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Dalle vicende che coinvolgono Facebook all’allarme lanciato in merito a possibili profilazioni dei minori sul web, sino all’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate” di papa Francesco, mai come ora sta emergendo in tutta la sua cogenza la problematica della tutela dei dati personali e con essa della reputazione digitale di ciascuno di noi. In questo senso c’è una scadenza importante come quella del 25 maggio, giorno dal quale sarà operativo nei Paesi membri il nuovo Regolamento UE numero 679 del 2016 del Parlamento europeo sulla protezione dei dati (anche noto con l’acronimo di Gdpr, General Data Protection Regulation).

Il Consiglio dei ministri ha dato notizia di aver approvato recentemente in sede preliminare un decreto legislativo recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale al nuovo Regolamento Europeo. Purtroppo, tale decreto non risulta ad ora tra i provvedimenti urgenti di cui si occuperà la Commissione Speciale appena istituita. Visti i tempi risicati, è importante che il Governo presenti anche questo schema di decreto legislativo al più presto alle Camere, in modo che possa essere esaminato dalle Commissioni speciali perché ci sono molti punti nuovi e delicati che vanno assolutamente affrontati e discussi con tempi e modalità adeguati. Un paio di esempi: nella bozza di decreto circolante in via ufficiosa, la nuova normativa di attuazione eliminerebbe il sistema di tutela penale dei trattamenti illeciti e dei reati relativi all’utilizzo dei dati personali, sostituendolo con sanzioni amministrative, pur importanti.

Per i nostri giovani sarà poi fondamentale la scelta che deve essere fatta in relazione alla tutela dei minori sul web: il Regolamento europeo fissa l’età dei 16 per prestare validamente il consenso al trattamento dei dati nei servizi digitali, con la possibilità per gli Stati membri di stabilire per legge un’età inferiore a tali fini purché non inferiore ai 13 anni. Nodi sensibilissimi quindi. Come Forza Italia faremo la nostra parte, lavoreremo e vigileremo perché siano trovate le formule migliori per la miglior tutela dei dati personali di tutti i cittadini e, in particolare, dei minori che sono la parte della nostra società più esposta in questo mondo digitale. In questo senso l’auspicio è che si possa creare, seppure velocemente, una tavola rotonda in merito con la quale coinvolgere i player a vario titolo interessati dal provvedimento: esperti, associazioni e principali istituzioni, con cui ho sempre collaborato proficuamente come presidente del Corecom Lombardia. Si parla molto del coinvolgimento dei cittadini e della società civile, talvolta a sproposito: è arrivato il momento di mettere concretamente in pratica questo intendimento.

camaldoli

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Di Federica Zanella

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