Skip to main content

L’autorità elettorale russa ha detto no alla candidatura del blogger dissidente Alexei Navalny. Il presidente Vladimir Putin aveva accusato l’attivista di essere un “burattino di forze destabilizzatrici” e ora la Commissione elettorale ha votato all’unanimità contro la sua candidatura. L’argomento: le condanne giudiziarie che pendono su Navalny. Tra queste, la più pesante è appropriazione indebita. Lui ha sostenuto che le condanne hanno una motivazione politica (qui l’articolo di Formiche.net).

“PLURALISMO POLITICO IN RUSSIA”

Per la Commissione europea, la decisione di vietare la candidatura di Navalny, principale leader dell’opposizione del Cremlino, getta “seri dubbi sul pluralismo politico in Russia”. In un comunicato del Servizio europeo per l’azione esterna, il portavoce Maja Kocijancic ha ricordato che la Corte europea dei diritti umani (Cedh) aveva stabilito che il diritto a un processo equo era stato negato nel 2013 a Navalny, alla fine condannato lo scorso febbraio per distrazione di fondi. “Ci aspettiamo dalle autorità russe che garantiscano che ci siano opportunità eque – ha aggiunto la portavoce -, compreso durante le elezioni presidenziali che si svolgeranno il 18 marzo”.

NAVALNY: BOICOTTARE LE ELEZIONI DEL 18 MARZO

Navalny ha lanciato l’appello di boicottare le elezioni presidenziali del 18 marzo in Russia. “Stiamo proclamando uno sciopero degli elettori. Chiederemo a tutti di boicottare queste elezioni. Non ne riconosceremo i risultati”, ha detto il giovane oppositore russo. Tuttavia, il Cremlino ha difeso la legittimità del processo elettorale del 2018. Il portavoce del governo russo, Dmitri Peskov, ha detto che “la mancata partecipazione di una delle persone che voleva essere candidata a causa della legge non può in alcun modo influenzare la legittimità delle elezioni”.

DATE E REGOLE DEL PROCESSO ELETTORALE

Così, nonostante il divieto di candidatura per Navalny, tutto procede per l’elezione del nuovo presidente russo. Putin spera di vincere il quarto mandato e dai sondaggi sembra che potrebbe farcela. La data prevista per le elezioni è il 18 marzo. Se nessuno dei candidati raggiunge la maggioranza assoluta, il ballottaggio si terrà l’8 aprile. Fino a cinque anni fa, le elezioni in Russia si tenevano ogni quattro anni. Ora il mandato è stato allungato a sei anni. Per potere presentare un candidato alla presidenza, i partiti devono raccogliere 105mila firme. Per i candidati indipendenti invece le firme richieste salgono a 315mila. Le forze politiche presenti alla Duma sono esenti da questo requisito.

PUTIN, UN CANDIDATO INDIPENDENTE E POPOLARE

Vladimir Putin ha confermato che sarà candidato alle presidenziali del 2018, ma senza partito. Il presidente conta sul sostegno di 600 politici, attivisti e personaggi noti in Russia, e ha detto che preferisce correre per il Cremlino con l’appoggio popolare. “Mi presenterò come candidato indipendente – ha detto la scorsa settimana in conferenza stampa – ma confido nel sostegno delle forze politiche, partiti e organizzazioni sociali che condividono la mia visione sullo sviluppo del Paese”.

UNA DONNA AL CREMLINO? 

A febbraio del 2017, il Cremlino aveva detto che molto probabilmente sarebbe stata una donna la principale concorrente di Putin alla presidenza. I media russi parlavano della vicepresidente della Duma, Olga Epifanova, l’ex attrice e ora deputata, Elena Drapenko, ma anche dell’ex procuratore Natalia Poklonskaya.

Ha avuto molto risalto mediatico a livello internazionale la candidatura della presentatrice Ksenia Sobchak, forse per l’immagine di volto fresco nella politica russa (qui l’articolo di Formiche.net). Figlia dell’ex sindaco di San Pietroburgo Anatoli Sobchak, con cui Putin iniziò la sua carriera politica, Sobchak ha studiato danza al Teatro Mariinsky e la scuola d’arte del Museo Hermitage. Ha frequentato all’Università di San Pietroburgo e all’Istituto Statale di Rapporti Internazionali a Mosca. Conosciuta come la “Paris Hilton russa”, Sobchak è bionda, ha gli occhi chiari ed è molto bella. È la prima it-girl russa e la rivista Tatler la considera la donna single più desiderata in Russia. “Voglio essere la candidata di quelli che vorrebbero votare contro tutti”, ha detto la star di tv in un video postato su Youtube. Fino ad oggi solo due donne sono riuscite a candidarsi alla presidenza russa: la presidente della Commissione elettorale, Ella Pamfílova, nel 2000 e la liberale Irina Jakamada nel 2004.

