In linea di massima, Donald Trump pensa che gli alleati tradizionali dell’America, nella NATO o meno, siano dei free rider, dei decisori totalmente autonomi che accettano il sostegno militare di Washington ma poi fanno di testa propria, almeno in politica estera. Trump non vuole più pagare miliardi di dollari per proteggere nazioni amiche degli USA che, però, non spendono il…
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Come si crogiolano Google e Facebook per l'elezione di Trump
Come dice TechCrunch, anche se sarebbe stato meglio pensarci "prima" dell'elezione presidenziale americana, meglio tardi che mai: Google e Facebook hanno deciso di intervenire contro le notizie false o fake news che vengono diffuse sulle loro piattaforme - insomma le bufale. Le due aziende hanno annunciato - lo riporta anche l'agenzia di stampa Reuters - un aggiornamento delle loro policy legate ai…
Referendum, il No della Cgil era un Sì
Nel variegato fronte che si è schierato per il No alla riforma costituzionale la Cgil finora non si è fatta notare troppo. A parte qualche fuoco d'artificio di Maurizio Landini, che ha la necessità di tenere accessi i riflettori su un'immagine ultimamente un po' appannata, il sindacato guidato da Susanna Camusso ha evitato toni troppi accesi. Qualcuno sostiene che la…
Tutti i conflitti di interesse per il Donald Trump presidente
L’ultimo grande affare di Donald Trump? Sbarcare alla Casa Bianca. Il magnate ha dichiarato che rinuncerà allo stipendio da presidente degli Stati Uniti di 400mila dollari all’anno, ma forse solo perché i guadagni reali provenienti dalle sue aziende sarebbero molto più alti. Durante la prima intervista concessa dopo la vittoria alla catena televisiva Cbs, Trump ha detto che “poiché per…
Vi spiego l'antagonismo fra Usa e Russia nella guerra a Isis
Mosca e Washington, pur accusandosi a vicenda di impedire la fine dei conflitti e delle stragi in Medio Oriente, si sono finora barcamenate per evitare scelte troppo chiare oltre che scontri diretti. Per entrambe le capitali, la situazione è resa difficile dalla sua complessità, dalle diversità d’interessi strategici fra i loro vari alleati e, nel caso americano soprattutto, dalla volontà…
Protagonisti e temi del primo "Green day"
Energia smart, città intelligenti, tecnologia al servizio del pianeta. E ancora: cibo, clima che cambia e accesso all'energia. Sono questi i temi al centro del primo "Green day", l'evento organizzato da Agol e Formiche in collaborazione con l'Università Luiss Guido Carli, e con il patrocinio del ministero dell'Ambiente, che si terrà il prossimo martedì 22 novembre, dalle ore 9 alle…
Referendum, ecco gli ultimi sondaggi che impensieriscono Matteo Renzi
I sondaggi hanno parlato, le previsioni sulla consultazione del 4 dicembre sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi dicono che è avanti il No, ma il margine di incertezza è ampio. I dati dei diversi istituti concordano - con numeri più o meno simili - sulla possibile bocciatura della riforma, ma il dato sugli indecisi potrebbe cambiare il risultato, come hanno insegnato le…
Stimolo fiscale? Il caso cinese suggerisce prudenza
Oggi che tornano di moda, coccolate dai potenti e invocate dalle voci roche di popolazioni arrabbiate, le espansioni fiscali vengono definitivamente liberate dall’onere di provare che risolvano assai più problemi di quanti ne provochino. Si evoca il public spending, con imperiale noncuranza circa l’eventuale deficit, facendo credere, e magari credendoci sul serio, che allargando i cordoni tutto andrà bene, come…
L'Italia fa benone a criticare il bilancio Ue. Parla il prof. Marco Fortis
Tre C caratterizzano l'economia Italia: Conti Pubblici, Credito, Competitività. E sono anche quelle che il professor Marco Fortis analizza nel suo ultimo libro per il Mulino. Vicepresidente della Fondazione Edison, docente di Economia industriale e commercio estero all'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, editorialista del Sole 24 Ore e del Messaggero, Fortis appartiene alla squadra dei consiglieri economici di Palazzo…
Flynn, Sessions e Pompeo. Tutte le prime nomine di Donald Trump
Quando ieri s'è diffusa la notizia dell'annuncio anticipato delle (rituali) dimissioni del Director della National Intelligence, James Clapper, s'è subito commentato che tra le altre cose l'anticipo sarebbe stato un messaggio diretto a Donald Trump: un modo per fare pressione affinché il presidente eletto accelerasse sulla creazione della squadra amministrativa. Magari non ci saranno collegamenti, ma nel giro di meno di ventiquattro…