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Il PD accantoni la legge sullo Ius Soli e la rinvii alla prossima legislatura. Lo chiede il buon senso politico e lo chiede anche il rispetto della volontà degli italiani.

Cominciamo dal buon senso, che è tale anche se non applicato alla politica. Il PD regge le sorti dell’esecutivo da ormai quasi sei anni, cioè dalla formazione del governo Monti nell’autunno 2011. Ha gestito molto potere (negli anni 2013-2015 in assoluta solitudine), ha fatto molte cose buone (dai diritti civili all’economia) e alcune scellerate, a cominciare dalla demenziale gestione renziana del referendum costituzionale.

Oggi è elettoralmente affaticato, anche per il peso micidiale da sopportare sul fronte dell’immigrazione. E comunque dopo anni al governo è difficile essere tonici nella cabina elettorale, perché di questi tempi premia sempre stare all’opposizione (con l’eccezione della Merkel, ma quella storia fa caso a sé).

Inoltre il prossimo anno si voterà con legge proporzionale e Renzi parte da un stratosferico 40% alle Europee del 2014: il confronto con il risultato del 2018 rischia di essere impietoso. Sarebbe quindi saggio decidere un rinvio, come peraltro si evince dal “non detto” nelle scelte compiute di concerto tra il Capo dello Stato e il Primo Ministro, anche perché non è affatto detto che esista una maggioranza in Senato pronta a votare quella norma.

Poche sere fa mi è capitato di intervistare il ministro Marco Minniti alla festa del PD di Milano, proprio su questi temi. Il ministro è stato molto bravo, tenendo il punto su tutto. Ma il sentimento della platea era molto lontano da quello classico di una assemblea di sinistra, proprio perché i nervi sono assolutamente scoperti e lo sono più nelle periferie che in centro (segnalo che nel 2016 a Roma il candidato Giachetti ha vinto ai Parioli e perso quasi ovunque nel resto della città).

Poi c’è un tema di rispetto degli italiani, che già sopportano flussi migratori imponenti. Oggi in Italia vigono norme ispirate allo Ius Sanguinis, come peraltro accade in gran parte del mondo (anche in molti Paesi dell’Africa). E comunque se nasci in Italia al compimento della maggiore età puoi acquisire la cittadinanza. Insomma non siamo né cattivi né arretrati.

Lo “Ius Soli” è un principio sbagliato?

No, sarebbe ingiusto affermarlo. Ma non tutto si può fare insieme. Si trovi una soluzione decente alla gestione dei flussi e poi si faccia questa legge, anche se è di tutta evidenza che i due temi sono privi di collegamento. Ma ce l’hanno nella testa degli italiani che votano. E che nel 2013 diedero al PD di Bersani il 26 % dei voti.

Se Renzi vuole andare sotto quella cifra vada avanti con questa norma. E raggiungerà agevolmente il risultato.

Ius Soli

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