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Unipol punta su Bper per crescere nel settore bancario. Le mire del gruppo assicurativo guidato dall’ad, Carlo Cimbri (nella foto), non sono più un mistero per il mercato: Unipol è già al 5% di Bper e punterebbe a una quota di poco inferiore al 10%. Ecco dettagli e prospettive.

LO SCENARIO DI MF/MILANO FINANZA

La Borsa scommette infatti su unoo scenario che prevede un’integrazione tra Bper e Unipol Banca. L’operazione consentirebbe a Unipol di ridurre l’esposizione a un asset considerato non più strategico, come peraltro più volte dichiarato dall’ad Carlo Cimbri, e a Bper di stabilizzare la governance, ha scritto giorni fa Mf/Milano Finanza. Unipol ha infatti il 5,01% della ex pop e, nell’ambito di un’eventuale operazione, potrebbe aumentare la propria partecipazione (può salire fino al 9,99% senza richiedere alcune autorizzazione a Banca d’Italia) con un aumento di capitale riservato o comprando sul mercato azioni, in modo da permettere la creazione di un nocciolo duro del 25-30%, ha aggiunto Mf.

COSA SCRIVE IL SOLE 24 ORE

Fra Unipol e Bper al momento il legame, oltre che azionario, è di partnership nella distribuzione delle polizze della prima attraverso gli sportelli della seconda: un accordo in scadenza nel 2019, quindi che non ha urgenza di essere rinnovato subito: “Diverso il discorso – ha scritto il quotidiano Il Sole 24 Ore – dell’intesa di bancassurance con il Banco Popolare, in scadenza il prossimo 30 giugno, dopo una proroga di sei mesi, Unipol ha un’opzione put per uscire dalla partnership e se lo facesse le sarebbe anche riconosciuto un indennizzo. In questo caso la soluzione arriverà a breve”.

LE ANALISI DI EQUITA

Ma quali sono i problemi sulla strada di Bologna? La principale criticità della combined entity sarebbe rappresentata, secondo gli analisti di Equita, dal ratio Npe (esposizioni non performanti) che salirebbe dal 22% di Bper stand alone al 25% con una copertura stabile al 46%. Ipotizzando però la cessione degli npl di Unipol Banca (2,6 miliardi) alla holding, il ratio Npl della combined entity scenderebbe al 21,3% e il Cet1 salirebbe al 12,1%. Dal punto di vista di Bper, l’operazione comporterebbe un aumento del profilo di rischio, ma potrebbe essere compensato dalle maggiori sinergie derivanti dal cross selling sulla clientela di Unipol e dall’ulteriore rafforzamento della partnership nella bancassurance.

COSA PREVEDE BANCA IMI

«Crediamo che queste notizie potrebbero avere un impatto positivo sul prezzo del titolo Unipol», prevedono gli analisti di Banca Imi, osservando che lo sconto holding espresso dagli attuali prezzi di mercato di Unipol e di UnipolSai (circa il 31%) sia dovuto principalmente ai timori degli investitori sulla qualità del credito di Unipol Banca «che però negli ultimi due anni ha mostrato segni progressivi di stabilizzazione e un lieve miglioramento», precisano a Banca Imi. Inoltre, «gli investitori considerano l’attività bancaria come un ostacolo a una potenziale fusione tra UnipolSai e Unipol». In effetti per Unipol la cessione di Unipol Banca comporterebbe, secondo gli analisti di Equita, una riduzione dello sconto applicato dal mercato.

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