PAVEL GRUDININ: L’AGRONOMO COMUNISTA 

I russi potrebbero anche scegliere il candidato del Partito Comunista russo, Pavel Grudinin (nella foto). Nato a Mosca nel 1960, Grudinin è laureato in Ingegneria Meccanica. Ha lavorato per molti anni nella Lenin State Farm, un’importante azienda agricola russa. Negli anni 2000 ha iniziato a coltivare una formazione universitaria nella pubblica amministrazione e in giurisprudenza. La sua candidatura presidenziale è stata posticipata più volte per decisione di Gennadij Zjuganov, leader del Partito Comunista. Ora però Ziugánov sostiene che è arrivato il momento: “Grudinin è una persona che sa lavorare, ascoltare le persone e compiere le promesse”.

All’emittente Rossiya 24, Grudinin ha detto che il suo obiettivo durante questa campagna elettorale sarà “giustificare la fiducia” che è stata posta in lui e fare tutto per vincere.

VLADIMIR ZHIRINOVSKY: L’ULTRANAZIONALISTA 

Il Partito Liberale russo invece scommetterà su Vladimir Zhirinovsky. Nato ad Alma Ata, Kazakistan, nel 1946, Zhirinovsky è ultranazionalista. Laureato in Diritto all’Università Lomonosov di Mosca, ha studiato anche Storia nell’Istituto Asia-Africa ed è specializzato nelle repubbliche asiatiche e caucasiche dell’Unione sovietica. Parla inglese, francese, tedesco, turco e russo ed è stato candidato alle elezioni presidenziali del 1991. Tra le sue promesse elettorali c’era la campagna “vodka gratis per tutti” e “lingerie più bella per tutte le donne russe”. Ha anche il programma “fare tornare grande la Russia” (come Donald Trump gli Stati Uniti), vuole instaurare un regime di sicurezza militare, fucilando i leader delle mafie e i separatisti, e processando i politici corrotti. Nelle elezioni legislative il suo partito ha ottenuto il 13,5%, quasi lo stesso risultato del Partito Comunista. Zhirinovsky non ha dubbi: scatenerebbe una guerra contro l’Occidente pur di difendere i russi.

SERGEY MIRONOV: IL SOCIALISTA PATRIOTTICO 

I socialdemocratici del partito Russia Giusta hanno scelto Sergey Mironov. Nato a Puskin nel 1953, è stato membro dell’Armata rossa. È laureto in Mineralogia e Geofisica. La sua carriera politica è iniziata nel 1994 come deputato per San Pietroburgo. Dal 2006 è leader del partito Russia Giusta di formazione nazional-patriottico. Tra le proposte di orientamento socialista c’è una trasformazione del sistema economico per un maggior intervento dello Stato.

ALTRI POSSIBILI CANDIDATI E GLI ULTIMI SONDAGGI

Sono ancora nella corsa per la raccolta delle firme il candidato dei Verdi, Anatoly Batashevper; il candidato di Comunisti di Russia, Maxim Suraikin e il candidato di centrosinistra Grigory Yavlinskyper Yabloko. Si spera anche nella candidatura dell’imprenditore e leader del Partito Monarchico, Anton Bakov e l’attore Ivan Okhlobystin.

Gli ultimi sondaggi assegnano una larga vittoria al presidente Putin già al primo turno con il 66% dei voti, seguito da Grudinin (Partito Comunista) con il 20% e Zhirinovsky con l’8%. Con il nuovo anno, dunque, la campagna elettorale potrà ufficialmente cominciare.

