Skip to main content

Ora c’è l’ufficialità, il timbro dell’assemblea privata degli Industriali, in attesa di quella pubblica, a settembre. Emanuele Orsini è il nuovo presidente di Confindustria. Ad eleggere il successore di Carlo Bonomi alla guida di Viale dell’Astronomia, dopo la designazione del Consiglio generale, lo scorso 4 aprile, è stata l’assemblea dei delegati. Orsini ha incassato il 93% delle preferenze con 789 voti favorevoli, 4 contrari e 55 schede bianche. Presenti alla votazione 848 industriali su 865 aventi diritto di voto e resterà in carica per il quadriennio 2024-2028, trentaduesimo presidente dell’associazione.

Tra poco più di tre mesi, l’imprenditore del legno, affronterà la sua prima assemblea pubblica, facendo un suo personale bilancio della politica economica del governo di Giorgia Meloni. Qualche indicazione, però, è arrivata nel corso della conferenza stampa tenuta a valle dell’assemblea, nella Sala Pininfarina di Viale dell’Astronomia.

Primo pensiero, l’Europa, ormai prossima alle elezioni di giugno. Il numero uno degli Industriali non ha dubbi, le imprese dovranno essere messe al centro dell’agenda. “Tra i primi capitoli c’è l’Europa. Occorre una politica industriale europea con una cultura non antindustriale. Ci auguriamo che la prossima commissione europea metta al centro le imprese. Serve avere idee chiare, competitività e la crescita del Paese. I capitoli che ci preoccupano a livello europeo sono quello del packaging e lo stop al 2035 per auto benzina diesel, non siamo d’accordo dobbiamo salvaguardare il know how dei nostri Paesi”.

Orsini ha poi spostato le sue considerazioni sull’Italia. E qui il passaggio alla difficile situazione dei conti pubblici in seguito all’esplosione del superbonus, è stato quasi obbligato. La parola d’ordine è confronto. “Il superbonus 110% sono d’accordo che venga chiuso però non possiamo pensare da oggi a domani, almeno facciamo finire i lavori alle imprese. Però se alle imprese non le facciamo scontare il credito non è finita. Perché torna indietro il problema, quindi anche su questi temi noi vogliamo e dobbiamo sederci a un tavolo per costruire un percorso di via di uscita che sia insieme. Ma non in chiave conflittuale”.

Dal superbonus alla manovra il passo è stato breve. “Sappiamo tutti che la Legge di bilancio di quest’anno sarà una legge di bilancio complicata, però credo che mettendo gli attori più importanti del Paese attorno a un tavolo si possano costruire percorsi virtuosi e dare spinta all’economia. Cercheremo di presentare delle proposte a costo zero, o che siano considerate degli investimenti per il Paese”, ha chiarito Orsini. In tal senso, “al governo presenteremo proposte a costo zero o che siano considerati investimenti per il Paese”.

Altro dossier, il possibile disimpegno di Stellantis dall’Italia, dopo la decisione di produrre auto cinesi in Polonia, lasciando Mirafiori avvolta nell’incertezza. Qui le speranze di Confindustria sono tutte verso quel milione di veicoli da produrre in Italia. “Mi auguro che Stellantis mantenga la promessa fatta di un milione di auto prodotte in Italia, è necessario salvaguardare una filiera così importante per il nostro paese. Finanziare da parte del governo auto che vengono da fuori Unione europea credo non sia corretto”. Non poteva, infine, mancare l’energia. E anche qui le idee degli Industriali sono chiare: l’atomo è una opportunità. Serve un mix energetico, ma quello da coltivare di più è ovviamente il nucleare”.

