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Chi ha avuto il coraggio (anzi lo stomaco) di assistere (su La7 nella rubrica “In Onda”) all’intervista del Trio Capinera del M5S impegnato nella campagna elettorale per le elezioni regionali in Sicilia avrà sicuramente notato le facce patibolari del pubblico lombrosiano che assisteva alle esibizioni del candidato e dei suoi angeli custodi. A destra di Luigi Di Maio c’era persino una persona in canotta (neppure pulita). A prova del fatto che i “grillini” sono in grado di rappresentare anche l’elettorato della Lega.

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La spudoratezza dei Dioscuri del M5S (venivano i brividi nella schiena, nonostante la calura, a sentirli definire i due più importanti esponenti del Movimento) è grave e preoccupante. Il solo provvedimento che annunciano, in caso di vittoria, è il taglio dei vitalizi e degli stipendi dei deputati regionali a copertura di un piano di spese faraoniche (Faraone, l’ènfant prodige del Pd isolano non c’entra nulla). Una misura di questo tipo, visti i privilegi di cui gode la casta siciliana, in qualsiasi altra parte d’Italia solleticherebbe il populismo latente e darebbe corso a un’implacabile invidia sociale. Non è detto che sia così anche in Sicilia. Perché a destare scandalo non ci sono solo i deputati e in genere la classe politica, ma più o meno tutti gli appartenenti ai grandi apparati pubblici o parapubblici, le cui retribuzioni garantiscono l’intera società. A cambiare questa situazione non riuscirebbe neppure una nuova impresa dei Mille. Figuriamoci allora le sbiadite controfigure dei “Ragazzi della via Pal”.

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La questione dei migranti è irrisolvibile per tanti motivi, demografici ed economici innanzi tutto. Certo – ad essere onesti e lucidi – non aiuta a contenere il fenomeno la consapevolezza dei mercanti di carne umana (e dei loro sventurati passeggeri) di avere molte probabilità di incontrare, già all’inizio del viaggio o al massimo appena giunti in acque internazionali, naviglio di soccorso, militare, mercantile o delle Ong. D’altro canto, non si può invertire la rotta quando si tratta di vite umane, comprese donne (molto spesso incinta) e bambini. Tanto varrebbe andarli a prendere, istituendo delle vere e proprie tratte giornaliere con tariffe a prezzi politici. In questo modo si stroncherebbe il traffico di esseri umani su imbarcazioni di fortuna. Sarebbe un po’ come l’abolizione del proibizionismo, che negli Usa mandò in rovina tante organizzazioni criminali. Tanto il risultato non cambierebbe. Quelli che partono dalle coste libiche di solito arrivano anche sulle nostre spiagge. Sono costretti a finanziare lautamente bande di pirati e rischiano pure la vita.

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La sconfitta nel referendum del 4 dicembre ha privato di qualche cosa d’importante anche coloro che hanno votato no. Questa estate ci sarà meno interesse da parte dei fotoreporter ad appostarsi sui litorali per immortalare e regalarci le armoniose grazie di Maria Elena Boschi, la quale ha perduto certamente tanto del potere che aveva ma non della luminosa bellezza. Dobbiamo aspettarci, in cambio, delle foto di una ‘’spiaggiata’’ Prèmière dame, Brigitte Macron?

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Si complica l’affaire Consip. Ormai da mesi, ci spiegano che si tratta di uno degli appalti più remunerativi d’Europa. Sarà. Ma, visto il tempo che impiegano a fare la gara, a me è venuto il dubbio che, in realtà, l’appalto esista solo nel gioco di Monopoli, e che tutto l’ambaradan, invece, sia un pretesto per avere a disposizione, ad ogni buon fine, un’inchiesta giudiziaria.

Usa mattei, Giuliano Cazzola, Trump, movimento 5 stelle

Cosa penso del Trio Capinera del Movimento 5 Stelle

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