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Lunedì 31 luglio, pare per richiesta del nuovo capo dello staff, il presidente Donald Trump ha estromesso dal ruolo di direttore delle Comunicazioni della Casa Bianca Anthony Scaramucci, assunto appena undici giorni prima. Ora la presidenza è di nuovo senza colui che dovrebbe veicolare il messaggio dell’amministrazione tra la gente – Scaramucci ha riempito temporaneamente un vuoto che durava già da un paio di mesi, dopo che Mike Dubke, assunto all’inizio dell’era Trump per il ruolo s’era dimesso per ragioni personali, e il fatto che in soli sei mesi la Casa Bianca Trump perda due capi delle comunicazioni non è un gran segno positivo.

Domenica 30 luglio è partito intanto il contrattacco trumpista ai media. Il presidente è in constante guerra con giornali, televisioni, siti di notizie, che non danno copertura accondiscendente alle sue azioni e così ha deciso di costruire un sistema di contro-informazione in più oltre alla narrativa classica spinta da tweet e portavoce. Il programma lo conduce Lara Yunaska, nuora del presidente perché moglie di Eric Trump, incinta al settimo mese. È diffuso direttamente dalla pagina Facebook personale di Trump. Nel primo video Lara Trump parla in primo piano, con dietro uno sfondo blu cartonato in cui campeggia lo stemma elettorale “Trump/Pence” e il sito personale del presidente – il richiamo alla campagna è molto forte. L’obiettivo è diffondere al pubblico le “real news“, ovviamente contro le “fake news” di cui il presidente incolpa i più importanti media del mondo di essere fecondi sul suo conto.

Lei dice cose tipo: “Scommetto che tu non hai saputo di tutti i risultati che il presidente ha avuto questa settimana perché ci sono tante novità false là fuori” e dunque, dice, se sei “stanco” di tutta quella robaccia ascolta me:  “Volevamo darti uno sguardo della sua settimana”. E via un elenco delle solite cose note – che sono le uniche su cui una presidenza che per il momento è ferma al palo può battere. Per esempio, Trump che dona il suo stipendio al dipartimento dell’Istruzione, “Job! Job! Job!”, la promessa di Foxconn di costruire la sua prima grande fabbrica americana a Wisconsin.

Sono argomenti di cui si parla su tutti i media comunque, anche su quelli che contemporaneamente – per dovere di informazione e libertà – danno rilievo ai vari sviluppi del Russiagate, per dirne uno di argomenti particolarmente odiosi per Trump. Ma perché ascoltare quello che dice Lara Trump piuttosto che leggersi un’inchiesta giornalistica del Washington Post? È l’importanza della comunicazione, quando è mirata: Scaramucci ha liberato il posto, Lara va in onda su Facebook, e non più solo per raccogliere donazioni per il Movimento. Si potrebbe dire che sarebbe il perfetto prototipo di capo della comunicazioni per la Casa Bianca Trump – dove Trump sta nel senso di “famiglia Trump”.

Lara Trump su Facebook guida le "real news" di Trump: le altre comunicazioni della Casa Bianca

Lunedì 31 luglio, pare per richiesta del nuovo capo dello staff, il presidente Donald Trump ha estromesso dal ruolo di direttore delle Comunicazioni della Casa Bianca Anthony Scaramucci, assunto appena undici giorni prima. Ora la presidenza è di nuovo senza colui che dovrebbe veicolare il messaggio dell'amministrazione tra la gente – Scaramucci ha riempito temporaneamente un vuoto che durava già da…

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