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Il convegno del PD appena terminato ha rivelato importanti indicazioni su quella che sarà la linea politica economica fiscale dei renziani e, sebbene ancora in fase embrionale, le proposte riassunte dall’intervento di Tommaso Nannicini delineano un intento completamente in antitesi con quello degli avversari politici del centrodestra.

Mentre al Lingotto infatti si è parlato di una serie di interventi mirati in favore di quelle categorie che più hanno subito la crisi economica e che versano in una situazione di grande difficoltà, il tridente Berlusconi-Salvini-Meloni sostiene, come già fa da tempo, la necessità una riforma strutturale del sistema fiscale nel suo complesso attraverso l’introduzione di una Flat Tax.

Sul piano del dibattito politico probabilmente da anni non si assiste a nulla di così interessante visto gli intenti diametralmente opposti di centrodestra e centrosinistra.

Da un lato infatti il PD propone “una serie di riforme incisive” finalizzate a risolvere i tre grandi problemi: la povertà, attraverso il reddito di inclusione, il lavoro femminile, con sgravi contributivi ad hoc e l’attenzione ai giovani, attraverso una riduzione specifica riduzione delle tasse  prevista all’interno di una revisione forse generale e complessiva della progressività dell’Irpef.

Di contro il centrodestra con l’introduzione di una flat tax in sostituzione dell’Irpef per semplificare e ridurre il carico del sistema fiscale italiano ma con ancora molti punti da definire tra Berlusconi e Salvini in relazione ad aliquote e deduzioni; il primo infatti sarebbe orientato a una tassazione al 20% con “esenzione” per redditi fino ai 13.000, il secondo invece preferirebbe un’aliquota del 15% con deduzioni variabili su base familiare.

Le proposte sono quindi sul piatto, la campagna elettorale sia per la segreteria Pd sia per le elezioni politiche sta entrando nel vivo, sperando però che non venga dimenticata l’assoluta importanza della prossima legge di bilancio con la quale, oltre ai necessari interventi per il rilancio dell’economia, si dovranno soprattutto trovare le coperture per evitare i cospicui aumenti dell’Iva previsti da gennaio 2018.

Paolo Gentiloni e Matteo Renzi

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