Imprese, nucleare e superbonus. L'agenda della nuova Confindustria

Nel giorno in cui l’assemblea degli Industriali sancisce il passaggio di consegne al vertice di Viale dell’Astronomia, il neopresidente detta le priorità per le imprese. Per mettere in sicurezza i conti pubblici serve un confronto aperto tra mondo produttivo e politica, l’Europa di domani metta al centro del villaggio le aziende. E il nucleare è una grande opportunità

L’Australia apprezza il sostegno dell’Italia per la libertà dell’Indo Pacifico. Parla Turton

In una intervista a margine di un evento organizzato da Formiche con l’ambasciata d’Australia a Roma, la vice-marshal Turton (che cura i rapporti della Difesa australiana con Nato e Ue) spiega la percezione che i Paesi dell’Indo Pacifico hanno delle attività italiane nella regione

Sugli strumenti militari europei è ora di fare più e meglio. Scrive Nones

In un contesto globale sempre più insicuro, si conferma la validità del detto romano “si vis pacem, para bellum”. In questo contesto, l’Ue ha bisogno di una “rivoluzione culturale” che ponga l’attenzione sulla necessità di lavorare sul serio per migliorare le capacità europee di difesa e sicurezza. L’analisi di Michele Nones, vice presidente dell’Istituto affari internazionali

Biden e Trump alla prova dei dibattiti presidenziali. Novità e obiettivi

Entrambi puntano a degli obiettivi politici. Il presidente in carica spera che un’eventuale buona performance nei dibattiti possa aiutarlo innanzitutto a risalire nei sondaggi e rassicurare quel pezzo di Partito Democratico che non lo ritiene in grado di vincere a novembre. L’altro ha bisogno dei confronti sulla scia dello slogan reaganiano che ha di fatto scelto per la sua campagna elettorale: chiedere, cioè, agli americani se stanno meglio oggi o quattro anni fa

L'Europa non può perdere la partita dello Spazio. Le conclusioni del Consiglio Ue

Il Consiglio dell’Ue conferma il ruolo strategico dello Spazio per la competitività del Vecchio continente, invitando a investire e a potenziare le partnership pubblico-privato. Questa importanza è riconosciuta anche nel nostro Paese, il cui settore continua a confermarsi tra le principali filiere europee

Dove può andare il centrodestra se Meloni perde il senso dell’orientamento. L'opinione di Sisci

Meloni per sopravvivere politicamente dovrebbe fare una poderosa virata al centro, a inseguire il leader di Forza Italia Antonio Tajani che è solo nella sua posizione attuale. Un punto principale di questa svolta, sarebbe lasciar perdere tutte le storie de “la cultura di destra”. La cultura non è di destra o sinistra, è cultura e basta

Elmed, si parte. Perché l'interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia è strategica

Il via libera parlamentare alla fase operativa dei prestiti per la nuova interconnessione tra Partanna (Tp) e Mlaabi, offre una sponda anche al Piano Mattei per l’Africa e si pone come opera altamente strategica per il sistema elettrico, non solo italiano

Viaggiatori straordinari, Malgieri legge il libro di Valle sul coraggio degli esploratori italiani

Attraverso gli occhi e la ricerca di Valle noi vediamo il mondo qual è “recuperando” quegli esploratori che con pochi mezzi e molto ardimento ci hanno raccontato il mondo quale esso è, realmente, sostanzialmente. E per di più hanno avuto il merito di battersi contro la modernità che ha preteso di cancellare ogni traccia del passato riportando in vita ciò che sembrava morto per sempre. Gennaro Malgieri ha letto per Formiche.net “Viaggiatori straordinari” di Marco Valle ed edito da Neri Pozza

Armi in orbita? Ecco il nuovo satellite russo che preoccupa il Pentagono

Il Pentagono ha accusato la Russia di aver lanciato un satellite che gli Stati Uniti ritengono essere un’arma contro-spaziale. Secondo il dipartimento della Difesa, questo satellite condividerebbe la stessa traiettoria di uno governativo statunitense, suggerendo intenti ostili

Alla ricerca del mercato unico. L'Europa che serve secondo Alfano, Fitto, Letta e Ricci

Presso la sede di BonelliErede a Roma il dibattito sul mercato unico e le sue lacune con Raffaele Fitto, Enrico Letta, Alessandra Ricci e Angelino Alfano. Perché per rispondere alla sfida cinese e competere con l’India, l’Europa deve smetterla di ragionare con logiche nazionali e unificare finanza, energia e trasporti

×

Iscriviti alla newsletter