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Si fa un gran parlare, in questi mesi, di fibra ottica: la domanda degli utenti cresce, le offerte si moltiplicano ed è sempre più accesa la battaglia per la realizzazione delle infrastrutture in fibra. Ma cos’è davvero la connessione in fibra, e in cosa si differenzia dalla connessione ad oggi più comune, l’ADSL?

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sull’argomento, in modo da aiutarti a capire se sottoscrivere un’offerta in fibra ottica sia la scelta giusta per te. Nel caso in cui a fine lettura fossi interessato a sottoscrivere un’offerta fibra, non dimenticare di verificare prima la copertura raggiunta da questa tecnologia nel tuo Comune di residenza: puoi farlo cliccando qui, dove potrai anche confrontare le varie soluzioni di abbonamento proposte dai principali operatori per la tua zona.

 

Connessione ADSL: come funziona?

 

L’ADSL utilizza per la trasmissione dei dati il doppino di rame che collega il domicilio dell’utente alla centrale telefonica; non ha bisogno quindi di infrastrutture nuove per funzionare, poiché sfrutta quelle già esistenti per la rete telefonica. Il traffico telefonico utilizza infatti solo una piccola parte della banda passante garantita dal doppino di rame: la tecnologia ADSL sfrutta quella che ‘avanza’, dividendo le frequenze dedicate alla fonia (le più basse) da quelle utilizzate per internet (le più alte). Inoltre suddivide in maniera asimmetrica (la “A” in ADSL sta proprio per “asymmetric”) la larghezza della banda: maggiore quella dedicata al download, minore quella per l’upload.

 

Funzionamento della connessione in fibra

 

La fibra ottica trasmette invece i dati tramite dei filamenti di vetro, contenuti all’interno di una protezione, attraverso cui passa un segnale luminoso. Si tratta quindi di una tecnologia che ha bisogno di una sua infrastruttura a parte, che gradualmente si sta diffondendo anche in Italia. Si distinguono almeno quattro diversi tipi di connessione in fibra; dalla più veloce alla più lenta abbiamo:

  • FTTH (fiber-to-the-home): i cavi arrivano direttamente all’interno dell’abitazione o dell’ufficio;
  • FTTB (fiber-to-the-building): la fibra giunge fino alla base dell’edificio, percorrendo solo l’ultimissimo tratto con il doppino di rame o altri tipi di cablaggi;
  • FTTC (fiber-to-the-cabinet): il collegamento in fibra si ferma ad una cabina esterna entro poche centinaia di metri dall’edificio servito;
  • FTTN (fiber-to-the-node): un lungo tratto del percorso resta in filo di rame, perché i cavi in fibra arrivano fino allo Stadio di linea della rete telefonica, cioè in genere a diversi chilometri dal cliente.

 

Differenze tra ADSL e fibra

 

La differenza più importante tra le due tecnologie è nella velocità di trasmissione: il cavo di rame riesce infatti a garantire una velocità massima di circa 20 mega, mentre la fibra ottica può potenzialmente arrivare addirittura ad 1 Giga in download.

Bisogna poi considerare come i cavi in fibra siano in generale più affidabili e resistenti: a differenza dei doppini di rame, infatti, non sono quasi per nulla influenzati da interferenze elettromagnetiche, condizioni atmosferiche avverse, variazioni di temperatura.

Per le esigenze attuali di una famiglia media una buona linea ADSL è comunque ancora più che sufficiente per garantire una navigazione stabile e veloce; l’ADSL oltretutto gode di una diffusione molto più capillare sul territorio nazionale, ed è in genere più economica della sua concorrente in filamenti di vetro. Ciò detto, non ci sono dubbi: velocità ed efficienza fanno della fibra è la tecnologia del futuro.

connessione in fibra

Che differenza c’è tra ADSL e fibra ottica?

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