Skip to main content

Netanyahu, Katz e Mustafa. Tre incontri, delicati e complessi, che il governo italiano ha voluto fortemente e che hanno visto il ministro degli esteri Antonio Tajani in missione in Israele e Palestina. Da un lato la posizione del governo di Roma, che non smette di invocare il cessate il fuoco e una via di uscita “umanitaria” al campo di battaglia a Gaza. Dall’altro la promessa strappata a Bibi Netanyahu circa il contingente impegnato in Libano, situazione che interessa da vicino l’Italia dopo gli attacchi alla base Unifil.

Qui Gerusalemme

All’omologo israeliano, Israel Katz, Tajani ha espresso “la solidarietà e il sostegno del governo italiano sul tema del rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas”. Appare evidente che all’indomani dell’eliminazione di Sinwar a Gaza possa essere aperta la cosiddetta fase due del conflitto, per questa ragione il numero uno della Farnesina ha detto che è “arrivato il momento di riaprire la strada alla politica e alla diplomazia”. Tajani ha chiesto al governo israeliano di accelerare e agevolare l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e, fanno sapere fonti della Farnesina, ha ringraziato Israele per aver deciso di collaborare con l’iniziativa italiana ‘Food for Gaza’ assieme all’Autorità nazionale palestinese. “Adesso cibo e medicine devono entrare più velocemente a Gaza”, ha spiegato il ministro.

La posizione italiana è che la scomparsa di Sinwar è un possibile punto di svolta, per questa ragione è imprescindibile “rilanciare l’azione politica e diplomatica sostenuta dagli Stati Uniti e da tutti gli stati arabi della regione”. A Katz il ministro ha sottolineato che il governo italiano sarà sempre impegnato contro ogni delegittimazione dello Stato di Israele, alle Nazioni Unite e in particolare all’Assemblea generale Onu.

Passaggio ribadito anche a Ramallah dove ha incontrato il premier palestinese Mustafa al quale ha detto che l’Italia continua a lavorare per una soluzione due Popoli due Stati. “Rafforziamo aiuti per popolazione civile a Gaza e in Cisgiordania anche nel quadro della conferenza umanitaria di domani al G7 di Pescara”.

Le rassicurazioni di Bibi

In passo in avanti, se possibile, sta nelle parole di Benjamin Netanyahu sul contingente Unifil in Libano. Secondo fonti della Farnesina, Tajani ha ricevuto rassicurazioni da parte del governo israeliano riguardo alle modalità operative dell’esercito di Israele nella parte meridionale del Libano, con particolare attenzione alle aree attorno alle installazioni dell’Unifil, la forza di interposizione delle Nazioni Unite. Netanyahu ha confermato che la scomparsa di Sinwar è per Israele un obiettivo di primissimo piano, anche se nessuna indicazione chiara è stata fornita su quando le operazioni militari vedranno eventualmente la fine.

Inoltre una possibile soluzione potrebbe essere una zona cuscinetto con più Unifil. Tajani ha ricordato ai suoi interlocutori che Roma punta a “rafforzare l’esercito libanese che viene già addestrato dal contingente italiano nel porto di Beirut, l’elezione del presidente della repubblica libanese e la creazione di un cuscinetto Unifil con più uomini e maggior potere e regole di ingaggio diverse tra la frontiera e il fiume, e più a nord truppe dell’esercito regolare libanese e più in là Hezbollah”.

Una zona cuscinetto con più Unifil. La proposta italiana a Bibi

Tajani ha ricordato ai suoi interlocutori che Roma punta a rafforzare l’esercito libanese che viene già addestrato dal contingente italiano nel porto di Beirut, l’elezione del presidente della repubblica libanese e la creazione di un cuscinetto Unifil con più uomini e maggior potere e regole di ingaggio

Questa sarà la settimana dell’attacco israeliano in Iran?

I prossimi potrebbero essere i giorni in cui Israele vendicherà l’attacco subito il primo di ottobre. Colpire l’Iran, qualsisia sia l’obiettivo, è un rischio. “Un vero dilemma”, commenta Touval (Mitvim): “Israele ha interesse a colpire l’Iran, nella misura in cui cerca di ristabilire la sua deterrenza”

Il debito mondiale cresce. Ed è anche colpa della Cina

Il Fondo monetario internazionale si prepara ad aggiornare, al rialzo, il conto dell’indebitamento globale. Un’impennata che porta anche la firma di Pechino

SpaceX e il rilancio dell’Italia nello spazio. Nuove frontiere per la connettività

L’espansione di SpaceX in Italia non riguarda solo il futuro della connettività satellitare, ma anche l’integrazione di tecnologie avanzate che potranno trasformare l’intero settore delle telecomunicazioni e della space economy, posizionando l’Italia come possibile leader in questi ambiti strategici

Resilienza e sicurezza nazionale nell'era digitale. L'evento della Fondazione Vittorio Occorsio

Il Palazzo della Farnesina nei giorni scorsi è stato lo scenario di un importante incontro dedicato alla resilienza e alla sicurezza nazionale nell'era digitale, organizzato dalla Fondazione Vittorio Occorsio. L'evento ha riunito esponenti di spicco del mondo giuridico e istituzionale, per affrontare le sfide poste dalla giurisdizione nel cyberspazio e dall'intelligenza artificiale. Vittorio Occorsio, co-fondatore della Fondazione, ha raccontato del…

Le ombre della disinformatia russa sul voto in Moldavia. L'analisi di D'Anna

Fino all’ultimo l’intelligence di Mosca ha tentato di sovvertire l’esito del referendum per sancire l’adesione all’Europa della Moldavia ed impedire la riconferma della presidente uscente. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Riservisti hi-tech. Il piano del Pentagono per "arruolare" la Silicon Valley

Il Dipartimento della Difesa ha in mente un piano per l’arruolamento di professionisti tecnologici della Silicon Valley. I riservisti lavoreranno per rafforzare la sicurezza nazionale e affrontare sfide emergenti in ambiti come la cybersecurity e l’analisi dei dati

Dalle agenzie di rating un aiuto all'Italia. Ma sul debito la strada è ancora stretta

Da Fitch e Standard&Poor’s è arrivata una non scontata promozione ai conti italiani, condividendo il giudizio sul Paese anche con mercati e spread. Una spinta che però non allontana più di tanto la madre di tutte le sfide, rimettere il debito nell’alveo del nuovo Patto di stabilità

I rapporti tra Mosca e Astana sono alla frutta (e alla verdura). Ecco perché

La decisione delle autorità russe di bloccare le importazioni di alcuni frutti e vegetali di origine kazaka sembra non avere ragioni sanitarie. Ed essere invece più legata a screzi di carattere politico

Aziende più inclusive. Una mossa strategica per crescere

Di Emilia Blanchetti

Le imprese che scelgono di disimpegnarsi dai temi legati alla diversità rischiano di alienare non solo una fetta crescente di consumatori sensibili a queste questioni, ma anche investitori sempre più attenti ai criteri Esg (Environmental, Social, Governance). Il commento di Emilia Blanchetti, senior consultant Amapola

 

×

Iscriviti alla newsletter