Non solo Putin. Tutti i (possibili) candidati alle elezioni in Russia

L’autorità elettorale russa ha detto no alla candidatura del blogger dissidente Alexei Navalny. Il presidente Vladimir Putin aveva accusato l’attivista di essere un “burattino di forze destabilizzatrici” e ora la Commissione elettorale ha votato all'unanimità contro la sua candidatura. L’argomento: le condanne giudiziarie che pendono su Navalny. Tra queste, la più pesante è appropriazione indebita. Lui ha sostenuto che le…

turchia, erdogan, gas

Se la Turchia, paese Nato, compra sistemi di difesa da Mosca

La notizia difficilmente può restare relegata nelle brevi dei giornali che trattano di vendita/acquisto armamenti. La Turchia ha acquistato quattro sistemi russi di difesa aerea S-400 del valore di 2,5 miliardi di dollari con il 55% della somma sotto contratto coperta dai prestiti russi. L'accordo, riferito dall'ad della Corporation russa Rostec, Sergey Chemezov, in un'intervista rilasciata al quotidiano Kommersant, si…

profumo

Leonardo va all'estero. Ecco la strategia commerciale di Alessandro Profumo

Trenta nuovi uffici marketing in tutto il mondo nei prossimi tre/cinque anni e sei hub logistici per il supporto al cliente. Sono questi i numeri della nuova strategia commerciale di Leonardo che, conclusa la fase della riorganizzazione interna, ha ormai riorientato il proprio focus sullo sviluppo nei mercati internazionali, sebbene per tutti i dettagli occorrerà attendere il nuovo piano industriale. Come…

bourget

Cosa ci sarà nel Piano industriale 2018 di Leonardo

Bisognerà attendere il 30 gennaio per sapere cosa ci sarà nel Piano Industriale di Leonardo, che in quella data sarà approvato dal Consiglio di Amministrazione per rilanciare la società e superare le criticità (come quelle relative al settore elicotteristico) che hanno inciso, specie nel 2017, sulle performance finanziarie di piazza Montegrappa. Tuttavia, alcuni elementi sono già emersi, come l’intenzione espressa…

befana, Natale

I costi ed i benefici dei regali per Natale e per la Befana

Quali saranno le spese di Natale ed Epifania 2017 in Italia e in Europa? Gli italiani sono terzi tra i top spender europei. Lo conferma la ricerca Deloitte Xstmas Spending giunta alla sua ventesima edizione. Anche quest’anno Deloitte ha effettuato un sondaggio tra oltre 8.000 consumatori di dieci Paesi – compresa l’Italia – per stimarne le spese natalizie. Preceduti solo…

europa

L'Europa secondo Hans-Gert Pöttering

Di Hans-Gert Pöttering

Di seguito un estratto del volumetto "Coraggio per la realizzazione: impulsi per un'Unione europea forte e in grado di costruire il proprio futuro" realizzato in collaborazione con la Fondazione Konrad Adenauer Per una politica di sicurezza e di difesa più efficace Un ambito in cui i cittadini si aspettano un’Unione europea più forte, più efficace e più presente è quello…

Quanto costa il dolore muscolo-scheletrico all'Italia. Intervista a Claudio Jommi

"In Italia sei lavoratori su dieci devono affrontare regolarmente il dolore muscolo-scheletrico. Negli ultimi 12 mesi, i lavoratori italiani hanno preso in media 3,3 giorni di malattia a causa del dolore muscolo-scheletrico, con un impatto economico stimato pari a 7,9 miliardi di euro". Questo è quanto riportato dal Global Pain Index 2017, che fa luce sui costi non solo umani,…

libia

Perché l'attentato all'oleodotto in Libia preoccupa. Un messaggio ad Haftar?

La notizia non è di quelle che lasciano indifferenti. L'attentato all'oleodotto che trasporta il greggio al terminal di Es Sider, nell'est della Libia non ha determinato solo che il prezzo del petrolio sia schizzato in alto (il barile di Brent guadagna il 2,33% sul mercato di Londra e si porta a 66.77 dollari, mentre a New York il Wti rialza…

I big data, la sicurezza e la privacy. La sfida europea del Gdpr

Di Giovanni Buttarelli

Lo scorso anno l’Europa ha concluso un percorso normativo durato quasi un quinquennio, il più lungo della storia legislativa delle comunità europee e dell’Unione europea. Questa lunga gestazione è stata frutto della più intensa e vivace attività di lobbying che si sia mai stata registrata a Bruxelles e a Strasburgo. Quando vent’anni fa l’Europa operò una prima armonizzazione della normativa…

La Russia ipoteca la Siria e l'Iran avanza verso l'esercito israeliano

Il Natale non ferma le manovre di Russia e Iran in Siria a fianco del regime di Bashar Al Assad. Mosca ha annunciato di voler stabilire una presenza militare permanente presso le basi navali e aeree della Siria. La struttura navale di Tartus, unica base navale della Russia nel Mediterraneo, sarà ampliata e garantirà alle navi da guerra russe l'accesso…

×

Iscriviti alla newsletter