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È ormai partito il conto alla rovescia per Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco in cerca di una nuova sede dopo la Brexit. Milano, data come la “grande favorita” trattiene il respiro: in ballo ci sono diversi milioni di euro e la possibilità di diventare ancora più importante a livello comunitario. Ma le rivali restano agguerrite e ciò che più preoccupa è che la decisione, lunedì 20 novembre, avverrà su basi politiche e non qualitative. Per questo una inedita alleanza di imprenditori e politici capitanata dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala (in foto), ha iniziato un vero e proprio Grand Tour europeo. In queste ore la delegazione è in visita a Cipro, dopo essere stata a Riga, Tallin, Vilnius, Lisbona e Varsavia.

GOZI: “CI ASPETTA UNA BATTAGLIA DURISSIMA”

Non è sembrato ottimista il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei, Sandro Gozi, il quale, ai microfoni de Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, ha dichiarato: “Di alleati ne abbiamo tanti ma non dico assolutamente nulla su questo. È una gara durissima in cui siamo competitivi”. Anche dal Ministero della Salute non trapelano informazioni. Il ministro Beatrice Lorenzin si è limitata a dire: “Siamo pienamente in partita” aggiungendo che i suoi contatti europei sentiti finora hanno garantito alla candidatura di Milano per Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, “ulteriori voti”.

INTANTO L’ITALIA INTASCA L’ENDORSEMENT TEDESCO

Sarà una battaglia all’ultimo voto, per questo hanno rasserenato gli animi le parole del ministro degli Esteri di Berlino, Sigmar Gabriel, che ha affermato di essere intenzionato a puntare su Milano, aggiungendo però che al primo turno la sua scelta ricadrà sulla candidata di bandiera, Bonn. Difficile, del resto, che la vincitrice possa essere proclamata al primo turno. Con ogni probabilità il primo giro di votazioni sarà strategico, sulla falsariga di quanto avviene dalle nostre parti con l’elezione del Presidente della Repubblica.

PINOTTI: “I NOSTRI MILITARI NON SONO MERCE DI SCAMBIO”

Sulla partita per Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, è intervenuta anche il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti per smentire alcune indiscrezioni di stampa secondo le quali Roma avrebbe offerto ai Paesi baltici un rafforzamento della presenza militare nelle ex repubbliche sovietiche in cambio del loro sostegno alla candidatura di Milano. “I nostri militari non sono merce di scambio” ha seccamente dichiarato ai cronisti.

MATTARELLA: “CONFIDIAMO CHE MILANO POSSA CONTARE DI PIU’ IN EUROPA”

In settimana è entrato nell’agone anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Milano per l’inaugurazione del nuovo Campus di Humanitas University. Il Capo di Stato, proprio dalla città che l’Italia ha candidato per ospitare l’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, ha dichiarato: “Confidiamo e speriamo che il successo sia pieno” aggiungendo di avere apprezzato “l’impegno costante di Governo, Regione e Comune per raggiungere un obiettivo che consentirebbe a questa città un ulteriore passo avanti nel protagonismo in Europa”.

COME AVVIENE LA VOTAZIONE

La votazione per decidere la nuova sede di Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco avverrà in seno al Consiglio Affari generali (composto da tutti i ministri degli Affari europei dei Paesi membri). Al primo turno, ciascun rappresentante avrà facoltà di indicare, in ordine decrescente, fino a tre candidate. In caso di stallo si prevede una seconda votazione dal quorum più basso (ogni ministro potrà esprimere solo una preferita) cui accederanno le tre candidate con il maggior numero di voti.

L’INTRECCIO CON L’EBA

Il 20 novembre i Ventisette non si spartiranno solo l’ Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, ma anche l’altra autorità rimasta orfana di Londra: l’Eba, l’Agenzia Bancaria Europea. L’Italia in questa seconda partita non ha candidate, ma Bruxelles, Parigi, Dublino, Lussemburgo, Francoforte, Praga, Vienna e Varsavia sì. La doppia candidatura potrebbe escludere automaticamente alcuni Paesi dalla prima competizione, proprio per evitare concentrazioni amministrative che la Commissione non vede di buon occhio. Si intuisce quindi il peso politico di ogni singolo voto e quanto sia importante stringere alleanze prima di entrare in aula con accordi “do ut des”. Ecco perché l’Italia ha accolto con piacere la dichiarazione tedesca: la Germania punta soprattutto ad avere l’Eba a Francoforte. Se l’Italia riuscisse a garantirle in quella partita il proprio appoggio e quello dei Paesi mediterranei che storicamente le si accodano, Berlino potrebbe convincere le nazioni del Nord a votare per Milano smontando temute convergenze su Copenhagen o Bratislava. Altra merce di scambio sarà la presidenza dell’Eurogruppo che, secondo fonti vicine alle istituzioni europee, sarebbe particolarmente ambita dalla Slovacchia.

MILANO LA FAVORITA PER I BOOKMAKERS

Dato che c’è di mezzo Londra, non potevano mancare le scommesse. Secondo il bookmaker britannico Ladbrokers, Milano viene data per favorita con la quota di 2/1 contro il 5/1 di Bratislava, che insegue tanto nelle quotazioni quanto sul piano politico. Seguono Lille (6/1), Amsterdam, Copenhagen e Vienna (10/1), Barcellona, Dublino, Helsinki, Porto e Stoccolma (16/1), Bonn, Varsavia e Zagabria (20/1), Atene, Bruxelles, Bucarest e Sofia (25/1) mentre viene data per spacciata Malta, con una quotazione di 33 a 1. Sul piano squisitamente politico, invece, la partita sembra giocarsi tra 18: tutti considerano infatti ormai fuori dalla competizione Barcellona a causa dell’instabilità istituzionale dell’ultimo periodo. L’Ema non può certo trasferirsi in una città che potrebbe rischiare di uscire nuovamente dall’Unione europea.

LA SCACCHIERA E’ PRONTA. LE PEDINE SI MUOVONO

Tutto è insomma pronto. Lo scacchiere si prepara e la partita sarà, mai come in questo caso, all’ultima pedina. L’Ema, l’Agenzia europea del Farmaco, è un colosso che vanta un budget annuale di otre 300 milioni di euro e porta in dote una media di 500 meeting internazionali che ogni anno attirano nella città che ne ospita la sede più di 65 mila partecipanti.
Il Consiglio europeo si terrà nel pomeriggio di lunedì 20 novembre, le due votazioni sull’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco e sull’Eba, l’Agenzia Bancaria Europea avranno inizio solo in serata, tra le 19 e 30 e le 20.

Il risiko politico in Europa sul dossier Ema

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