemi che attanagliano l’Europa. Tuttavia, affrontarli è di vitale importanza per combattere le forze che spingono per una dissoluzione dell’Unione. Perché, Soros ne è convinto, “coloro che tentano di distruggere l’Ue non sanno cosa perderebbero se ci riuscissero”.

 

 

 

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