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Separati su quasi tutto, ma uniti dal presidente egiziano al-Sisi e dal premier israeliano Netanyahu: l’uno e l’altro, li hanno ricevuti entrambi, di passaggio a New York per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Più lungo l’incontro di Netanyahu con Trump, oltre un’ora; più breve quello con la Clinton, meno d’un’ora – tempi forniti dall’’ufficio del primo ministro – . E più soddisfacente per Netanyahu quello con il candidato repubblicano, che gli promette mari e monti, mentre la candidata democratica s’attiene alle linee della diplomazia statunitense.

Il colloquio con Trump è avvenuto nella residenza del magnate a New York, alla presenza dell’ambasciatore israeliano Ron Dermer e del genero ebreo di Trump, Jared Kushner.

Al termine dell’incontro Netanyahu ha pubblicato un comunicato molto stringato in cui rileva d’avere discusso con Trump della sicurezza di Israele e degli sforzi per portare in Medio Oriente pace e stabilità. ”Netanyahu ha ringraziato Trump per la sua amicizia e per il suo sostegno versp Israele”.

Nel suo comunicato, Trump afferma: “Gerusalemme è stata la capitale eterna del popolo ebraico per oltre 3000 anni”. Di conseguenza un’Amministrazione Trump ”riconoscerebbe Gerusalemme come capitale indivisibile dello Stato d’Israele”. E il magnate assicura che, una volta eletto, ”fra Israele e Usa si avvierà una straordinaria cooperazione strategica, tecnologica, militare e di intelligence”.

”Israele è un partner vitale per gli Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo dell’Islam radicale”, prosegue il comunicato. Nell’incontro privato sono state affrontate anche le questioni dell’accordo sul nucleare iraniano – cui Israele si oppone – e la lotta al sedicente Stato islamico.

Dopo l’incontro con la Clinton, a porte chiuse come l’altro, una nota diffusa dalla candidata rileva che “un Israele forte e sicuro è vitale per gli Stati Uniti” e riafferma “il costante impegno” dell’ex segretario di Stato nelle relazioni tra Stati Uniti e Israele. La Clinton “ha anche sottolineato l’appoggio dato all’accordo raggiunto a inizio settembre per nuovi aiuti militari e il suo impegno per contrastare gli sforzi volti a boicottare Israele”.

(post tratto dal blog di Giampiero Gramaglia)

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